10.12.2009
L'Italia forte e pura
Quelle apparse su giornali italiani e su certa stampa straniera in queste settimane sono "accuse che sputtanano non solo il presidente del consiglio, ma la democrazia e il nostro Paese, oltre che i nostri prodotti, che invece devono avere un'immagine dell'Italia che deve essere bella forte e pura e non inquinata da tutto ciò che si dice sui giornali in queste settimane". silvio berlusconi er mejo statista degli ultimi 150 anni
La miriade di minchiate espresse da quel tizio del consiglio, nel suo odierno show a favore dei più poveri di comprendonio, è una miniera di perle per chi come me ha deciso di non sorbirselo tutto in una volta, ma scheggia a scheggia, così come viene.
E’ l’immagine di questa Italia f o r t e e p u r a inquinata dai giornali che mi lascia sgomenta, esterrefatta, ma anche divertita. Quest’Italia s p u t t a n a t a dai giornali esteri i m b e c c a t i dai giornali italiani.
Mi spiace sempre di più non avere basi scientifiche per poter analizzare il comportamento di questo tizio, ma mi tornano in mente le parole della moglie: “un uomo malato.” Tutti si pensava a una fase maniacale di dipendenza dal sesso, ma a guardarlo bene, con quelle sfumature arancioni, e quell’aria da “Morte a Venezia” io mi convinco sempre di più che la malattia sia un’altra e forse anche la dipendenza.
Quale essere sano di mente, a capo di un governo, colto con la puttana sul letto penserebbe di usare un termine sputtanare? E questa è l’osservazione più banale.
Parlare della purezza dei prodotti italiani, a due settimane dal rinvenimento di una nave colma di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi inabissata nei nostri pescosi mari, con le terre agricole devastate da discariche abusive, col PM10 scomparso dai nostri vocabolari con l’avvento delle amministrazioni comunali di destra, con lo sfregio delle fogne che scaricano direttamente a mare senza passare per i depuratori …
L’Italia forte, con la gente che muore di fame ma non ha nemmeno il coraggio di ammetterlo con i propri figli, con i vecchi costretti a rubare nei supermercati, con gli ospedali in cui sai se entri ma non sai se ne esci, con le scuole dai soffitti che crollano, con la pioggia che uccide, con le case costruite col fango, con la disoccupazione che non si conta più semplicemente perché la gente (me compresa) ha smesso di cercare lavoro. La forza di un’Italia che ormai rischia di basare la sua economia sugli schiavi extracomunitari che il governo finge di scacciare …
Ci sarebbe da ridere, se non fosse una tragedia.
Rita Pani (APOLIDE)
Ma qui non e' finzione cinematografica. Qui un intero stato si sta' fottendo. E come le sue stesse mani. Ad opera di una massa di cerebrolesi che cantano "Meno male che silvio c'e'" e si rammaricano che il nobel sia andato a Obama(*) invece che a lui.
la stampa italiana, anche quella che non parrebbe controllata direttamente dal nano, ha definito dittatore, per l'ennesima volta, Hugo Chavez Friar, il presidente piu' votato (tra elezioni, referendum confermativi, e popolo che ha combattuto il golpe che lo voleva deporre) della storia, nonche' presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela. E perche'? Perche' la commissione di vigilanza sulle trasmissioni tv jha fatto spostare FUORI della fascia protetta i Simpson. Simpson la cui visione, mnegli Stati Uniti e' vietata a minori di 13 anni se non in presenza di adulti. I nostri pennivendoli (o pollivendoli?) hanno invece raccontato che sarebbero stati censurati, ed al suo posto ammesse le bagnine di Baywwatch. Perche' (cito a memoria) la politica del mostrare tette e culi in tv paga sempre in caso di crisi. Una crisi che dimostra che il democraticissimo persidente ha oltre il 65% dei consensi, reali, e rilevati da agenzie straniere e non collegate al governo (una e' del dipartimento di stato USA). Della serie la pagliuzza nell'occhio dell'altro.
(*) Io considero il Nobel a Obama un modo politico di ottenre due cose:
1. Legarlo a certe scelte. Ha adesso tutti gli occhi del mondo addosso. E non e' G.W Bush.
2. Dargli la possibilita', in nome del nobel stesso, di fare certe cose.
Greetings
JOKER Ltd.
<< Home