8.06.2004
Sregolatezze del 05/08/2004
Nei sogni di Berlusconi e nelle esternazioni di Sandro Bondi, la Casa delle Libertà non esclude di trasformarsi in tempi medi nella sezione italiana del Ppe, insomma in un partito unico che tenga insieme Forza Italia, Udc (oparte di essa), An (o parte di essa), la diaspora leghista post-bossiana (oparte di essa) e un ri-ri-pentito Mastella. E non è tutto. Ci sono anche i "liberali", non più di tre, liberali doc: Alfredo Biondi, Raffaele Costa ed Egidio Sterpa. E non basta. «La Cdl potrebbe allargarsi ai radicali per i valori che essi esprimono, anche quelli discussi e discutibili, che però rappresentano "pepe e sale" nella minestra spesso scipita della politica», sostiene Biondi. «Una grande alleanza democratica come la Cdl non può fare ameno di chi della libertà, come i liberali ed i radicali, ha fatto la loro ragione sociale, politica ed ideale. Certo si può affrontare la battaglia politica omologando solo gli omologhi ed ostracizzando i diversi ma allora c'è il rischio che il conformismo prevalga sulla dialettica». Caro Biondi, basta con la dialettica, le chiacchiere e l'avvocatese. Qui ha ragione Pannella. La questione è rilevante. Se questi radicali volete veramente prenderveli, andate al sodo una volta per tutte, e prendeteveli, cazzo!
DON PANCRAZIO