3.09.2010

 

All’italiota non far sapere, quanto fa male prenderla nel sedere.


Un paio di mesi fa, con un proclama, il ministro per la giustizia annunciò di aver risolto l’emergenza carceraria italiana. “Costruiremo altre carceri.”

La politica del business fa sempre effetto in Italia. Ci raccontano che serva a far girare l’economia, che si rimetta in moto il mercato del lavoro, il nostro benessere. Si stanziano fondi, non si fanno appalti, semplicemente si distribuisce ricchezza all’interno della lobby massonica che ormai ha in mano il destino di un’intera nazione. Nel frattempo, la non notizia, è che in carcere i detenuti continuano ad impiccarsi alle grate, o alle spalliere dei letti con le lenzuola annodate.

Da più di un mese, ormai, da quando è entrata nel vivo la campagna elettorale per le prossime ridicole elezioni, è sparito dalla scatola magica della propaganda, il ministro dell’economia. Il nome del ragionier tremonti è qualcosa che non deve tornare a stimolare il pensiero dell’italiota medio, che d’un tratto potrebbe chiedersi: “Ma come va l’economia?” Se poi ricordasse cos’è stata la non politica economica di questi –quasi- due anni di governo dei fatti, sarebbe davvero pericoloso.

L’italiota non deve porsi domande, deve accettare sic et simpliciter le direttive che vengono dal tizio suo padrone. L’italiota sente l’urgenza dell’approvazione del legittimo impedimento, perché si è convinto del fatto che il tizio non possa perdere tempo recandosi a tutte le udienze. Se mai si fermasse a pensare che in tribunale, quello, non ci è andato mai se non per uno show e per separarsi dalla moglie, anche l’italiota sarebbe un uomo più libero. Ma l’italiota non deve sapere.

L’italiota non deve sapere, e soprattutto non deve vedere. Quindi non solo si colpisce con la censura l’ultimo neurone rimasto a vagare nel vuoto cosmico delle menti, ma si incentra la non discussione politica sull’unico argomento ancora capace di tenere sopite le menti: l’eversione dei giudici comunisti; perché ogni guaio del tizio, quindi ogni guaio italiano, deve necessariamente derivare dall’azione di un tribunale.

E noi si discute sull’opportunità o meno di andare a votare, con l’aggravante di credere davvero che le cose possano ancora cambiare. La cosa buffa è che ieri chiedevo a un signore molto gentile, che mi invitata a cambiare opinione e decidermi a votare PD “per dare un segnale”, se sapesse dirmi quale fosse il programma politico del suo candidato. La risposta, onesta e laconica è stata: “Ora come ora, no. Mi informerò e glielo farò sapere. Resta il fatto che dobbiamo per forza votare PD.”

È quel “per forza” che a mio avviso sancisce fuor da ogni dubbio la vittoria im-morale del berlusconismo in Italia. È il frutto marcio di anni di svilimento della politica, pilotato sempre e comunque dalla pressante propaganda, che ci porta a perdere il senso delle cose. L’ultima geniale trovata (non so se studiata o casuale) è stata quella di scatenare la rivolta in difesa della democrazia. Da una parte loro, che di democrazia hanno un senso ampiamente stravolto, dall’altra parte noi, che pure conoscendone il senso, rischiamo di partecipare allo stupro, se pure da spettatori.

E noi che sappiamo? Nemmeno noi che sappiamo siamo liberi, per via di quel “per forza” che davvero mette fine alla democrazia di fatto. Essere costretti non rende liberi.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
E gia' il fatto che abbia detto PD e non PDL e' un passo avanti.

D'altronde ....

È una giornata talmente soleggiata che anche il PD è sceso in piazza contro il governo. (Gaetano Buson)

Greetings
JOKER Ltd.
 
guardiamo un paesaggio bellissimo sepolto da una massa di neve, affascina incanta e sembra che il tempo non sia irreversibile poi quando la neve si scoglie, lo stesso paesaggio sara' deprimente; le frane sporco trascurato sfruttato da scempi selvaggi e non sapremo a chi chiedere aiuto e si diffonde in noi lo sconforto di essere impotenti quasi senza speranza! questa la differenza della nostra politica da una politica attiva! tanto cambiano le stagioni ma l'Italiota non credo? pero'..........
 
C'è un articolo molto interessante sulla situazione politica italiana...

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6840
 
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