12.14.2003

 

La barba di Saddam era autentica!

Ho seguito il TG2 che raccontava della cattura di Saddam Hussein, guardavo lo schermo cercando il logo dell’istituto Luce. Sembrava un cinegiornale, ridicolo e spassoso, un aria di propaganda di regime che aleggia nella voce dell’eccitatissima telegiornalista che si alterna con altre.
Poi eccolo, finalmente! Le prime immagini mostrano il controllo odontoiatrico del dittatore. Poi ancora, con e senza barba. Con i capelli ricci e scompigliati, nel confronto con l’immagine del prima, capello liscio e tinto di nero corvino.
Ho ascoltato con pazienza la biografia del mostro…
Un uomo tenace, che è riuscito a nazionalizzare le risorse energetiche, mettendo a frutto il ricavato per la creazione di uno stato laico, per la sua modernizzazione. Saddam Hussein, ricorda il cronista ha investito per la scolarizzazione…etc. etc.
Quindi si passa alla vetusta opera imparata dai vecchi cinegiornali… MA…
Ma essendo un dittatore… Stato totalitario… Ha usato armi chimiche contro i curdi.
Come dissentire? E’ vero e lo so. Però…
Però…
Che fine ha fatto Tarek Aziz?
Morirà anche Saddam Hussein, per cause naturali, durante un interrogatorio?
Forse no, Ciò che lo terrà in vita è proprio il fatto d’esser stato preso vivo, ha un valore inestimabile per tutti coloro che ne faranno un trofeo ed un cavallo di Troia. L’amerikano pazzo, ne ricaverà un ritorno di immagine, che proprio in questi giorni cadeva in picchiata dopo l’ennesima scoperta dello scandalo che tocca il magnate capitalista, suo vice presidente.
I morti americani, celati all’opinione pubblica, sembreranno morti per qualcosa di importante e non solo ed esclusivamente per interessi economici, a questo punto non solo di un grande stato come gli USA ma persino dei singoli politici al potere (Tutto il mondo è paese).
E sono saliti sulla groppa di Saddam anche i primi politici italiani. Non ricordo chi l’ha detto, non so se sia stato quell’ignobile schifani od un altro…
“Questo dimostra che i morti di Nassyria non sono morti invano…”

Ribadisco che ogni morto in Iraq, soldato, guerrigliero, civile, incivile, bimbo, uomo o donna è stato un inutile morto.

Il fatto che si rappresentino delle persone sotto forma di carte da gioco, non rende meno ignobili le immagini dei figli di Saddam Hussein mostrati con le loro protesi accanto, truccati per essere resi presentabili alla stampa come trofei da appendere al muro.

Che fine ha fatto Tarek Aziz?

Blair, forse con troppa fretta, ha dichiarato che Saddam Hussein sarà sottoposto a processo, pubblico, in Iraq. E’ giusto. Ma persevero.

Bush e tutti i guerrafondai come lui, compreso il barzellettiere d’Italia, dovrebbero essere processati come criminali di guerra, con l’aggravante dell’uso di armi di distruzione di massa.
Ma forse la MOAB e l’uranio sono lecite perché civili armi di democratizzazione?
Forse i bambini al mercato possono morire in nome della democrazia?

RITA PANI (APOLIDE)

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