2.21.2005

 

Come Dorian Gray

E’ come la bellissima storia narrata da Oscar Wilde, “Il ritratto di Dorian Gray”. Solo che è molto più ridicola.
Mentre l’immagine pubblica del malfattore di Arcore si sgretola, a lui crescono i capelli, i tratti somatici assumono l’aspetto sempre più orientaleggiante, grazie ai tiranti montati da abili chirurghi plastici e i suoi denti continuano ad aumentare dentro quella orribile bocca dal perenne sorriso, sempre più simile ad un ghigno, facendo sì che tutto il resto, tutte le crepe, svaniscano dalla vista.
Ricordo una delle ultime conferenze stampa, nelle quali persino l’inviata dell’Unità cadde inesorabilmente nella trappola e utilizzò il poco tempo a lei concesso per chiedere al malfattore “come andasse la ricrescità”, anzichè infilare con forza lo scalpello nella spaccatura ingessata di fresco da una bandana o da una frase irrazionale, antikommunista.
Sì, in tutti i giornali, almeno una volta in ogni articolo riguardante il piduista prescritto, si finisce per fare riferimento ai capelli, al colore, alla massa. Immagino che da una parte si sia convinti davvero di arrecare danno col senso del ridicolo, ma temo che dietro tutto questo ci sia una regia, studiata a tavolino dai consiglieri del bisunto.
Questa mattina leggevo su un forum un mirabile intervento di un mercenario di FI il quale poneva quesiti basilari per l’Italia: “Sarebbe ora che si smettesse di parlare dei capelli del Premier e si iniziasse a parlare di quelli di Prodi” (Copiato, testuale) Il solerte mercenario faceva ricorso anche a dotte citazioni storico/culturali (Copio ancora) “Vorrei ricordare che Striscia la Notizia ci fece notare il *nido di merlo* sulla testa di Prodi”.
Se questo può far sorridere per grado di stupidità, potrebbero far piangere le 23 risposte che seguivano.
E così mentre si prospetta l’ennesimo rinvio a giudizio per i fatti Fininvest/Mediaset, mentre si appone il segreto di stato sulle propietà immobiliari dell’abusivista di Arcore, mentre si leggittima l’illegalità, mentre si fabbricano carcerci private per amici proprietari terrieri che avranno mano d’opera gratuita deportata perchè tossicodipendente, noi dovremmo semplicemente farci una risata, lobotomizzati e chini.
Pare che tutto dipenda dall’evoluzione dei tempi che ci hanno traghettato verso l’era dell’immagine. Ed è vero in parte, basti pensare che il prescritto di Arcore è anche il padrone delle immagini stesse.
Mi ricordo in una TV arcaica che faceva le prime prove tecniche d’evoluzione le *Pubbicità Progresso*. Mi irritavano parecchio, mi offendevano quando volevano insegnarmi il rispetto per l’handiccappato o a non dare fuoco ai boschi:
“Ma per chi mi hanno preso?” Mi chiedevo inviperita, conoscendo bene il rispetto per il mio prossimo e per il mondo che mi circonda. Poi ecco l’evoluzione, via la pubblicità progresso e avanti alla lobotomizzazione: “Smog” grande problema, strillato in tutti i giornali, in tutti i telegiornali tre volte al giorno, prima dei pasti, e non c’è più la pubblicità progresso che insegni all’italiano a lasciare l’auto a casa, a risparmiare sui consumi energetici, a coprirsi con un plaid per qualche ora prima di accendere il riscaldamento. Lo smog è dato solo ed esclusivamente dalle auto e quindi... Pubblicità .... “Comprati la nuova SUBARU, la nuova NISSAN, la nuovissima EURO4 con la quale potrai circolare anche nei giorni delle targhe alterne o persino durante il blocco totale del traffico.
... Ma che ci importa? Speriamo solo che Prodi non si tinga i capelli.
Rita Pani (APOLIDE)

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