10.05.2008

 

Checkpoint

È bello. Ieri a Roma e Caserta le manifestazioni contro il razzismo. Non ho potuto partecipare per impegni assunti in precedenza (mentre sarò presente alla prossima dell’ 11 a Roma) e quindi ho cercato di sapere qualcosa a tarda serata dalla televisione.

“Primo giorno della Folgore per le strade di Caserta e primo arresto: un nigeriano”. Così la sintesi della manifestazione contro il razzismo, che almeno nella città campana meritava rilievo, per il fatto di essere stata concomitante alla “discesa in campo” dei militari. Per il resto, non è esistita, tranne che per lo scarno comunicato che attestava la presenza di ventimila persone a passeggio per Roma. Il resto è solo l’assurdo, che ormai assumiamo al pari delle bevande energizzanti: non servono a un cazzo, se non a gonfiare lo stomaco, ma l’importante è berle come fanno tutti senza porsi domande su ciò che stiamo bevendo. Per esempio nessun brivido corre sulla schiena dell’italico cittadino quando sente parlare di checkpoint per le strade, come la Somalia, l’Iraq o l’Ossezia, tanto per citare alcuni dei casi di guerra democratizzante più recente. Checkpoint è diventata una parola di uso comune, l’abbiamo sentita dire tante volte, quindi che sarà mai? Diverrà consuetudine, doversi fermare al checkpoint, in quel di Caserta, mentre si va a fare la spesa o a portare i bimbi a scuola. Chi mai perderà del preziosissimo tempo a riflettere sul fatto che tutto questo somiglia a uno stato di guerra?

L’altro giorno scrissi dei sei morti sul lavoro, e siccome sono inquinata da una quarantina d’anni di pensiero comunista, ingenuamente pensavo che in qualche modo l’eco della tragedia avrebbe rimbombato almeno qualche giorno sulle nostre coscienze. Pura ingenuità. Il giorno dopo le vittime sono diventate 12 e gli unici ad aver avuto voglia di dire qualcosa sono stati i sindacati, annunciando una durissima presa di posizione: martedì 7 ottobre, in tutti i cantieri edili dell’Italia, si attuerà un’ora di sciopero. Sì un’ ora, sessanta fottutissimi minuti di astensione dal lavoro. Non sarà troppo? Viene da chiedersi mentre cadono le braccia.

E si va avanti. Si muore di lavoro, si muore di fame, i nuovi poveri vivono negli aeroporti, i vecchi malati sempre più spesso vengono dimessi dagli ospedali dopo due o tre giorni di degenza, senza possibilità di curarsi, ma una squadra di deputati è impegnata a riscrivere la legge in materia ambientale, sulla caccia: si potrà sparare da agosto a febbraio, si potrà sparare nelle zone Parco, e soprattutto si potrà sparare persino ai cormorani, o in buona sostanza, si potrà sparare praticamente a qualunque cosa si muova. Devo ammettere che guardo con interesse a questo nuovo disegno di legge: potrebbe essere un buon alibi per chiunque in un attimo di “sano delirio” decidesse di prendere la mira.

“Perché hai sparato a Tizio?”

“Era una bestia!”

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
E stamani a Casal di Principe dove sono i paracadutisti della Folgore ... la camorra uccide .. mentre i militari sono utilizzati come marionette per trastullare il ministro La Russa a cui piace molto giocare a Risiko
 
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