4.01.2010

 

Italia, frazione de L'Aquila


Ma sì, capita anche a me, una volta ogni tanto di non leggere i giornali, di staccarmi dalla vita opprimente, accettando un invito a sorpresa di un amico, che promette di farmi divertire portandomi dove non so. E finisco all’Aquila, alla serata organizzata dalla FILLEA CGIL e dai gruppi più o meno spontanei della Resistenza Aquilana. Un bel modo per tornare – senza nemmeno accorgersi – alla realtà. Soprattutto quando la serata inizia, dopo la canzone “Avanti Pop”, con le parole di Mario Monicelli, che bene spiega quanta necessità ci sia di un popolo delle carriole in ogni città italiana. Fare macerie, raccogliere macerie, faticare, lavorare per ricostruire l’Aquila, e tutta questa povera Italia, che evidentemente, dati i risultati delle ultime elezioni, non abbiamo ancora devastato completamente. Come quando un incendio devasta un ultimo stazzo nella mia terra, e in piedi, verde, resta solo un albero a ricordarci com’era.

Passano le ore, tra musica, monologhi divertenti e le parole scritte dagli aquilani, quelle che il regime impedisce che si gridino troppo forti, e che narrano un’esistenza diversa da quella mostrata dalla propaganda. Sono parole preoccupate, di dolore, dei ricordi dei bambini; parole capaci di farti sentire i suoni di una città che non c’è più, e persino farti vedere i colori. C’è tanta gente per essere un giorno qualunque della settimana, e c’è ancora freddo per essere già primavera. C’è tanta gente che applaude Monicelli, in piedi, partecipe e anche commossa. C’è tanta gente che ascolta. C’è tanta gente che al nome della Pezzopane esulta. E allora perché, ci si chiede, lei non è più la presedente della provincia? Perché anche in Abruzzo, laddove il terremoto è stato solo un tremore percepito appena, è stata raccontata la fiction dalla TV. New town, e gente allegra, che il ciel l’aiuta perché c’è berlusconi. È grande la provincia dell’Aquila, molto più grande del “cratere” nel quale si fatica e ci si inorgoglisce di vita, e si applaude al vecchio Maestro Monicelli.

Sì L’Aquila ha il suo. E noi tutto il nostro. Non è consolante perché avremmo potuto unirle le nostre devastazioni, e agire per rimuovere quel che avanza di distrutto nelle nostre vite. Ma così non è stato. C’è tanto ancor da litigare e rivendicare. La Bonino che non è stata sorretta da tutto il PD, quella cosa squallida di brunetta che non ha avuto i voti della lega (stronzi sì, ma fino a un certo punto), Vendola che forse farà bene, ma che è comunque riuscito anche lui a morsicare sul collo l’ultimo pezzo di sinistra – reale- pugliese.

Si ritorna alla realtà, si tracciano finalmente linee di nuovi inizi. Lo fa la lega, per esempio, in Veneto e Piemonte. Federalismo? Pulizia etnica? Sicurezza? Meno tasse? Più lavoro? Meno povertà? No. RU486 la pillola abortiva. Era davvero questa, quindi, la priorità fortemente voluta e votata con disciplina dal popolo leghista?

E passata la bufera, conquistato il nord, riparte l’Italia tutta, esattamente da laddove s’era fermata: le intercettazioni telefoniche. Priorità delle priorità.

Tutto sommato, però, a me sembra una buona cosa. È molto probabile che con un po’ di pazienza tutta l’Italia si sentirà davvero – finalmente – come l’Aquila, e capirà quel che ha detto ieri Monicelli: che è giunto il tempo di lavorare, di spostar carriole.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
A L'Aquila hanno votato con la pistola puntata alla tempia.

an mi
 
Sai cosa? Io di prendere la carriola per spostare macerie create da quelli che fanno danno, i cosidetti politici, votati dalla massa, quindi per favorire politici e masse che li votano, sai no?

No, al sacrificarmi per gente che meriterebbe di fare la fine dei turchi caduti nelle mani di Vlad Tepech, il conte ungherese (o meglio Transilvano) che difese dall'invasione turca, pur amministrando la giustizia alla Mussulmana, dove tutti erano uguali davanti al sultano, contadini e nobili, quindi la giustizia era davvero uguale per tutti.

No, a starci a fare la parte del piccione nell'omonimo tiro. Io di partiti, voti, movimenti a stelle o variamente colorati, me ne sbatto.

No, a farmi un fegato cosi' perche' vedo che il paese viene ridotto alla miseria. Se non riusciamo ad unirci e fare questa benedetta rivoluzione che cazzo parliamo a fare?

A questo punto la carriola la uso per spostare le mie di macerie (fidati sorellina, sono parecchie, diciamo che tu stai messa da panico, ma io non scherzo). Al massimo do una mano a chi ha dimostrato di meritarsela. Ma d'ora in poi prima mi dimostrano chi cazzo sono e cosa fanno, e poi vado a carriolare. Voglio il certificato, non di sana e robusta costituzione (tanto tra un po' nn ci sara' piu', la Costituzione intendo) ma quello elettorale dove mi dimostrra che a votare non ci e' andato.
Noi non abbiamo votato dove sono io. Peccato. N on ho potuto esercitare il mio diritto di astensione dal voto. Ma se uno ci e' andato, che abbia voltato il nano mafiopiduista, i legarazzisti, la destra rappresentata dal PD, i violetti o gli stellinigrillini, o anche i seguaci di tonino, chiunque abbia votato, e non puo' dimostrarmi di avere usato la scheda come carat igienica, beh non conti su di me.
Lo so, adesso ci sara' chi dira' che non votare e' come votare per chi ha vinto.
Beh almeno chi non vota non puo' essere complice, in alcun modo.
Piccola citazione:

"1. Mercedes Bresso: "Non c'erano segnali, i sondaggi non lo dicevano. È stato fuoco amico".
2. Mercedes Bresso: "Come potevo immaginare che se insulti uno per cinque anni, aizzandogli la celere ogni volta che puoi, poi quello stronzo traditore non ti vota nemmeno..." (Pier Ferrero)"

E' quyesto che voglio ricrodare a chi vota perche' senno' .... tui li voti e loro ti ignorano. Salvo incazzarsi quando ti rompi le palle e li abbandoni. Sulla TAV ade sempio prodi, dopo una manifestazione di non siquanti agente in piazza, disse:" Fa nulla, andiamo lo stesso avanti". Ehi, ho detto prodi, non questi qui. Per forza povero romano, doveva far fare appalti ai suoi amici. Che poi sono amici anche del nano.
Allora basta. Chimatemi quando invece che la carriola serve il forcone. Lo tengo sempre pronto e lucido. Apsetto solo la chiamata.

tanto cazzo abbiamo piu' da perdere noi?

Greetings
JOKER Ltd.
 
A L'Aquila hanno votato bene, e` la Marsica che li ha fregati.
Roberta da Sydney
 
mi sto chiedendo se tutta la gente che ha votato all'Aquila ha visto i fatti e i disastri che ha subito la regione o si è fidata dall'informazione distorta della TV? molte persone non sono andate a vedere e hanno creduto ai miracoli propagandati! così dicono! franco il vecio.
 
ha ragione Roberta.. gli aquilani hanno votato centro-sinistra...i berlusconiani e i fascisti sono nella parte marsicana della provincia. In città ho letto che addirittura il pd ha preso il 52%.
Ma nella campagna, buio pesto.
 
Cara Rita, sull'Aquila, così come sull'infinita lista di porcate del Nano, sono pienamente d'accordo con te.
Tuttavia, vorrei approfittare di questo spazio per un quasiOT: so che molti di voi hanno manifestato il 5 dicembre contro di lui. Ebbene, so con CERTEZZA che tra i finanziatori del tutto c'è stato anche un certo George SOROS.

Morale della favola? Siamo spacciati, sia in un caso che nell'altro. Chi crede preghi il proprio Dio, perchè fra circa un anno saremo sì liberi dal Nano, ma anche:
1) Privatizzati
2) Normalizzati
3) Balcanizzati (e non in modo pacifico)

Requiem sull'Italia. E sulla nostra libertà.
 
L'Italia è ancora il paese dei campanili...ma perchè i marsicani di quale territorio fanno parte e non sanno o non importa loro cosa è accaduto all'Aquila? Imbecilli,non votano per convincimento ma per fazione...Evviva il poppolooo dell'amore...che appena può dice cose terribili nei confronti di chi critica o non la pensa alla stessa maniera, negando l'evidenza.
Mietta
 
Giacchè si è fatto un nome...George Soros chi sarebbe? Io non lo so, ma il messagio è inquietante....
Mietta
 
Sono l'autore del messaggio su Soros. Non voglio inquietare nessuno, ma soltanto avvisarvi circa quello che succederà a breve (grossomodo nel 2011). Ho delle conoscenze "di un certo tipo" (basta un po' di immaginazione per capire a cosa alluda) e so che qualcuno sta pensando: "Italia delenda est". Non crediate che sia un caso l'elezione di Cota in Piemonte: è stata una operazione di chirurgica precisione, intrapresa per metterlo lì e per creare un "fronte comune" di nordisti.
Se cercate bene in rete, poi, vi accorgerete di come la Lega Nord disponesse già alle origini di grossi capitali, provenienti dagli stessi ambienti che nel 1991/92 finanziarono i secessionisti Sloveni e Croati.
Credo ci sia ben poco da fare, se non cercare di salvare la pelle nostra e dei nostri cari.
 
@ Mietta
Guarda quello che è successo qua in Piemonte: a Torino e paesi dell'interland ha vinto la Bresso con il 55%. Il successo di quell'ignorante (non sa i confini del Piemonte ed ha affermato che il Cervino ne fa parte!) di cota è stato determinato dalle province, paesi e paesini delle vallate dove ha attecchito la propaganda che ha come cavalli di battaglia paura ed insicurezza sociale; lì si avvertono proprio come problemi insormontabili perchè in realtà non li si affronta, non ci si convive e di conseguenza non si ha la possibilità di comprendeli ed infine di metabolizzarli! L'operato della Bresso non è stato giudicato ad esempio sulla sanità (che è il vero potere che ha un governatore, e lei ha fatto molto bene, ha ristrutturato nell'ottica della razionalizzazione e del risparmio, studiato e realizzato un nuovo piano sanitario che ha portato la regione ai vertici italiani come qualità ed efficienza sanitarie); si è guardato solo ed esclusivamente alla TAV che essendo stata decisa in sede europea a questo punto chiunque si trovi a guidare la regione dovrà molto probabilmente realizzare! Tutto questo ci dà anche la misura del potere che certi slogan e luoghi comuni hanno su certi strati di popolazione che non guardano purtroppo ai fatti ma che alla fine sono determinanti nella scelta di chi ci dovrà governare!
macchia
 
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