4.02.2009

 

Quando la vita è negra

Ieri per un attimo ho letto la parola ecatombe su alcuni giornali. Ma era ieri, e solo un attimo. Tanto per dire, l’ecatombe erano quelle 300 vite umane ingoiate dal mare, mentre su una barca cercavano di raggiungere briciole di vita. È stato solo un attimo, perché poi si è dovuto passare ad altro, per esempio ai “grandi del mondo” che si ritrovano in Inghilterra a parlare di crisi economica – la nostra – tra un pranzo e una cena a Buckingham Palace.

La vita umana. Riempie la bocca di molti ultimamente, chi più può non si risparmia, e ne parla con gli occhi fissi verso l’obiettivo di una telecamera. È così che ha insegnato a fare il regista alle sue comparse. L’avete notato? L’intervistatore non esiste più. Gli occhi fissi in avanti, col microfono a far da padrone. Serve a guardarci dritti negli occhi, mentre esprimono tutta la loro feroce idiozia, anche quando si tratta di vita umana da rispettare non usando il preservativo, o infilando tubi nel naso per alimentare un corpo morto.

300 vite umane passano veloci, con immagini di repertorio che ci mostrano come in fondo ci sia anche chi sta peggio di noi. Servono vivi però, e quindi quasi mai sono stati mostrati pezzi di cadavere galleggianti, arti impigliati alle reti dei pescatori; persino una testa, come capitò a Efisio un’alba di poco tempo fa. I disperati vivi e stretti come acini d’uva su un grappolo, sono l’emblema della nostra diversa ricchezza. Morti potrebbero quasi apparirci persone, quindi meglio evitare.

Poi c’è lo zelo. E questo sì che è un problema. Oggi per la prima volta una persona è stata denuncia come clandestina da un medico. Ci stava bene questa notizia il primo d’aprile, si poteva facilmente scambiare per una burla. I medici, così attenti alla vita umana, quei medici che tanto hanno studiato per far solo del bene alle persone, oggi hanno potuto ratificare il concetto che c’è vita umana e vita umana, e senza vergogna. Per fortuna che a Napoli, città dell’accaduto, il sindaco ha protestato rendendo un po’ di dignità all’umanità che si è persa e anche la Regione si è mossa per indagare sull’accaduto.

È lo zelo uno dei mali dell’Italia, dove le leggi approvate vengono regolarmente disattese senza che nessuno se ne occupi abbastanza (sicurezza sul lavoro, evasione fiscale, corruzione, apologia di fascismo) mentre quelle non ancora approvate, vengono applicate dal singolo coglione desideroso di assurgere alla corte del re.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Condivido quanto scrivi, tutto quel che possiamo fare è continuare a puntare le nostre "telecamere" su tutto quanto tentano di non fare vedere ...
buona giornata
 
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