11.26.2003

 

Il Calciatore & il Senato della Repubblica

Ieri il Senato della Repubblica era tutto in frenetico fermento, dall'uscere al senatore a vita, dal guardiasigilli al pusher.
Nassirya? Crisi economica europea? Scandalo Biancaneve?
Macche', roba seria stavolta, roba in grado di smuovere la placida sicurezza di chi non teme il futuro: l'emozione che serpeggia per le aule, palpabile come l'eccitazione di un primo incontro, e' dovuta nientepopodimeno che'...[RULLO DI TAMBURI] alLa Visita.
E di fronte a Tale Personaggio anche lo snobbismo piu' sfrenato del piu'altero e letargico onorevole deve cerede il passo, chinare il capo ericonoscere l'imperium.
Quando egli e' arrivato, le orbite vuote delle finestre di Palazzo Madama eran gia' sature di curiosi di basso rango. I Senatori (quelli che per vezzo s'usa chiamare onorevoli) e i Vassalli attendevano in cortile, con lo sguardo eccitato di un bimbo che vede il suo eroe, misto alla sacrale deferenza dovuta ad un imperatore della dinastia Ming.
Egli, l'Eletto, pareva invero un po' stralunato e sfoggiava quello sguardo trascendente, contemplativo e profondo, che tradisce altero distacco dalla grossolana realta' terrena.
Subito l'umanita' adorante ha intonato gli osanna, che si sono levati al cielo come la fumata bianca di un pontefice.
Egli ha sorriso con dignitoso riserbo (un po' fuoriluogo, invero) e virile modestia (ancora piu' fuoriluigo li, tra dopati mandrilli novantenni), si e' scostato i capelli dal viso, ha spezzato il pane, ha reso grazie e ha detto ai suoi discepoli "AOOOO?!?!"
Il boato della folla si e' fatto subito incontenibile
"CANDIDATI!"
Io stessa, guardando queste sensazionali immagini al TG, ho dovuto quasi farmi violenza per non crollate in sottomessa proscinesi.
Solo facendo appello al sovrumano rigore delle tecniche mentali bushidosono riuscita a mantenere una pavrenza d'autocontrollo in assoluto contrasto con le sale del senato.
Il bar deserto, i tornei di bridge trascurati, niente code alle macchinette da caffe' e 315 senatori presenti su 315 (era dai tempi del trionfante dispaccio di Armando Diaz che non si verificava un evento di tale risinanza)
Subito sono apparsi degli stuzzichini, che si moltiplicavano da soli
come i buchi dell'erario. Roba semplice, modesta. Il pranzo tipico di un pastore delle murge o di un operaio della Pirelli: Tournedos alla Rossini, Crema di Asparagi, filetto alla Voronoff, and so on.
Poi due senatori anziani hanno affiancato il Messia, uno a destra e uno a sinistra, per par conditio, ma scambiandosi i ruoli politici in segno di pace. Uno dei due si e' pentito del suo passato e ha invocato il
"Colpo di Spugna", che come un mea-libera-tutti annulla tutte le ammonizioni e i rinvii a giudizio. L'altro ne n'e' fottuto: il suo boss puo' comprarli entrambi.
Infine Pera ha stretto la mano all'Eletto con lo stesso sguardo di luccicante trionfo che si poteva leggere in un contadino della basse che nei primi del '900 riusciva a baciare la mano di un vescovo. Quest'ardita e fotografatissima performance ha scatenato l'attesa kermesse conclusiva dello Scambio delle Sindoni: una rossa, come il sangue rappreso, e' passata tra le mani trementi di Pera, e un cencio blu si e' ritrovano in quelle un po' imbarazzate del Messia.
E poi saluti, abbracci, raccomandazioni a non finire: promesse di ex-voto, non-ti-scordar di me, mettiti un piede sul cuore, faccisognare, noi ti adoriamo, noi ti glorifichiamo. Amen.
Beh, e' sensazionale come i rappresentati di un intero paese che vorrebbe essere tra i piu' civili e progrediti del mondo, nonostante le sue infinite magnagne, non abbiano talmente un cazzo da fare. Io non dico nulla all'Eletto. Non mi interesso di calcio, ma trovo che Lui, per quanto sempliciotto e semianalfabeta, fosse l'unico li dentro che almeno fa il suo lavoro e senza pretendere spocchiosi blasoni. Solo soldi.

Nadja Jacur

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