12.07.2009
A Viareggio è esploso un treno
… Mia nonna è morta dopo che le ho spiegato che all’Aquila lei non ci sarebbe più tornata e dopo che le ho fatto vedere le foto del suo balcone posato ancora sopra quel che resta della mia auto … (da una email)
Se ne parla sempre meno, e sempre più persone restano convinte che l’emergenza aquilana sia finita. Per molti, per troppi, il terremoto è l’Aquila, con le sue case immerse nel verde, i parchi gioco, i campetti di calcio, le tende degli appartamenti tutte uguali che fanno eleganza. A chi è convinto che tutto sia a posto, puoi anche mostrare le foto di quelle brutture architettoniche, che in mezzo al nulla di una campagna incolta, sembrano sguazzare nel fango. Ti dirà al massimo: “Almeno hanno tutti una casa.” Potrai provare a spiegare che in troppi vivono in un albergo, che troppi sono stati deportati a centinaia di chilometri dalla loro vita, o dentro una caserma, o nei container approntati in ritardo e dei quali non si è mai parlato; non servirà a nulla lo sforzo contro il convincimento ottenuto con la propaganda.
E il modello di propaganda dell’Aquila è servito anche in altre nefaste occasioni italiche, prime fra tutte l’esplosione del treno a Viareggio alla fine di Giungo. Si avevano ancora in mente le immagini del fuoco, i racconti della gente con i piedi ustionati per essere fuggita in ciabatte sull’asfalto liquefatto, quando si sentì la facile promessa: “faremo come all’Aquila.” Poi le cose vennero a galla, si seppe per esempio che il treno merci che non avrebbe dovuto viaggiare, trasportava il gas per l’Aversana Petroli, di proprietà del sottosegretario Nicola O’americano (quel cosentino sospettato di camorra), ma vennero frettolosamente ricoperte dalla valanga di scandali, proclami razzisti, minchiate di brunetta, inutili per il paese ma utilissime per il governo. Il tizio si guardò bene dal tornare a Viareggio, e soprattutto si guardò bene dal lasciar tornare alla memoria del suo popolo il disastroso accadimento. Tuttavia è sempre pronto a presentarsi nei pressi dell’Aquila, anche quando un privato cittadino si accinge a fare la gettata di cemento, a sue spese, sul tetto di casa sua.
Poi vennero i morti di Messina, e si recitò ormai a memoria lo stesso copione: faremo come all’Aquila.
Oggi dalla finanziaria riscritta col peggiore dei metodi fascisti, sono spariti gli stanziamenti per la ricostruzione a Viareggio. Pare che per il governo il problema sia locale. E c’è di più: secondo i giuristi, se si dovesse approvare la nuova regola salva premier del processo breve, nessuno mai pagherà per la strage viareggina.
E Messina? No, nemmeno la città siciliana si avvicina al modello Aquilano, niente fondi stanziati e un migliaio di persone senza casa. Molte promesse ed anche questa volta emendamenti cancellati. Niente soldi e qualche dubbio su quelli stanziati nell’immediatezza dell’evento. Dubbi che bertolaso provò a fugare quando qualche tempo fa disse (pressappoco) che in fondo, anche la mafia aveva a cuore le sorti del proprio territorio e che quindi …
Tuttavia, nell’animo dell’italiota medio, questi due accadimenti appaiono del tutto slegati dal fantasmagorico miracolo abruzzese: interrogato, nel primo caso vi dirà: “I morti di Viareggio? Quella dove è esploso un treno?”. Nel secondo andrà anche peggio: “A Messina sono morti per colpa loro, mica era un terremoto!”
Rita Pani (APOLIDE)
Questo post mi ha colpito molto...
Luca da SS
Voglio riscrivere ad una trasmissioner radionfonica che ascolto tutti i pomeriggi pregandoli di ricominciare a parlare di queste situazioni disgraziate e dar conto di a che punto si sia...probabilmente per l'Aqula piccole cose, per le altre due realtà niente di niente.
Ma è una disgrazia essere nati quì? Comincio a pensarlo...però diciamocelo onestamente, anni ed anni di incuria politica più il totale menefreghiscmo di questo governo hanno prodotto questi risultati.Nei paesi auropei "civilizzati" sai quante proteste e quante dimissioni ci sarebbero state?
Concludendo..non grappa bocchino, ma ci fosse una cosa che in questa landa desolante vada per il verso giusto.
Mietta
Mietta
Sì ho sentito anche io le bestemmie su craxi, credo fosse anno zero.
Ora, che queste merde dicano menzogne è ormai una regola ma che nessuno dall'altra parte abbia fatto notare al viscido Bondi la portata epica della falsità che aveva detto, ecco, QUESTO E' IL PROBLEMA. E finchè l'opposizione non si deciderà ad essere opposizione, dalle menzogne alle grandi opere, alle riforme, questi qua si sentiranno in diritto di dire e fare il cazzo che gli pare.
Soluzione? Noi. Il 5 i cittadini hanno dimostrato che sanno benissimo fare a meno dei sedicenti referenti politici e che semmai sono loro a dover cogliere le istanze di chi ne ha abbastanza di questo letamaio, ora c'è solo da andare avanti.
E oltretutto all’epoca c’erano in circolazione grandi menti della politica e anche tanto coraggio da leoni... ma dove sono finiti? Possibile che non abbiano lasciato l’ombra di un erede?...
A ‘sto punto vi chiedo: ma siete proprio certi che due giorni fa c,è stata una oceanica riunione di massa viola?... dicono che a Roma, in piazza S. Giovanni... Ma dai! Confessalo, Rita: i video che hai pubblicato sono dei falsi!, in TV non ne sanno niente!
Io abito in un condominio di vecchi e in ascensore l’ho chiesto a un vecchietto simpatico col quale scambio spesso qualche battuta: non ne sa niente!... e ho dovuto ammettere di aver sognato.
Luigi
Stragrande maggioranza teledipendenti manipolati fin all’osso... tetragoni, irremovibili a fronte di ogni logica di pensiero razionale. Hanno paura di tutto e si rinserrano a doppia tripla mandata dietro porte superblindate rinforzate... e sembra non bastino.
Uno, pensionato, mi ha chiesto (a me che non vivo rinchiuso e dovrei sapere) se potevo dargli indicazioni dove poter acquistare una pistola.
Gli ho consigliato di acquistare una scacciacani, che sarebbe stato facile acquistare e avrei potuto presto indirizzarlo ad un negozio. Macché vuole la pistola vera:
“Ma allora sarebbe capace di uccidere qualcuno?”
“Ma certo!”.
Luigi
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