11.30.2003

 

Ma Noi l’Iraq non lo abbandoneremo…

I giapponesi si accodano agli altri uomini coraggiosi, Aznar, il nano. Certo che non lasceranno. Come potrebbero loro, che in Iraq non ci sono mai andati?
A morire ci mandano gli altri, perché è importante anche morire in Iraq. Solo così l’Italia potrà avere la sua fetta di torta. L’Italia veramente è un po’ troppo dispersivo come termine. Lunardi.
Ecco Lunardi sì, mangerà la torta.
Il solerte ministro escavatorista ha già presentato da qualche tempo i suoi progetti per la democratizzazione e gli aiuti all’Iraq: costruire la metropolitana a Baghdad e costruire una linea ferroviara ad alta velocità per collegare la capitale a Mossul. Non ho sottomano le cifre, ma sono molti milioni di Euro… Molti… E tanti dollari americani.
Sì, mi viene da dire che 19 persone italiane sono morte in guerra perché Lunardi potesse costruire la metropolitana, o almeno anche per questo, e forse loro, i morti, nemmeno lo sapevano. Me lo auguro.
Sono italiani e pensano in grande, assicurare un pasto sicuro, l’acqua e la luce nelle case, le case, il lavoro, la sanità, sono cose superate, bisogna esportare il modello italiano, quello che somiglia sempre più al modello americano.
In effetti è un po’ la stessa cosa che avviene in Italia, in Sardegna per esempio, nell’autunno del 2004 avremo un nuovo tunnel per velocizzare i collegamenti con Olbia da Cagliari passando per Nuoro, ma la strada che da Sassari e porta ad Olbia, trafficata e pericolosa, dove la gente muore come in seguito ad una pestilenza, resterà sempre quella. Una bella strada che buca una montagna ed è in uso un solo traghetto per il trasporto delle merci su ferrovia, che probabilmente presto verrà soppresso.
Anche in Sardegna non c’è l’acqua e nessuno ce la da, ci danno strade… Perché l’estate arrivano i turisti.
Così a Baghdad… L’Italia vorrebbe esportare un pezzo di se. Cantieri, cantieri, e cantieri. Ma dopo, quando scavando, scavando troveranno la Babilonia, che faranno? Deprederanno, fermeranno i cantieri che non finiranno mai?
Sì, sono sicura che gli iracheni, sentivano davvero il bisogno di una metropolitana, soprattutto dopo i tanti anni di embargo che gli hanno privati di tutto, la vita compresa.
Fare una guerra per rubare il petrolio. Fare una guerra per costruire metropolitane, magari qualche Mc Donalds. Ecco perché si muore.
Poi resta la società civile, quella che firma le petizioni, quella che raccoglie gli aiuti umanitari da inviare, quella che si tassa per donare danaro. Ed anche questa è logica italiana. Noi compriamo azalee, uova di pasqua, panettoni, bonsai, arance, colombe per finanziare la ricerca che lo stato non finanzia più perché ha altre spese, e quella militare incide.
Ho visto anche io le immagini di ieri, uomini che pestavano cadaveri con i piedi… Non mi ha fatto piacere ma ho provato a guardare bene.
Erano piedi nudi o coi sandali, che ieri maledivano Saddam Hussein ed oggi lo rimpiangono perché forse prima almeno le scarpe le avevano.
Sì… Il popolo iracheno ha davvero bisogno di un treno veloce e della metropolitana. Bravo Lunardi.
RITA PANI APOLIDE

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