12.21.2003

 

LA CONFERENZA

Italiane, Italiani, sono passati due anni e mezzo da quando mi avete eletto ed oggi sono qui per fare un bilancio a metà strada. Bilancio che non può essere che positivo: abbiamo infatti rispettato i punti che avevamo promesso di affrontare. Ho risolto il conflitto d'interessi moltiplicando le frequenze disponibili per metterla in quel posto alla Corte Costituzionale:
così avremo ben ventotto moltiplicato cinque uguale centoquaranta frequenze. Naturalmente i canali con il novanta percento della pubblicità rimarranno sei. Spero che Ciampi non rompa di nuovo i coglioni. Anzi vi dirò di più: il
conflitto d'interessi non è mai esistito, è un'invenzione della stampa. Ho risolto il problema della magistratura comunista che mi perseguitava facendo confezionare dal Parlamento due leggi per impedire che s'indaghi su di me, perché i voglio essere giudicato solo dai miei pari, cioè solo da Dio. Ho risolto il problema dell'occupazione assicurando a tutti lavori precari e malpagati che permettono di sfruttare con la maggiore flessibilità possibile la forza lavoro spremendola a piacimento. Ho suggerito a coloro che hanno perso il lavoro in una delle molte industrie nazionali che sono fallite
sotto la mia gestione di cercarsi un lavoro nero. Tanto il Paese deve abituarsi a convivere con la mafia, anzi probabilmente l'ha già capito dato che mi ha eletto. Ho tenuto sotto controllo il rapporto fra deficit e PIL iniziando a vendere il patrimonio artistico e culturale dello Stato, tanto ai cittadini non serve, è roba vecchia e obsoleta come i giornali. Ho tenuto sotto controllo l'inflazione imponendo all'Istat di scrivere cifre non superiori al 2,6%, cioè di dividere l'inflazione reale per dieci. Ho migliorato la sicurezza nelle città costringendo quanti più immigrati possibile a vivere nella clandestinità. Ho migliorato enormemente la reputazione internazionale dell'Italia, ma gli unici che non se ne accorgono
sono i giornali, le televisioni e i periodici di tutto il mondo che continuano a darmi addosso. Lo so che quando andate all'estero chi si accorge che siete Italiani vi ride in faccia e dice "Berlusconi, Berlusconi ah ah ah" ma credetemi, è tutta invidia. In realtà tutti vorrebbero avere un leader come me. In Europa mi apprezzano perché sono irresitibile, faccio
battute a raffica, durante le foto faccio le corna e durante i banchetti faccio domande indiscrete e racconto esilaranti barzellette, ma nessuno ride perché sono troppo stupidi per capirle. Ho corretto almeno duecento volte alcune mie dichiarazioni che sono state fraintese dai soliti giornalisti comunisti inglesi ed italiani, che macavano di specificare che ero ubriaco.
Ho difeso il mio amico Putin dagli importuni che volevano sapere perché stia ripulendo la Cecenia dai Ceceni, rispondendo loro che la stampa con me è faziosa e cattiva. Lo so che non c'entrava un cazzo, ma mi andava di dirlo. Ho invitato nella mia villa in Sardegna un sacco di gente a bere champagne e ho cercato di far loro comprendere che i magistrati non appartengono alla razza umana. Mentre il mondo si affannava a lanciare messaggi di unione con l'area araba per una comune lotta al terrorismo, ho detto chiaramente che la nostra civiltà è superiore alla loro. Ho ricordato agli Ebrei di smetterla con tutte le loro balle sulle persecuzioni e sui campi di sterminio, ché il nostro caro Duce non ha mai ammazzato nessuno, era un brav'uomo, al massimo ti mandava a fare le vacanze al confino. Amiche, amici: non c'è che dire, ho reso l'Italia un posto migliore, più rispettabile, più felice.

Andrea

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