9.28.2003

 

La legge sulle TV rafforza enormemente Berlusconi e Mediaset

Va in onda “Raiset”

La Rai privatizzata si dissolverà in Mediaset e cancellerà il servizio pubblico

VANTAGGI PER L’IMPERO MEDIATICO DEL NEODUCE BERLUSCONI:

1) Rete 4 non passerà sul satellite nel 2004, alla faccia della sentenza della Corte Costituzionale;

2) Con la perfida trovata del servo Gasparri, che amplia a dismisura il paniere delle risorse che determinano il tetto del mercato delle telecomunicazioni, lo strapotere e l’arricchimento del neoduce Berlusconi andranno alle stelle potendo saccheggiare quotidiani, società editrici e radio, accrescendo ulteriormente il fatturato pubblicitario;

le telepromozioni, pur essendo pubblicità a tutti gli effetti, saranno conteggiate nei limiti giornalieri anziché in quelli orari;
il titolo Mediaset (e quindi il patrimonio di Berlusconi) è schizzato in alto del 32% dal marzo di quest’anno ad oggi;
5) Berlusconi non dovra' temere l’ingresso di altri concorrenti forti, come Telecom, bloccata al 10% nella raccolta delle risorse pubblicitarie.

LA RAI INVECE:

1) sarà data in pasto alla speculazione privata (Mediaset) nel 2004, per risanare il debito pubblico dello Stato: le privatizzazioni cancelleranno diritti, stipendi e servizio pubblico, portandoci dritti alla Cassa Integrazione;

2) nella Rai privatizzata, l’elezione di 7 membri del Consiglio di amministrazione se la spartiranno i partiti nella commissione di Vigilanza parlamentare (i quali poi vigileranno perché obbediscano loro). L’elezione degli altri 2 membri (tra cui il Presidente) finirà in pasto al Ministro del Tesoro, cioè al governo del neoduce Berlusconi;

dopo il 2005 potranno essere ceduti rami d’azienda Rai, cioè le Reti o le compartecipate come Raiway, che detiene frequenze e impianti per il digitale. Ma potranno essere ceduti anche singoli uffici o reparti, magari con meno di 16 dipendenti, che perderanno così il Contratto nazionale e lo Statuto dei lavoratori, articolo 18 compreso;
4) la ripartizione del canone sarà legata all’articolazione territoriale delle reti, con conseguente dissoluzione della Rai come azienda unitaria e suo spezzettamento in chiave secessionista per soddisfare l’ingordigia della Lega;

5) la Rai dovrà presto trasmettere in digitale terrestre. La costruzione (e forse anche la gestione) di una nuova rete di tralicci e ripetitori andrà in appalto agli amici di Berlusconi. Del resto, l’aumento dei canali determinato dal digitale, unito al nuovo limite antitrust, sono stati la scappatoia inventata dal servo Gasparri per non mandare Rete 4 sul satellite. Al costo per le masse popolari di un nuovo apparecchio TV o un nuovo decoder (la Sony ha messo sul mercato del Nord Europa i Set Top Box a 7-10 milioni di lire!). Mentre per la Rai il digitale costerà centinaia e centinaia di miliardi di vecchie lire, con conseguente tracollo finanziario, che concretizzerà per noi dipendenti l’incubo della Cassa Integrazione. Il Ministero del Tesoro può finanziare la Rai, quindi controllarla politicamente: per ora ha solo sbloccato un debito pregresso di 123 ml di euro verso la Rai, soldi derivanti dal canone di abbonamento che verranno distolti dalla gestione ordinaria e dalle normali attività produttive!

Il neoduce Berlusconi si appresta dunque ad incorporare anche la Rai, oggi ormai quasi completamente colonizzata dai suoi gerarchi. Tutte le forze democratiche e antifasciste politiche, sociali, sindacali, culturali e religiose hanno il dovere di unirsi e difendere la libertà di informazione. E’ inutile affidarsi a Ciampi, come fanno i rimbambiti leader dell’Ulivo: Ciampi sta proteggendo Berlusconi come Vittorio Emanuele III fece con Mussolini: lo dimostrano le firme alla legge Cirami, alla depenalizzazione del falso in bilancio, alla legge sulle rogatorie e, ultimo, al golpe istituzionale del Lodo Schifani. Bisogna buttar giù il nuovo Mussolini con la lotta di piazza e di classe, al più presto prima che faccia nuovi e irresponsabili danni: la forza per mettere in ginocchio questo governo ce l’abbiamo!

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA RAI: NON LASCIAMOCI TRANQUILLAMENTE SACCHEGGIARE!

LOTTIAMO PER UNA RAI ENTE PUBBLICO CONTROLLATO DALLE MASSE POPOLARI ATTRAVERSO L’ELEZIONE POPOLARE DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE!

NESSUNO, PRIVATO O SOCIETA’, DEVE DETENERE PIU’ DEL 10% DEL MERCATO DEL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI!

Per la sinistra CGIL! Franco Pinerolo

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