4.25.2005

 

25 Aprile.

A furia di sdoganare i fascisti ed accettare che bastasse una ritinteggiata perchè fossero presentabili, siamo arrivati al revisionismo storico, che ha sdoganato persino chi non si è nemmeno dato una mano di bianco per levarsi la puzza che aveva in dosso.
Così si arriva al 25 Aprile, il giorno della Liberazione, festa nazionale che il governo dell’imbecille di Arcore non è riuscita a cancellare nonostante le insistenze dei ripuliti al governo.
Una volta a scuola ci spiegavano perchè il 25 Aprile era festa, si celebrava la storia e i ricordi, si commemorava chi, anche con la vita ci aveva dato uno dei beni fondamentali: la Libertà.
Oggi è tutto cambiato, sempre per i tinteggiati che ancora puzzano, e per gli imbecilli che ci governano, e così solo una parte delle istituzioni italiane, figlie del 25 Aprile, saranno presenti alle commemorazioni, mentre chi governa andrà a Salò, oppure al mare, nella mia terra usurpata.
Ci sono concetti come “onestà intellettuale” che oggi valgono quanto la “Costituzione”, tanto se guardi da sinistra, poco se invece provieni da destra.
Tutto è diventato lecito, persino l’illecito e quindi ci si può tranquillamente ritrovare a Giuliano di Mezzegra a dipingere svastiche sul portone della Chiesa nella quale è stato appena commemorato benito mussolini.
Tutto è talmente lecito che in Piemonte, (come ben denunciato in un articolo di Giorgio Bocca ) possono presentarsi liste alle elezioni che si chiamano “fascismo e libertà”, tutto è talmente lecito che persino l’oltraggio alla memoria, alla storia, alla democrazia e alla libertà non solo è depenalizzato, ma altresì caldeggiato dalla melma che governa questa povera Italia.
Sono amareggiata, e perchè no? Anche ferita. La mia bimba più piccola si avvicina allo studio della storia moderna in un insulso sussidiario che riduce l’Olocausto in quattro righe, ma fortunatamente è gia stata in visita alle Fosse Ardeatine, e per fortuna ha ancora chi la storia la può raccontare.
Oggi è il 25 Aprile, data storica per la libertà dell’Italia. Giornata in cui si deve ricordare chi è morto per darci la libertà; non nego che ci siano stati morti anche dalla parte di chi la libertà la negava, ma non mi sento male e non mi sentirò mai male per riuscire a piangere da un occhio solo.
Rita Pani (APOLIDE)

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