11.12.2004

 

Pena e pietà

Si puo' provare pena per Mentana, a guardarlo negli occhioni umidi, pietà per l'ennesino cane bastonato da un padrone impietoso e che esige una fedletà assoluta e totale, soprattutto quando bisogna recuperare terreno elettorale. Eppure caro Chicco per te non ci puo' essere solidarietà. Nemmeno quando ti han gettato nel cesso quando non eri abbastanza utile alla causa, abbastanza prono e supino ai dettami del padrone, hai tirato fuori i coglioni e ti sei tolto qualche sasso dalla scarpa. Nemmeno quando il disegno di regime mediatico è parso chiaro ai tuoi occhi addomesticati, quanto la dittatura dell'informazione ha mietuto te come ennesima vittima hai fatto il tuo dovere di giornalista, di garante della verità, di fustigatore dei costumi, hai abbassato le orecchie e pur di mostrandoci il tuo dolore non hai alzato lo sguardo e puntato il dito contro il tuo impietoso padrone, il tuo carnefice, il nemico della verità. Capisco c'hai famiglia e il tuo allontanamento sarà dorato, ti riempiranno di soldi e si compreranno la tua dignità, proprio come si erano gia comprati la tua indipendenza. Mi dispace caro Enrico, ma non protestero' per te indignato, non lo meriti. Quando uno si mette in vendita, diventa di proprietà di chi paga, e nessuno puo', se è vero come vi piace credere che il diritto di proprietà è sacrosanto, sindacare su cosa fa ciascuno di cio' che gli appartiene.
NG

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