7.11.2013

 

La storia è complicata

Quindi? Andiamo a votare, che sennò la gente spara.
“Bravo! Grande! Illuminato!”
“Alle urne! Alle urne!”
E mi perdo nei meandri di un labirinto sempre più intricato, dal quale mi è impossibile uscire.
Dunque mi fermo e cerco di rimettere insieme i pezzi della storia.
“Governo subito con le larghe intese – cacca, vomito, schifo buuuuuu – e prima di tutto nuova legge elettorale.”
“Voto, stabilità di governo, governabilità, crescita … “Yeeehaaaa!”
“Subito il lavoro, meno tasse, via IMU, niente aumento IVA.”
(Ieri ci è arrivata la TARSU. Insieme al bollettino dell’estorsione c’era anche un volantino che ci spiegava come avremmo potuto risparmiare se avessimo fatto la raccolta differenziata dei rifiuti. Noi che già la facciamo, abbiamo provato a capire come avremmo potuto risparmiare qualcosa data l’enormità dell’importo del pizzo, ma non c’era scritto nulla di più se non la banalità di una promessa fasulla. Paga e taci, e soprattutto non guardare gli angoli delle strade, dove da mesi impigliati nei tombini sconnessi, alle serrande dei negozi chiusi, volteggiano gonfiati dal vento sacchetti e bottiglie di plastica strappati o schiacciati.)
Mi perdo, qua nel labirinto. La storia è complicata.
Il governo delle larghe intese è stato fatto dalle banche e dalle varie associazioni criminali mondiali ed europee. Favorito da una legge elettorale di merda, fatta ad hoc da un’associazione a delinquere che ha privato il paese prima della civiltà, poi di tutto il resto. E quale sarebbe la soluzione?
Tornare a votare. Un’altra volta ancora  - perché il parlamento non fa nulla! –
Mai affermazione fu più falsa. Il Parlamento fa, esattamente ciò che fa da vent’anni almeno. Il Parlamento continua a tutelare l’interesse privato – non solo economico – del privato cittadino che ha privato i cittadini di ogni diritto, primo fra tutti proprio quello del voto.
Il Parlamento, continua a presentare leggi fasciste e repressive, che passano nel silenzio quasi totale del dissenso a un tanto a chilo, specializzato in chiacchiere più o meno sovversive e petizioni da firmare.
Addirittura tre anni di galera per chi oserà contestare un comizio mafioso di piazza, una di quelle “convention” che oggi rappresentano un’occasione di lavoro saltuario, per le persone che vorranno parteciparvi come comparse, oltre che occasione di svago per anziani ricoverati negli ospizi, o stanchi del club della canasta.
Ma che ci importa? “Alle urne! Alle urne”. Tanto ormai a votare non ci va più nessuno, se non quello che voterà per Grillo che “almeno ci fa ridere” (sic!) e quello che voterà per quel debosciato di berlusconi  (che se era un cittadino normale, mica la Cassazione avrebbe rispettato i tempi della giustizia (arisic!)
Quindi? Mi pare d’aver creato un labirinto nel labirinto e quindi me ne sto qua, ad attendere che cali il sole, come un sipario su questo tempo triste. Immaginandone uno nuovo, nel quale ricorderemo questo con pudore, e il rispetto che meriterebbe la memoria.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Questa mancanza di alternative è asfissiante.
 
indifferenza\rassegnazione\confusione\incredibilita'\illusione\fantasie\ sconvolgenti mentre si continua nella non\gestione dei conti\ mentre il debito ci soffochera' per ? mantenere un impero di regnanti\nullafacenti\allegri\delinquenti alla faccia del popolo abulico\anestetizzato? tristezza deprimente! saluti dal vecio
 
Il Paese ostaggio di un delinquente comune.
 
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