11.24.2003

 

Sregolatezze del 23 novembre 2003

«Dopo l'11 settembre si disse che per gli Usa nulla sarebbe stato più come prima», sostiene il prode scudiero Renato Schifani: «credo che dopo il 12 novembre, seppure per molte differenti ragioni, per noi italiani si possa dire altrettanto». Se il Cow-boy della Casa Bianca ha avuto l'11 settembre, e per questo ha potuto scatenare la guerra preventiva, perché il Cavaliere non dovrebbe poter cavalcare sino allo stremo il suo 12 novembre? All'Italia di Berlusconi mancavano dei martiri da far valere in politica estera. Aveva bisogno di una testimonianza carnale, sanguigna del proprio «onore, eroismo, bontà, generosità, fede, dedizione, dignità, coraggio», e l'ha avuta. Insomma, parlando con rispetto, di questo sacrificio c'era proprio bisogno. Non lo dice pro domo sua una squallida ditta di onoranze funebri o un
discendente del Conte Dracula troppo rispettoso delle tradizioni di famiglia, ma lo ammette con la sua proverbiale per quanto inconsapevole franchezza l'ineffabile Schifani; «I diciannove caduti, eroi e martiri, hanno colmato un vuoto più volte denunciato» ("Il Giornale", 22 novembre 2003, primo editoriale di pag. 8)
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