6.29.2003

 

SREGOLATEZZE DEL 29 GIUGNO

«Raid e guerriglia, la città in ostaggio... Blitz dei disoccupati:
guerriglia, assalti e feriti... Trappola rovente, l'ira degli
automobilisti... Ambulanze ferme, passeggeri dei bus costretti a scendere,
anziani stremati... Condizionatori guasti. Procura della Repubblica chiusa
per afa... Funicolare, stop per otto mesi... Scale mobili fuori uso,
protestano gli utenti del metro... Lavavetri marocchino muore all'incrocio
stremato dal solleone... Lido balneare esclusivo ma abusivo. Sbarcano i
carabinieri...». L'astuto Geronimo, nom de plume di Paolo Cirino Pomicino,
l'Attila dei conti pubblici italiani e del buon nome (e degli interessi più
elementari) dei napoletani per tutti i formidabili anni Ottanta, elenca una
serie di titoli del Mattino di un giorno preso a caso per denunciare lo
stato di degrado in cui è ridotta la Napoli gestita dal centrosinistra. Voi
forse vi chiederete: e le storiche responsabilità della destra e della Dc, e
quelle personali del "viceré" Cirino Pomicino in materia di mali di Napoli,
di disoccupazione, di traffico e urbanistica, di servizi di pubblico
trasporto, di malasanità e di abusivismo? Domanda inutile. E' inutile
insistere. Per quale motivo credete che Cirino Pomicino, con una scelta di
chiarezza di cui peraltro si deve onestamente dargli atto, abbia
esplicitamente deciso di fare l'indiano?

DON PANCRAZIO

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