1.02.2009

 

L'anno in rodaggio

Abbiate pazienza, in fondo è iniziato da soli due giorni, quest’anno, ed è per questo che sembra di essere ancora avvolti da quello vecchio. Un po’ di rodaggio ci vuole perché esso possa iniziare ad andare a regime, proprio come l’altro.

Abbiamo finito e iniziato in modo canonico, proprio come gli altri passati, col discorso del Presidente della Repubblica e con il conto dei morti e degli amputati, un morto e svariate dita. Ci si può stare. Abbiamo iniziato e finito in tono minore, come dicono quelli che parlano bene. Così minore che il presidente del Milan anziché accendere il finto vulcano nella villa abusiva in Sardegna, ha fatto solo quarantacinque minuti di fuochi d’artificio per i suoi cento, selezionati ospiti, senza nemmeno amputarsi due dita.

Tornando al discorso del Presidente, pare che sia piaciuto al 75% degli italiani. Io non l’ho visto, l’ho letto. Non so se mi sia piaciuto o meno, non mi sono posta il problema. Non sono nemmeno stata interrogata dai sondaggisti ai quali avrei detto che è stato tecnicamente ottimo, senza nemmeno una sbavatura, senza nemmeno una piccola percentuale di inquinamento da pensiero autonomo. L’applicazione perfetta del manuale del perfetto cerchiobottista. Che altro dovrebbe essere mai un Presidente della Repubblica con la valenza che questo ricopre in Italia, se non una figura retorica?

Anzi, un po’ mi fanno tenerezza tutti coloro che cercano un senso nelle sue parole, o che lo criticano per non essere stato troppo incisivo, o che lo apprezzano per essere stato “giusto”; che mai ci si dovrebbe aspettare da un presidente della Repubblica, che leggesse un post a caso del mio blog? Che parlasse del regime che vige? Che chiamasse berlusconi col suo nome? Siamo seri, per favore. Ha fatto solo il suo dovere, da cerchiobottista, appunto.

Ci sono stati dei passaggi che sono andati anche un po’ oltre, spingendosi quasi alla fantascienza, e sono stati proprio quelli che più hanno unito le differenti identità politiche italiane. Per esempio: “Per l'Italia, la prova più alta - in cui si riassumono tutte le altre - è quella della nostra capacità di unire le forze, di ritrovare quel senso di un comune destino e quello slancio di coesione nazionale che in altri momenti cruciali della nostra storia abbiamo saputo esprimere. [CUT] Dobbiamo riuscirci anche ora, a partire dall'anno carico di incognite che ci attende. Ed è una prova non solo per le forze politiche, anche se è essenziale che queste escano da una logica di scontro sempre più sterile. Esse possono guadagnare fiducia solo mostrandosi aperte all'esigenza di un impegno comune, ed esprimendo un nuovo costume, ispirato davvero e solo all'interesse pubblico.”

Non è certo ingenuità prospettare il ritorno dell’attuale classe politica a un reale interesse pubblico. Ecco, preferisco pensare che sia retorica fantascientifica, una di quelle cose che la carica che si ricopre impone di dire. Perché se così non fosse, si potrebbe pensare o all’oltraggio, o ad una grave patologia che porta pesanti stati confusionali, che rendono l’uomo incapace persino di rendersi conto di essere il Presidente della Repubblica Italiana.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Buon Anno a tutti! scusatemi ma ho avuto la sensazione di una taroccata fantasia, una bravata ai monelli che comunque se bisticciano lo fanno senza rischiare, per il suo bene, una sensazione di deriva, incertezza, l'inazione si puo' chiamare; nn far niente? nn voglio fare inutili e sterili polemiche, ma gli eventi dell'ultimo anno passato, avrebbero richiesto (second me)uno stimolo piu' forte, una lavata di capo? chiara, mirata a smuovere la disaffezione,ai reali e veri problemi dei lavoratori (anche per le vittime del lavoro?) e della miseria che sta ghiacciando l'economia, l'incertezza di milioni di famiglie, in contrasto con le ciance del berluscomix e i suoi vassalli
 
Nemmeno io riesco a scindere le frasi dalla fonte. Ho la più profonda
disistima per l'attuale presidente, quelle frasi mi suonano retoriche e
vuote.

Molto meglio questo.
 
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