6.09.2004

 

Ostaggi

Signore e Signori, ecco a voi gli ostaggi, gli eroi, i sopravvisuti, i gadget di questa insana campagna elettorale, fatta di posta anonima nelle cassette, di funzionari regionali non candidati che scrivono lettere di propaganda pro governo che rasenta la corruzione, promettendo danaro alle piccole imprese locali.
Una campagna elettorale iniziata il giorno dopo le ultime disastrose elezioni che non si concluderà nemmeno dopo queste.
Una commedia italiana, patetica e triste come in fondo sono gli autori stessi, che rasenta il ridicolo quando la recita passa al nano-ridicolo in collegamento dall’altra parte del mondo:
“Sono stato io a dare il via all’operazione!”
Peccato che la verità su questa storia non si saprà mai, peccato che non si saprà mai quale sia stato il ruolo dei polacchi, peccato che nessuno spiegherà mai l’imbarazzo dell’ignoranza di un generale americano, sbattuto in onda senza aver avuto nemmeno il tempo di procurarsi un copione.
Una commedia recitata male, fatta di premonizioni e bimbi veggenti che ‘indovinano’ la data del ritorno dello zio-eroe-ostaggio.
Una commedia classica italiana da teletrasmettere in TV, ovviamente, per far pasteggiare un popolo avido di gossip, lacrime e gioie altrui che aiutino a dimenticare le proprie, o a far dimenticare che la gioia è sempre meno.

L’ostaggio morto?

Nessuno sapeva che fosse stato ucciso, e il fratello di Quattrocchi stenta a crederci.

Anche io, ma sono malfidata, si sa...

E quando finirà questo spottone, qualcuno ci racconterà minuto per minuto quello che accade in Italia?
Che ne so? Magari degli 11 anni di galera chiesti dal PM per dell’utri, che parrebbe mafioso di professione, politico per convenienza.
Forse, ma solo dopo il 13 di giugno.
Rita Pani (APOLIDE)

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