2.02.2008

 

Epilogo sconcertante

Eravamo rimasti al 3 Gennaio, quando non si sa ancora perché e per come, il sistema (o’sistema) Telecom Italia, decise arbitrariamente di rigettare la mia pratica di attivazione. Lo scoprii il 4, quando quasi più per abitudine, che per effettivo interesse, chiamai il callcenter al 187.

Qualche giorno dopo scoprii ancora che, la regola dei 50 giorni entro i quali Telecom avrebbe dovuto adempiere all’ obbligo contrattuale, era molto aleatoria, nel senso che, se il sistema rigetta una pratica, automaticamente se ne apre un’altra, e automaticamente ripartono altri 50 giorni di obbligo contrattuale. Inoltre ho scoperto che, per pararsi il culo da ogni eventuale richiesta di danni, è sufficiente che ti inviino una lettera a casa, nella stessa data in cui scade il cinquantesimo giorno.

L’ho ricevuta. “Ci scusiamo per il disguido e risolveremo il problema al più presto.”

Il 14 Gennaio, decido di inviare un fax e una raccomandata di disdetta, e contestualmente mi rivolgo nuovamente a Fastweb (non infierite, vi prego), per la stipula di un nuovo contratto, e così scopro che nella mia utenza è impossibile attivare una connessione adsl. Contratto ex-novo, quindi con cambio numero e nuovo cavo.

Due giorni dopo ricevo una telefonata:

- Signora Pani, è la Telecom di Ancona, lei ha richiesto un’attivazione linea Fastweb?

- Sì, ma che c’entra Telecom?

- Eh… Dopodomani mattina le inviamo i tecnici per l’allaccio.

Vi è mai venuto un prurito molto forte alle mani? Non mi tengo…

- Mi faccia capire: vi chiedo un tecnico da due mesi e non mi avete mai risposto. Ora ve lo chiede Fastweb e in due giorni risolvete?

- Sì, si rende conto di come dobbiamo lavorare?

Sono molto suscettibile, dinnanzi al termine “lavorare” e così non l’ho risparmiato. Credo che la cosa più gradevole che gli abbia augurato, sia stato il ritorno di Stalin.

Il meglio accade quando, due giorni dopo questa telefonata, arrivano i tecnici con la Panda rossa.

L’omone nota il telefono Aladino posato sul mobile del soggiorno, e si informa… “Ma lei ha il telefono… Ma allora perché Fastweb?”…

Racconto e lui sbianca, intanto si accorge che deve fare almeno due buchi sulle pareti, e quindi ha bisogno di “assistenza”. Fa un giro di telefonate per recuperare qualcuno che gli dia una mano (che tradotto significa qualcuno che abbia una punta di trapano più lunga di quella di cui è fornito) e si chiacchiera. Non comprende il motivo per cui Telecom non mi ha attivato, caccia fuori il palmare e inizia a giocherellare… “La sua utenza risulta da bonificare. Che vuol dire?”

Fa alcune telefonate per scoprirlo, ma nessuno è in grado di spiegare, e alla fine con un candore quasi infantile, che male si addice alla sua stazza, mi dice che io la linea adsl su quell’utenza non l’avrei avuta mai, perché quando il sistema rifiuta una pratica, non c’è umana manovra che possa rimediare. L’unica possibilità sarebbe stata quella di cambiare linea (ovvero numero). Mi spiega anche che a Telecom dell’utente singolo non importa nulla, perché è assai più conveniente vendere un centinaio di migliaia di numeri a Fastweb che non uno a Rita Pani. Mi dice anche altro, ormai quasi convertito alla rivoluzione, forse spronato dalle sacre effigi di Fidel e del Che, che tengo alle pareti. Per esempio, mi spiega che se un utente Fastweb ha un problema sulla linea, e chiama l’assistenza, saranno sempre i tecnici Telecom ad intervenire. Mi dice della tecnologia sviluppata in Italia, all’avanguardia ed eccellente, che Telecom non usa per affidarsi a quella cinese, che basta uno sbalzo di tensione per far saltare tutto il sistema. Mi dice del suo stipendio, fermo dal 2001, e che per fortuna ha un’orto, qualche olivo, e la casa del suocero.

Intanto, Telecom con una solerzia che non sembrava proprio appartenerle, mi sega anche la linea telefonica, senza nemmeno avvisarmi. Senza nemmeno che io ricevessi la ricevuta di ritorno della raccomandata.

E qualche giorno dopo ancora, sempre con molta rapidità, mi arriva la bolletta: 200 euro e spiccioli.

Mi si mette in conto non solo l’allaccio ad un servizio che non ho mai avuto, il costo dell’attivazione, e dulcis in fundo, anche la conseguente disattivazione…

Spiegarvi che non pagherò mai, sarebbe ridondante.

Per concludere, Telecom mi ha attivato in dieci giorni una linea Fastweb…

Rita Pani (APOLIDE)


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