1.08.2004

 

Sregolatezze dell' 8 gennaio 2004

«Chiedo rispetto e non chiamatemi l'avvocato di Berlusconi». Il direttore generale della Rai-Tv, Flavio Cattaneo, non ci sta a farsi passare da avvocato, facendo notoriamente ben altro, a viale Mazzini, per conto del Cavaliere. Rivendica di essere contro gli sbandamenti a sinistra di ReteTre per lo stesso motivo per cui si è sempre «rifiutato e negato a quanti
volevano, per controbilanciare, usare RaiUno e RaiDue per questi fini»: per lui tutt'e tre le reti della Rai-Tv, in base ad un elementare principio di omogeneità di azienda e di sistema, debbono sbandare rigorosamente sempre dalla stessa parte, peraltro professionalmente indicata da Bruno Vespa e Antonio Socci. Infine, Cattaneo afferma con determinazione: «Non ho intenzione di chiudere l'"Elmo di Scipio" e non penso a censure». Infatti la trasmissione di Deaglio lui non la vuole chiudere, ma solo censurare. E alle censure un milanese palestrato come lui non ci pensa nemmeno: le fa e basta.

DON PANCRAZIO

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