3.06.2011

 

La prossima volta

Tripoli è così vicina all’Italia che potremo a lungo continuare a guardarla dalla finestra, sentendocene parte. Forse sperando che quel vento che viene da sud, e che spesso riempie le nostre strade di sabbia del deserto, tiri un po’ più forte tanto da scompigliarci ancor più i capelli. Anche se poi, riflettendo, magari si decide di stare in casa perché è meglio restare pettinati.

Ho letto che il 6 maggio prossimo sarà una giornata epocale, in cui tutti i lavoratori e i cittadini di buona volontà saranno chiamati a partecipare ai piccoli atti rivoluzionari di quest’Italia che vuole cambiare davvero. (Citazione testuale di un invito a partecipare) Non leggevo i giornali da tre giorni – che meraviglia! – e quindi ho dovuto cercare. “Cosa succederà il 6 maggio?”

È il grande giorno, quello dello sciopero generale, finalmente! Credevo fosse quello buono, quello generale e generalizzato, ad oltranza, fino alla vittoria. Quello in cui il paese inizia a bloccarsi, con i camion fermi sulle autostrade, con le merci lasciate a deperire, con le panetterie senza pane, e la frutta a marcire sugli alberi. Il primo giorno di molti, in cui piano si vuotano i supermercati dei viveri, quelli in cui  gli uffici sono chiusi, e le banche, e le scuole. Svegliarsi alla mattina, dopo tre giorni di letargo ed essere chiamati alla Rivoluzione è un bel risveglio.

Si vorrebbe tornare a dormire dopo aver capito che il vento dalla Libia non è altro che quell’aria calda e fastidiosa che spossa e fa sudare le ascelle, che per fortuna ora è inverno e piove, e non fa nulla se quando piove si muore, in Italia, perché comunque è sempre meglio dell’afa che arriva da sud. Quattro ore di sciopero generale, territoriale, perché bisogna almeno fare finta di fare qualcosa se si vuol far credere ai lavoratori che ancora la CGIL ha un senso.

Il 6 maggio è lontano, e per fortuna altre date ci saranno a farci sentire tutti uniti e tutti pronti al cambiamento. L’8 marzo, per esempio, che non sarà come sempre trasformato nel giorno dell’umiliazione della donna, ma un’occasione importante per chiederci per l’ennesima volta: “Se non ora, quando?” Avevo già pensato fosse una bella domanda, alla quale risposi: “Ieri!” Ora però che me la ripropongono, ho la risposta giusta: “Se non ora, quando?”

“La prossima volta.”

Che magari sarà il 12 marzo, per la Costituzione, o il 6 aprile per un processo, o il 25 aprile, quando per il decimo anno consecutivo il governo – con dichiarazioni ufficiali – impegnerà il cervello appassito degli italioti in interminabili dispute o rivendicazioni: non c’è nulla da festeggiare, oppure festeggio perché sono antifascista. E poi il primo maggio, la festa dei lavoratori in cui gli schiavi lavoreranno, e i disoccupati finalmente avranno un concerto gratis.

Il vento che arriva dalla Libia porta nuvole gialle, cariche di sabbia del deserto. Quella che se poi piove colora le strade e le auto, sporca i vestiti dimenticati stesi ad asciugare, e fa imprecare le donne che avevano faticato per lavarli e stenderli. Il vento della Libia è quel vento caldo che rende nervosi, che ingrossa il mare e non si può andare a pescare. Il vento alla lunga, da qualunque parte arrivi, è sempre e soltanto una grande seccatura. A noi, ci piace la calma piatta.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Infatti alle/agli italiot* piace la calma piatta, hai detto bene, mi hai fatto ricordare Rita che io (con uno stipendio che chiamarlo tale fa piangere e ridere insieme) feci sciopero generale per l'intera giornata, e lo rifarei, ma io sono una comunista, una persona che rischia del suo per sentirsi dire idiota dietro le spalle, perché certamente gli "italioti giusti" diranno questo di me, ne ho la certezza pur non avendoli mai ascoltat*...
Mi hanno proprio scocciato tanto che ogni mattina quando devo recarmi nella terra del terrore (come chiamo io il mio posto di lavoro) mi armo fino ai denti e divento così aggressiva da allontanare tutto e tutt* da me, non voglio avere nulla a che fare con questa cloaca.
Buona domenica a te che sei una compagna.
 
ottimo post...
 
Ripeto quello che ho già detto non molto tempo fa e torno a chiedere se vi sembra davvero possibile che le masse oppresse in Libia abbiano conquistato la Cirenaica con i forconi; e se non vi sembra piuttosto che ci sia lo zampino dei soliti noti che utilizzano le masse come carne da cannone per fare i cazzi propri?
Questa Italia va bene così com’è al potere globale: ridicola e debole.
E mai quei poteri si sogneranno di aizzare e appoggiare le masse armate di forconi.
E gli italioti si guardano bene dall’esporsi: chi per tornaconto; chi per vigliaccheria; chi perché tiene famiglia; chi perché “chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni”; chi perché ha un dio che li accoglierà a miglior vita se avranno saputo soffrire abbastanza; chi…

Ectobius
 
La Libia dall'Italia è lontana, "dall'altra parte della luna", e il vento come la crisi economica e le brutte notizie non arrivano. Lo dicono il TG1, il TG2, Rete4, Canale5 ecc. ecc.
Quando finalmente gli Italiani smetteranno di credere ai teleimbonitori, sarà un bel risveglio !
 
siamo un popolo strano, lo sappiamo? messo male? lo sappiamo? la domenica gli stadi, le chiese, un po' meno i rtistoranti, sono pieni zeppi, fingiamo che la crisi sia un invenzione propagandata dai comunisti? si procede a forza d'inerzia, nelle famiglie e in tasca agli Italioni, mancano i soldi,dato che i giovano sono disoccupati o occupati parziali, i vecchi si spolpano poi vanno a scaldarsi nei sipermercati e a raccogliere frutta&verdura buttata, mentre i comuni (Mantova in primis) tagliano la cultura? mancano i fondi e quest'anno non vedrmo persone da tutto il mondo, propagandare cultura vera, letteratura, riempire le piazze per saziarci del nulla, come dice quel pazzo di ****del minestro sculturato! il paese sta scivolando oltre al nulla, la stessa obsoleta chiesa/e sta lamentando cali d'entrata, forse sara' la volta buona che inventeranno il sudore? noi tutti pero' aspettiamo che (forse) nevichi rosso per svegliare i nostri interessi, difenderci dai crimini perpetrati nei nostri e altrui confronti, forse perche' ci rassegnamo(ci caveranno la pelle) in attesa che diventino realta' le prediche e le promesse del tizio, in questo momento, troppo impegnato ad infossare i giudici (comunisti) che lo vorrebbero giustiziare? (promesso, io piu' di loro) saluti dal vecio.
 
Niente, non si vede luce. Un sindacato che invece di prendere la palla al balzo organizza uno sciopero alle calende greche è uguale ad un partito che fa mancare i voti in tutti i momenti buoni per far cadere la dittatura.
Chissà che il vento dalla Libia ci porti anche qualche virus utile al risveglio.
 
Rita vai a leggerti i miei AUGURI per la festa della Donna sul mio sito, se ti fa piacere. il link è
antonio37.myslang.eu/ ed il titolo del blog è il bulino poetico. Un abbraccio. Antonio. P.S. Sono malato ed ho una gravissima flebite alle gambe. Ciao. A.
 
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