2.23.2005

 

Cronaca di una partita annunciata

Si avvicinano le elezioni regionali e, per questo motivo, si è ormai transitati dall’informazione di regime al regime di par condicio. Ciò significa che in televisione, ad esempio, non si deve dire niente. Vale a dire, come prima, solo che adesso è per legge. Ecco dunque la cronaca di una partita di calcio, trascritta per ottemperare a tale legge e senza intervalli pubblicitari. E non ci vuole nemmeno il decoder gratuito a pagamento!

“Buonasera amisci lettori, ci colleghiamo in diretta dallo stadio Italia proprio nel momento in cui le due squadre stanno effettuando, ora e sempre, una scelta di campo. L’arbitro avrà il suo daffare per garantire la regolarità del gioco. Le prime avvisaglie di quel che ci aspetta si hanno fin dal sorteggio: De Michelis, in un impeto nostalgico degno dei migliori tempi, con una finta alla Craxi, si produce nel furto della monetina quando questa ancora non ha raggiunto l’apice della parabola. Questo gesto provoca sugli spalti, gremiti in ogni ordine di posti, reazioni contrastanti: dal giubilo del pubblico della curva Destra, si passa agli applausi tributati dalla tribuna Centro, fino ad arrivare ai fischi dalla curva Sinistra. Inizia la battaglia degli striscioni: gli ultrà della Destra ne srotolano uno immenso che recita: “Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi” suscitando l’immediata risposta dalla Sinistra: “Infatti: siete tutti a piede libero!”
L’allenatore Berlusconi sorride e impartisce le ultime istruzioni ai suoi. L’incontro appare subito impari: di fatto, la squadra del presidente Berlusconi, sorridente in tribuna, è in evidente superiorità numerica. Tuttavia, lo schieramento avversario non si mostra intimorito.
Fischio d’inizio ed è subito un vero e proprio assedio attuato nei pressi della porta custodita da Ciampi, detto “er saracinesca”, che deve supplire con il suo talento alle amnesie e alla staticità di una difesa d’opposizione sterile e confusionaria. La partita non è bella: tanti i falli da una parte e dall’altra portano come conseguenza la frammentazione del Paese. Alla fine del primo tempo, grazie ad un’invenzione di Tremonti che con un condono tombale mette fuori causa l’intera difesa avversaria, il bomber Berlusconi assesta sorridente un colpo mortifero di finanza creativa.
Ma le cose sono destinate a cambiare nel corso del secondo tempo: il terzino Berlusconi ha il sorriso affannoso... ha bisogno di prendere un po’ soldi per dare respiro alla manovra finanziaria, pertanto annuncia la riprivatizzazione delle Poste e la vendita di una nuova tranche di Enel. A questo punto... clamoroso: la moviola chiarisce il labiale di Siniscalco mentre pronuncia un “non ne sapevo niente” che evidenzia il suo ruolo di fantoccio. Purtroppo, è prematuro azzardarne l’uscita quando, proprio Siniscalco, aveva sostituito il fantasista Tremonti. L’incontro procede sulla falsariga della prima frazione di gioco quando, all’improvviso, verso la metà del secondo tempo, Ciampi, con un prodigioso colpo di reni, ha rinviato alle Camere la legge salva-Previti, uno dei tanti colpi ad effetto anticostituzionalità più volte tentati dalla Maggioranza nella speranza, finora vana, di scardinare le ultime difese del Paese e mettere al sicuro il bottino. I capovolgimenti di fronte, adesso, mettono in seria difficoltà la Maggioranza. Rutelli capisce il pericolo e tenta il tutto per tutto, rovesciando la sua maglietta doubleface e schierandosi con l’altra squadra. Invano. Nulla può la Moratti quando Darwin si riprende dall’infortunio che lo aveva messo temporaneamente fuori gioco ed è riabilitata la teoria dell’evoluzionismo. Bossi, che sulla presunta inconsistenza di quella concezione, sperava di avere buon gioco, è definitivamente surclassato e a nulla valgono i suoi disperati tentativi di accampare la superiorità della razza padana nei commenti di fine partita.”

Com’è finita? Amisci, se c’eravate, l’avete visto. Se non c’eravate... che culo!
dirtyboots

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