3.30.2007

 

Ci vuole un fisico bestiale



Anche la mamma lo diceva sempre: “Attento: il paese è piccolo e la gente mormora!”
Per una questione di proporzioni, ora ho capito perché, in città, la gente urla. Nondimeno, questo fatto mi indispone parecchio: trovo che sia comunque una forma di maleducazione e scarso rispetto per gli altri. Persino negli ambienti lavorativi si assiste quotidianamente al degrado delle buone maniere, tanto che ormai, in ufficio mi trovo a disagio. Persino la planimetria delle vie di fuga, che fino a ieri era l’unica a usarmi, almeno formalmente, la gentilezza di rivolgersi con la seconda persona plurale “Voi siete qui”, stamattina mi ha scortesemente apostrofato con un “... cazzo guardi?”
Arroganza e violenza sembrano non conoscere più limiti, al punto che, ultimamente, anche le istituzioni sono sicure che c’è un problema di sicurezza. Il parco supereroi va decisamente svecchiato: pare che Capitan America sia morto senza nemmeno provare l’ebbrezza di un giorno da pensionato. Anche Superman era morto, poi è stato resuscitato ma, per via delle cataratte, più di qualcuno giura che l’aereo schiantatosi contro la seconda delle Twin Towers, fosse in realtà proprio Clark Kent in preda a un’overdose di collirio alla kriptonite. Batman ha paura del buio e non si addormenta più se non tiene acceso l’a-bat-jour sul bat-comodino.
Mister Fantastic ha l’artrite e non riesce neanche più ad allacciarsi le scarpe da solo, la Donna Invisibile ha ricorrenti crisi d’identità, Fiamma s’è spento un giorno di novembre e su La Cosa hanno dipinto un bel murale. Insomma, le città sono in pericolo e ci vogliono nuovi supereroi...
Perciò, dopo la manifestazione, sono stati pubblicati degli speciali annunci di lavoro: “Aspiranti paladini della giustizia particolarmente provvisti di capacità e doti fisiche peculiari, urgentemente cercasi. Obbligatoria bella presenza, allegare foto al curriculum. Astenersi perditempo”.
Certo, deve essere un bell’impiego, ma è necessario avere la consapevolezza che bisogna essere sempre pronti allo scontro fisico. Un po’ come quando si aprono le porte e ci si prepara a salire sulla metro, per capirsi, ma senza tutto quel sangue.
Così, quando ho letto un manifestino che pubblicizzava “Discipline orientali – Introduzione al soffio”, ho deciso di iscrivermi: sono sempre stato affascinato dalle arti marziali e ho deciso di diventare cintura nera di soffio. Il corso comincerà tra breve e sono ansioso di incontrare il Gran Maestro Syn Tenevaj Tegonfyo, l’unico uomo padrone dell’antica tecnica di gonfiaggio degli pneumatici da tir a mani nude.
Resta comunque il fatto che, per esercitare la professione di supereroe, è necessario disporre di doti sovrannaturali che, come la letteratura insegna, sovente si acquisiscono grazie a sciagure nucleari o esperimenti chimici condotti con un po’ troppa disinvoltura. Giusto la settimana scorsa, mi è capitato di assistere a uno strano episodio che ha coinvolto un mio collega: durante l’ora d’aria, una lucertola gli è salita sulla schiena e lo ha graffiato; là per là, non gli ha dato molta importanza ma, con il trascorrere delle ore, si è reso conto di aver ottenuto l’incredibile potere di stare immobile per ore esposto al sole con la pancia appoggiata a un muro. L’unica controindicazione è che, non appena sente anche solo un piccolo rumore, cerca di rifugiarsi in qualche crepa, cosa che gli già ha procurato una discreta collezione di traumi cranici.
Questo strano episodio mi ha suggestionato al punto che ieri, mentre ero intento a eseguire dei lavori in giardino, non appena un topolino mi è passato sopra la mano ho cominciato a domandarmi quali straordinarie capacità mi sarebbero potute derivare da questo piccolo incidente. Ancora non sono riuscito a capire quale superpotere ho acquisito. Di contro, il sorcio è diventato un abile programmatore cobol.

dirtyboots

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Ci vuole un fisico bestiale



Anche la mamma lo diceva sempre: “Attento: il paese è piccolo e la gente mormora!”
Per una questione di proporzioni, ora ho capito perché, in città, la gente urla. Nondimeno, questo fatto mi indispone parecchio: trovo che sia comunque una forma di maleducazione e scarso rispetto per gli altri. Persino negli ambienti lavorativi si assiste quotidianamente al degrado delle buone maniere, tanto che ormai, in ufficio mi trovo a disagio. Persino la planimetria delle vie di fuga, che fino a ieri era l’unica a usarmi, almeno formalmente, la gentilezza di rivolgersi con la seconda persona plurale “Voi siete qui”, stamattina mi ha scortesemente apostrofato con un “... cazzo guardi?”
Arroganza e violenza sembrano non conoscere più limiti, al punto che, ultimamente, anche le istituzioni sono sicure che c’è un problema di sicurezza. Il parco supereroi va decisamente svecchiato: pare che Capitan America sia morto senza nemmeno provare l’ebbrezza di un giorno da pensionato. Anche Superman era morto, poi è stato resuscitato ma, per via delle cataratte, più di qualcuno giura che l’aereo schiantatosi contro la seconda delle Twin Towers, fosse in realtà proprio Clark Kent in preda a un’overdose di collirio alla kriptonite. Batman ha paura del buio e non si addormenta più se non tiene acceso l’a-bat-jour sul bat-comodino.
Mister Fantastic ha l’artrite e non riesce neanche più ad allacciarsi le scarpe da solo, la Donna Invisibile ha ricorrenti crisi d’identità, Fiamma s’è spento un giorno di novembre e su La Cosa hanno dipinto un bel murale. Insomma, le città sono in pericolo e ci vogliono nuovi supereroi...
Perciò, dopo la manifestazione, sono stati pubblicati degli speciali annunci di lavoro: “Aspiranti paladini della giustizia particolarmente provvisti di capacità e doti fisiche peculiari, urgentemente cercasi. Obbligatoria bella presenza, allegare foto al curriculum. Astenersi perditempo”.
Certo, deve essere un bell’impiego, ma è necessario avere la consapevolezza che bisogna essere sempre pronti allo scontro fisico. Un po’ come quando si aprono le porte e ci si prepara a salire sulla metro, per capirsi, ma senza tutto quel sangue.
Così, quando ho letto un manifestino che pubblicizzava “Discipline orientali – Introduzione al soffio”, ho deciso di iscrivermi: sono sempre stato affascinato dalle arti marziali e ho deciso di diventare cintura nera di soffio. Il corso comincerà tra breve e sono ansioso di incontrare il Gran Maestro Syn Tenevaj Tegonfyo, l’unico uomo padrone dell’antica tecnica di gonfiaggio degli pneumatici da tir a mani nude.
Resta comunque il fatto che, per esercitare la professione di supereroe, è necessario disporre di doti sovrannaturali che, come la letteratura insegna, sovente si acquisiscono grazie a sciagure nucleari o esperimenti chimici condotti con un po’ troppa disinvoltura. Giusto la settimana scorsa, mi è capitato di assistere a uno strano episodio che ha coinvolto un mio collega: durante l’ora d’aria, una lucertola gli è salita sulla schiena e lo ha graffiato; là per là, non gli ha dato molta importanza ma, con il trascorrere delle ore, si è reso conto di aver ottenuto l’incredibile potere di stare immobile per ore esposto al sole con la pancia appoggiata a un muro. L’unica controindicazione è che, non appena sente anche solo un piccolo rumore, cerca di rifugiarsi in qualche crepa, cosa che gli già ha procurato una discreta collezione di traumi cranici.
Questo strano episodio mi ha suggestionato al punto che ieri, mentre ero intento a eseguire dei lavori in giardino, non appena un topolino mi è passato sopra la mano ho cominciato a domandarmi quali straordinarie capacità mi sarebbero potute derivare da questo piccolo incidente. Ancora non sono riuscito a capire quale superpotere ho acquisito. Di contro, il sorcio è diventato un abile programmatore cobol.

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3.29.2007

 

Che inferno

Ho letto il testo della lettera del vescovo della CEI, che invita i deputati cattolici a non votare la legge sui DICO; non mi sono stupita.
C’è un passaggio davvero micidiale “Il pericolo maggiore, è che si faccia cadere quasi un asse portante della nostra cultura cristiana, cioè di non considerare il matrimonio nella sua ricaduta sociale.”
Mi stupisce al solito l’abbondanza di ipocrisia. Ma se tacessero questi vescovi, non farebbero un grande favore all’umanità?
Quindi l’asse portante della cristianità sarebbe il matrimonio?
Ma i vescovi, nell’andar della carriera, non è che magari si sono scordati i fondamenti della dottrina, che si insegnava ad ogni bimbo che si accostava al mistero della fede?
I dieci comandamenti, per esempio.
Perché la CEI non ha mai sentito il bisogno di chiedere ai parlamentari cattolici, di non rubare, di non dare falsa testimonianza, di non fare al prossimo quello che non vorrebbero fosse fatto loro, di non desiderare la donna o l’uomo o il trans d’altri, di non uccidere (soprattutto)?
Qualche giorno fa anche il Papa, preso da un attacco di modernismo rinnovatore, ha voluto ricordare che l’inferno esiste. E lo dice a noi? Perché non l’ha ricordato a loro, che probabilmente davvero non ne hanno percezione? A noi che l’inferno l’abbiamo vissuto o che lo viviamo.
Tuttavia non me la sento di bacchettare i vescovi; non fanno altro che il loro mestiere. Ha più senso che dicano così, per l’abito che vestono, che non che dicano il contrario, magari sperando che il provvedimento si possa applicare anche alle perpetue, che hanno condiviso con loro una vita.
Forse dovrei stupirmi del consenso delle destre (quasi tutte, ma riconosco anche qualche dissenso) ma non riesco nemmeno così, perché anche in questo caso, ci sono uomini pii che più pii non si può. E sono tanti, conviventi in attesa di annullamento dalla Sacra Rota (che se non la ungi non gira) che nel frattempo convivono e peccano facendo nascere figli del peccato o divorziati che fanno la comunione, ed anche in questo caso, il Papa è stato chiaro: niente comunione ai divorziati.

Rita Pani (APOLIDE)

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3.28.2007

 

A proposito di Silvio...

Per certe questioni personali, questa mattina ho ricordato la “terza pagina” dei quotidiani, ovvero quella bella trovata che risale al 1900 (se non erro) e che servì a dedicare uno spazio, solo per elevare la cultura. È durata abbastanza quella bella consuetudine, fino a quando la cultura ha perso il suo fascino e il suo valore, surclassata dalla bruttura dei nostri usi e costumi.
Questa mattina leggendo i giornali, mi sono trovata di fronte ad una nuova consuetudine, che pian piano, sta conquistando anch’essa uno spazio dedicato, a cadenza settimanale o bisettimanale, a seconda di ciò che le mogli di Silvio devono comunicare al marito, del marito.
Vorrei chiedere a Repubblica, se non sia il caso di aprire una nuova rubrica, da posizionare subito dopo le pagine economiche e subito prima di quelle dedicate allo spettacolo… “A proposito di Silvio…” per esempio, in modo che tutte le mogli dei Silvi, abbiano un loro angolo d’espressione, da condividere con le donne, più fortunate di loro, che hanno sposato un Antonio, un Filippo o un semplice Giuseppe.
“A proposito di Silvio”, Veronica pretese le pubbliche scuse a pubbliche offese…
Non trovando spazio su Repubblica, che non aveva previsto un’apposita rubrica che prevedesse le risposte dei Silvi, il silvio di Veronica optò per la pubblicazione su un altro giornale, che tanto, in precedenza aveva soppresso anche lui la terza pagina.
Oggi, su Repubblica, “A proposito di Silvio” pubblica la lettera di un’altra moglie di un altro Silvio, per precisare che non ha nulla da perdonare al marito, ed anzi lamenta il fango che i giornali (sempre loro) hanno buttato sul povero Silvio, e ci parla dell’amore e della fiducia, delle difficoltà della vita e delle carriere, dei timori e dei tremori.
È vero, in Italia si legge poco, non si comprano i giornali ed è quindi logico che si cerchi di invogliare il lettore, invitandolo con cronache leggere, capaci di far scordare il puzzo di letame che ci circonda, magari usando altro letame, ancor più puzzolente e capace di confondere l’olezzo stantio di guerre e di morti, di fame e povertà, di lavoratori scaduti, di programmi disattesi, di imperatori caduti o solo ricattati – se hai pagato lui devi pagare anche noi – è sembrato ieri al senato.
Va bene così, che ci importa della cacca nostra, quando possiamo sguazzare nella merda altrui? (Troppo cruda? Ma là merd è merd) Va tutto bene, ma almeno si abbia la decenza di smettere il lamento.
… E se avete sposato un Silvio, chiamatelo Trottolino, magari passa la iattura.

Rita Pani (APOLIDE)

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3.26.2007

 

Ma che, davvero?

Oggi un tale, che ha letto un mio post, riportato in un giornale a diffusione gratuita “Futurando” mi ha scritto, accusandomi di essere di parte (e capirai che scoperta, essendomi più volte dichiarata orgogliosamente comunista) e soprattutto di avere troppa acredine nei confronti del berlusconismo ( e ri-capirai, essendo normodotata).
Non è tanto il comunismo ad incitarmi, semmai il mio essere normodotata.
Anche oggi è stata una bella giornata italica, una giornata in cui a leggere le cronache si dovrebbe perdere un attimo del proprio preziosissimo tempo a chiedersi – ma davvero?
MILANO - "Siamo in tanti, ci sono tante città da Trieste a Palermo in piazza oggi per dare un segnale nuovo di cultura della sicurezza e legalità. Un segnale che parte da Milano". Si è presentata con queste parole il sindaco Letizia Moratti
Milano, ma davvero?
La cultura della legalità… borghezio è arrivato alla manifestazione insieme a un gruppo di militanti del Carroccio radunati dietro lo striscione Zingari foera di ball.
Quando il fato ci mette del suo, le cronache se sapute leggere, donano quel non so che di esilarante di cui spesso è carente. Il fato è un bastardo e non è nemmeno comunista.
Anche berlusconi è sceso in piazza per rivendicare il diritto dei cittadini ad essere protetti dallo stato, a chiedere legalità. Ma davvero? Proprio il giorno in cui, il pubblico ministero del processo in cui è indagato per corruzione, in fase di conclusione dibattimentale ha chiesto per lui, cinque anni di galera?
Io e il dirty, qua, ascoltando il telegiornale ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere, colpevoli di non riuscire a resistere dinnanzi all’abbondanza di ignoranza…
Il cronista, come se stesse dicendo una cosa serissima non ha avuto difficoltà a dire che il processo a berlusconi era tornato in appello, dopo che la legge Pecorella, era stata dichiarata anticostituzionale, e a proposito ascoltiamo l’intervista all’avvocato difensore di berlusconi, Pecorella. Ma davvero?

Rita Pani (APOLIDE)

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Informazione esemplare


http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo354710.shtml

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Voglio sapere

Mettiamola così. Hanno fatto una battaglia per farci sapere e sapere e sapere, e vedere e vedere e rivedere Sircana che trans-itava e a noi non ce ne fregava nulla; ora ci dicano chi è stato filmato a pippare dal piatto d’argento. Pretendiamolo.
Non per gretta curiosità, ma per ricordarci quanto siamo imbecilli.
Ci hanno procurato sfinimenti ed orchite con le cronache da Zoccolandia, mentre già una volta l’aver appurato che un gran numero di deputati fosse uso alla cocaina, passò in cavalleria.
Il TAR del Lazio, qualche giorno fa, si è espresso contro la legge Turco che aveva modificato la precedente legge proibizionista di fini, e guarda caso, quando i giornali o i telegiornali, ne parlano, citano solo e soltanto l’hashish e la marijuana, evitando di citare la cocaina o l’eroina, sostanza per disperati per antonomasia.
Già, perché anche la droga, in Italia, rischia di essere suddivisa in categorie d’appartenenza, in caste, che la rende più o meno lecita a seconda del portafogli del suo utente.
Non c’è stato un programma televisivo – di quelli per intenderci che hanno sostituito malamente gli approfondimenti giornalistici – che non abbia parlato di Sircana, ma io a memoria non ne ricordo nemmeno uno che si inoltrò nel comprendere come e perché, all’epoca in cui governava berlusconi, la cocaina fu filmata, mentre entrava al ministero dell’economia.
Voglio saperlo chi stava a Capri a sniffare, con i nani e le ballerine etero o trans, voglio saperlo se è uno che deve legiferare in materia di sostanze stupefacenti o se semplicemente è uno che moralizza sulle coppie di fatto o istiga alla soppressione dell’omosessuale. Voglio saperlo perché è un mio diritto sapere chi pretende da me il rispetto delle istituzioni.
Voglio saperlo perché vorrei continuare a combattere, nel mio piccolissimo, per riacquistare quel minimo di etica che possa di fatto garantire la legalità del paese.
Ma magari, si limitassero tutti ad andare a puttane, e magari le signore pagassero per passare un oretta con un nerboruto ragazzetto vecchio di venticinque anni! Non sarebbe certo quello il problema dell’Italia, anzi!
Il problema per me è altro, ovvero il malcostume radicalizzato, il cancro che uccide persino i suoi stessi medici. Senza rischiare di perdersi nei meandri della storia recente, basterà tenere d’occhio i palazzi di giustizia, ed attendere l’insabbiamento dell’inchiesta per il rapimento Abu Homar, la riabilitazione di Pollari e dei servizi segreti, lo sfaldamento della procura di Potenza, ed attendere che l’Italia recuperi la credibilità internazionale tornando nelle mani di uno dei più abili corruttori, e bugiardi che la storia abbia mai consegnato ai posteri. Una barzelletta ed una fandonia, una delazione ed una pugnalata, una valanga di miliardi a futura fedeltà e l’illusione di sognare d’esser tutti suoi pari, con una cravatta a righe ed una camicia celeste.

Intanto il mio forcone è lucido…

Rita Pani (APOLIDE)


3.24.2007

 

Il mio Romanzo

Me la sono cercata. Ammetto d’essermi sentita lusingata, dalla vostra curiosità e dalle tante mail che ho ricevuto.

Non è poi così strano, il fatto che io abbia scritto un libro (in verità più d’uno), è strano semmai che io abbia trovato un editore curioso e coraggioso che abbia deciso di pubblicarmi, nonostante non abbia mai giocato a pallone, non sia una modella, non sappia cantare e non sia nemmeno fisicamente pappabile.

Voglio confessarvi che allo stupore di aver trovato un editore, sono stata stupita anche dalla benevolenza e dalla stima dimostratami da Pino Scaccia, che ha risposto immediatamente alla mia timida richiesta di una sua testimonianza che andrà a fare da postfazione al mio romanzo.

Il romanzo è una storia semplice, che racconta l’esistenza di chi si ostina a credere negli ideali, in un mondo che gli ideali li rigetta.

Ma non è – come scrive l’editore nella sua nota – sul genere“politico/impegnato” che potevano minacciarlo: niente schematismi ideologici, anche se una forte passione civile lo intride; niente bozzetti romantici e niente retorica; i personaggi, anche quando potrebbero diventare personaggi-simbolo, non sono mai macchiette – tutt’al più dei tipi, e tipi che si ricordano –, sono uomini e donne che vivono non un romanzo ma la vita – e poi si prolungheranno in noi, nelle emozioni che il romanzo suscita e regala - e hanno vizi e limiti e virtù di veri uomini e vere donne: qualche volta degni, qualche volta miserabili. Insomma, un romanzo vero, lontano da pose e atteggiamenti; un libro sincero che comunica a ogni pagina la sostanza umana dell’autrice prima ancora della sua abilità letteraria: la quale si attua qui dissimulandosi e dando corpo a una prosa «tutta cose», come sarebbe piaciuta a un Machiavelli o, per fare un nome meno solenne, a un Cecchi: il quale peraltro, dal canto suo, ne scriveva una assai meno disadorna.

Sì, dunque, esce il mio primo Romanzo. Non ho ancora le coordinate per un ordine o l’acquisto (grazie per avermele chieste) e quando le avrò, state certi che le posterò. Per ora mi basta la vostra attenzione, domani mi farebbe piacere un vostro commento … l’ho letto, mi è piaciuto oppure no.

Non si tratta di voler emergere, ed arrivare ( ma dove poi? ) si tratta solo di sapere di avere ancora qualcosa da dare.

Grazie ancora a tutti e non dite in giro che mi commuovo, ne va della mia reputazione!

Rita Pani (APOLIDE)


3.23.2007

 

Liberi pensieri

I miei complimenti a Kate, una ragazzina americana che ha vinto il trentaduesimo concorso delle scarpe che puzzano. E grazie ancora agli americani, per averci fatto capire che non siamo poi così sfigati, ad avere il Festival di San Remo da 57 anni.

Stasera sono in vena di idiozie e per questo parlerò anche dell’ISTAT.

Dunque ieri ci fanno esultare – mai così bassa la percentuale di disoccupazione in Italia – ed oggi ci dicono che sono più di 3.000.000 i lavoratori scaduti.
Mi viene un dubbio, non sarà che anche nell’Istat c’è qualcuno che rema contro? E un lavoratore scaduto, ha scritto sulla schiena: da impiegarsi possibilmente entro…
Poi che si fa? Si getta via o lo si invia come aiuto umanitario in Africa?

Attenzione! E’ in arrivo l’epopea delle non notizie e dei disegni.
Sircana affianca un transessuale con la sua auto? È una non notizia, infatti me ne sono andato… dichiara.
berlusconi da 70 miliardi (di lire voglio sperare) a bossi a patto di essere fedele? È una non notizia, dice l’avvocato dell’ex presidente del consiglio, casualmente deputato della Repubblica italiana.
Sircana gira in auto? Ci deve essere un disegno, dicono, ma nessuno sa chi sia il pittore e nemmeno cosa volesse rappresentare… Come mai proprio ora quelle foto?
bossi pagato per essere fedele? Ci deve essere un disegno, bisognerebbe capire chi e come mai proprio ora?

Non cessano nemmeno le cronache da Zoccolandia. Dal carcere il fotografo sospettato d’essere un ricattatore si fa foriero di buone novelle: - carcere fa bene… si vive anche senza champagne. Certo manca la palestra e questo lo fa un po’ incazzare, al punto che minaccia: - scriverò un libro.


Ecco, lo sapevo. Ora ve lo anticipo. Ho scritto anche io un libro, andrà in stampa proprio lunedì, e sarà distribuito tra una ventina di giorni… Ma perché qualcosa mi dice che il mio non lo leggerà nessuno, mentre andrà a ruba quello di Silvio Pellico?

Rita Pani (APOLIDE)


3.22.2007

 

Pericolosi precedenti

Così s’è sparsa la preoccupazione per il “pericoloso precedente” creato dalla liberazione di cinque talebani, in cambio della vita di un uomo. La preoccupazione è sparsa, appunto, dentro e fuori i confini, dilagante come una macchia d’olio.
E che dire di questi americani, che non sapevano?
Eppure di “pericolosi precedenti” se ne crearono a iosa in anni e anni di guerre insensate, per esempio il precedente pericolosissimo dell’abbandono di un ostaggio come Enzo Baldoni, la cui famiglia ad oggi, non ha nemmeno recuperato quel che resta del suo corpo, oppure l’altro “pericoloso precedente” del tiro al bersaglio che gli americani fecero contro l’auto che riportava a casa Giuliana Sgrena, con l’uccisione di Calipari.
Ci furono altri “pericolosi precedenti” che oggi paiono assai banali, per esempio quando si iniziò a parlare di Gino Strada come “amico dei terroristi” e si finì per decretare che ogni pacifista era un terrorista.
Tuttavia, i “pericolosi precedenti” citati, non mi risulta abbiano mai destato alcuna preoccupazione: la guerra è guerra.
Ora poi, ci sono le critiche non ufficiali degli USA, ignari dell’operazione di scambio dei prigionieri, ed anche questo segnale è preoccupante (per noi e non per loro) dal momento che, guarda caso, il voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan sta per approdare in senato. Tutti sappiamo quanto poco importi agli USA chi governi in Italia, no?
Se la questione non fosse serissima, grave e dolorosa, potrebbe anche scappare un sorriso, dinnanzi alle dichiarazioni “preoccupate” del mondo politico italiano, secondo il quale, l’Italia, avrebbe perso totalmente la credibilità.
Io pensavo giusto il contrario, ovvero che imporsi per salvare una vita umana, evitando di lasciarla in pasto ai talebani o agli americani fosse motivo di riacquisto di quella credibilità che il nostro paese rischia davvero di perdere restando schiavo di bush e i suoi uomini, tutti quanti più o meno discutibili. E a maggior ragione quando queste vite sono di giornalisti che ancora hanno voglia di raccontare lo scempio che delle vite si fa, senza tregua e senza distinguo, in nome della democrazia e della libertà… libertà di mangiare da Mc Donalds.
Vogliono sapere, a destra, quanto è stato pagato per il rilascio di Mastrogiacomo, vogliono tutta la verità… Loro che si affidavano a Scelli… E il resto è storia (dimenticata e da dimenticare, ovviamente).

Rita Pani (APOLIDE)


3.21.2007

 

Dì ciiiisss...

La disoccupazione registra il minimo storico tra gli impiegati dell’Istat e D’Alema informa circa il ferimento del militare italiano in Afghanistan con un lapidario: “Oh, minchia! Ma quelli sparano!” Mentre accade tutto questo, infuria sgallettopoli che vede tra gli ultimi indagati anche Nina Moric, il silicone con le labbra intorno, moglie dell’indiziato principale. Tuttavia, dopo i primi giorni di panico e sgomento, il mondo dei vip (very immoral pervers) prova a rialzare la testa.
Fatto sta che, se solo fino a poche ore fa si tenevano nascoste perfino le foto tessera per il rinnovo del passaporto, adesso tutti permettono e, anzi, pretendono che siano pubblicate le foto dello scandalo.
A tal proposito, Sircana ha aggiunto che non è giusto crocifiggere un uomo per un momento di debolezza. In seguito a questa dichiarazione, si dice che Gesù si sia manifestato nei pressi dell’abitazione del portavoce di governo recando seco un pesante martello e quattro grossi chiodi arrugginiti.
A onor del vero, va comunque detto che Sircana avrebbe potuto discolparsi in diversi modi dicendo di aver domandato una semplice e innocente informazione:
“Scusi, sa mica l’ora?”
“Scusi, passa di qui il 46 barrato?”
“Scusi, dove posso trovare quella borsetta?”
“Scusi, è convenzionata con enti ministeriali?”
In seguito alla coraggiosa presa di posizione dell’esponente governativo, anche Barbara Berlusconi ha divulgato le foto che la riguardavano e così si è finalmente appreso chi era il trans abbordato da Sircana.
Tra le altre vittime dei ricatti, il calciatore Totti: interrogato dal magistrato titolare dell’inchiesta, ha denunciato un fotografo che pretendeva una cospicua somma di denaro per consegnargli una serie di scatti che lo ritraevano in atteggiamenti compromettenti con una donna. Poi si è ricordato che era il servizio fotografico del suo matrimonio.
A questo punto, Silvio Berlusconi non ha tollerato oltre che non si parlasse di lui e ha quindi rivelato di esser stato ricattato per via di alcuni scatti compromettenti. Tuttavia le foto non sono state pubblicate perché l’ex presidente del Consiglio non ha voluto pagare la cifra richiestagli.
Anche io, pur senza essere un personaggio di rilievo, sono stato protagonista mio malgrado di una vicenda simile a quella di Sircana: sono stato ricattato ma, a differenza di tanti altri, sono andato immediatamente a sporgere denuncia contro un’agenzia che pretendeva una cifra spropositata per avermi fotografato in auto. “A titolo di aggravante – ho suggerito al questurino che stava compilando la querela – aggiunga che vogliono anche quindici punti della patente!”

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Eresie

Devo smentirmi. Fino all’ultimo avevo pensato che la pubblicazione delle foto di Sircana, fosse inutile. Ora che le ho viste, invece, sono grata a lui che ha chiesto di pubblicarle e al direttore del “geniale” per aver tanto insistito nella difesa della libertà di stampa.Sapere che Sircana va in giro su un Touran della Volkswagen mi fa sentire molto più tranquilla che immaginarlo a bordo di una Smart. Non scordiamoci che dobbiamo molto anche alla figlia di berlusconi, costretta a far sborsare a papà la bellezza di ventimila euro per delle foto in cui, spiega lei stessa, è venuta male peraltro non essendo vestita benissimo e per questo ricattabile. Ci spiace davvero, sono situazioni drammatiche che noi comuni mortali, abituati ad andare in giro in ciabatte e tute di felpa, morsicate sul sedere dai cani, non possiamo nemmeno immaginare. Certo magari sarebbe stato meglio far spendere a papà cinquemila euro per uno straccetto che non ventimila per un ricatto. Noi ci scherziamo, eppure sono cose serie. Sono temi importanti a cui non prestiamo la necessaria attenzione.

Per esempio, l’altro giorno leggevo dell’allerta lanciata da un andrologo, secondo cui sono in aumento le fratture del pene. Sta dilagando l’abitudine sessuale di lasciar guidare l’amplesso alle donne, e questo favorirebbe la lesione dell’organo. Secondo me il motivo è un altro… fa comodo farselo ingessare.
Sto scrivendo eresie, vero? Lo so, ma che ci posso fare se la ricerca scientifica americana, porta avanti un lavoro che ha per titolo «Money as an Aphrodisiac», secondo cui il miglior sesso, la maggiore soddisfazione sessuale è ottenuta da chi è più ricco, a prescindere dall’età e dalla prestanza fisica? C’è voluto il duro lavoro e il sudore della fronte di due ricercatori americani Hannah Shaw Grove e Russ Alan Prince, per scoprire la ruota in acqua calda.
Chissà che fatica hanno fatto i poveretti, mentre magari sarebbe bastato attendere la conclusione di un' indagine di un giudice di Potenza per stilare il lavoro scientifico inerente la sindrome della zoccola, che rischia di divenire una pandemia.

Rita Pani (APOLIDE)

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3.20.2007

 

Ribelliamoci

Comincio col dire che per avere un senso, il Nobel per la pace, dovrebbe essere dato a Gino Strada, perché a mio avviso lui è un uomo di pace.
La spiegazione è semplice, basta ricordare le parole di John Lennon… “Combattere per la pace è come fare l’amore per la verginità.”
Detto questo, proseguo col mio intento rivoluzionario, e con la mia convinzione che per iniziare la rivoluzione dovremmo difendere la nostra dignità di cittadini senzienti, capaci di pensare. Attenzione, non mi appello a geni o scienziati, ma semplicemente a cittadini normodotati, affinché recuperino il loro orgoglioso istinto, e non permettano più a nessuno di offendere la loro intelligenza.
Quando ho letto che Rahmatullah Hanefi è stato arrestato dai servizi afgani mi sono sentita sputata in faccia. Secondo voi, chi si cela dietro le mentite spoglie di un “fantomatico” servizio afgano?
La CIA.
(Sapete che questo post sarà visionato dalla US Government entro 36 ore? Basta scrivere CIA).
Non me ne preoccupo, perché sebbene io sia abbastanza pelosa, da buona sarda, non ho la barba come Abu Homar. Ho appena sentito a Ballarò, quello svitato di Luttwak affermare che Homar era colpevole perché aveva la barba. E non posso tollerare l’offesa.
E D’Alema? Siamo in missione di pace in Afghanistan ed oggi scopre che c’è la guerra? Combatte forse anche lui per la verginità?
Continuano a sputarci in faccia e a me non va più di tollerare, nulla e nessuno.
E’ un continuo. Prendete il caso di domenica scorsa, quando mi fermo col telecomando su rai due al mattino; un uomo col papillon, che credo si fregi del titolo di colonnello, faceva le previsioni del tempo, annunciando la bolla artica che di fatto, ci ha obbligato a coprirci come d’inverno, ai piedi della primavera. L’omino dopo aver annunciato l’arrivo della pioggia, del freddo e della neve, ha tenuto a precisare che “non c’è nulla di speciale, è del tutto normale, perché la primavera è una stagione di transizione…” Dite un po’? C’entrerà mica qualcosa la denuncia del WWF sull’italico ritardo con cui l’Italia si appresta a fronteggiare il cambiamento climatico? Non è che l’uomo col farfallino ha voluto farci credere che non ci sia alcun problema da affrontare? Se mi sbagliassi e il colonnello fosse stato davvero in buona fede, allora sarebbe meglio degradarlo ad aviere semplice.
E’ un continuo che prosegue. A servirà la pubblicazione delle foto di un tizio che passa in macchina su una strada frequentata da transessuali? Ci dicessero almeno che la moglie gli ha menato, che lo ha cacciato da casa, che si rifiuta categoricamente di dividere il letto con lui… Invece no, per ora sappiamo solo che non si dimette… Siete solo dilettanti, se volete distrarci impegnatevi di più.

Rita Pani (APOLIDE)

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Agli odori della cronaca


Chi non muore, si rivede. Anche se, a volte, dalla delicata fragranza di salame rancido che emana, non si direbbe mai che è vivo. La buona educazione non consente di punzecchiare con un bastone il soggetto per sincerarsi del suo stato di salute; è altresì buon costume resistere alla tentazione di chiedere il permesso di visitare le sue ascelle, dove si reputava avessero allestito i padiglioni della fiera casearia mondiale: decenza impone che si esibisca regolare biglietto, tenendo ben presente che, per l'occasione, sono aboliti ingressi di favore e riduzioni per bambini e militari.
A volte succede di respirare esalazioni così nerborute, che sono sufficienti pochi secondi di inalazione per barcollare come il governo durante una votazione al Senato.
Probabilmente la responsabilità di questa recrudescenza olfattiva è da imputarsi alle temperature anomale che hanno caratterizzato questo inverno, tanto che ambientalisti, scienziati e meteorologi hanno affermato che, qualora non si attuino drastiche e immediate contromisure, tra breve il riscaldamento atmosferico provocherà un catastrofico aumento del livello delle acque, in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci.
Quest’ultima possibilità ha molto preoccupato il presidente Bush, sconvolto dall’idea che un’evenienza del genere possa compromettere irrimediabilmente il suo Martini.
Già da tempo, l’industria, soprattutto quella cosmetica, si è ingegnata al fine di proporre una vasta gamma di prodotti dalle più svariate e accattivanti profumazioni. Bagnoschiuma, sapone per l'igiene intima, shampoo, creme, dentifrici, rossetti, insetticidi, profilattici e tanti altri prodotti ancora, tutti presentano un’essenza che li caratterizza: dai più classici erbe e fiori, passando dalle sostanze più esotiche, finendo alle sostanze commestibili. Di contro, è abbastanza facile constatare che, anche se non siete seduti accanto a uno dei soggetti precedentemente descritti, gli alimenti non hanno più sapore né odore.
Questa concomitanza di circostanze genera insicurezza e confusione. Io, per primo, sono disorientato: recentemente, in un momento di distrazione, mi è capitato di sorseggiare un deodorante agli agrumi, con tanto di cannuccia. A parte l'effetto collaterale della cecità temporanea, devo comunque riconoscere che l’ho trovato più gustoso di molti succhi di frutta in commercio. Devo anche aggiungere che il pessimo stato mentale in cui verso, ha origini remote: fin dalle scuole elementari, infatti, leggendo di personaggi che coricandosi sistemavano per bene il guanciale, non mi capacitavo del fatto che qualcuno potesse dormire poggiando la testa su un pezzo di carne di maiale. Finché, spinto dalla curiosità, per un certo tempo ho provato. In quel periodo ho avuto diversi problemi, primo fra tutti i capelli grassi.

Tuttavia, la lettura può avere anche dei risvolti positivi, come quel procuratore della repubblica che, in seguito alla lettura del libro di Carlo Lucarelli su omicidi famosi insoluti, ha stabilito di riaprire le indagini su un crimine commesso molti anni or sono, utilizzando tecniche investigative che a quell’epoca non erano disponibili.
Sulla scia di questo episodio, molti altri investigatori si stanno dedicando alla lettura di testi per riavviare le indagini su diversi casi rimasti finora irrisolti: un magistrato, leggendo il Vangelo ha deciso di approfondire le indagini poiché, in base a quanto emerso, si configurano i reati di omicidio e occultamento di cadavere. Il pubblico ministero, come atto dovuto, ha disposto l’interrogatorio di un noto personaggio tedesco, quale persona informata sui fatti.
E ancora, un pretore, dopo aver letto “Una storia italiana”, l’opuscolo elettorale di un pregiudicato colluso con una loggia mafionica, ha finalmente individuato il colpevole della frantumazione dei miei coglioni.
Calderoli, invece, dopo aver letto il manuale d’uso del suo nuovo cellulare, ha scoperto che i simboli riprodotti sui tasti dell’apparecchio, sono cifre arabe. Convocato d’urgenza il parlamento del nord, Calderoli ha presentato un’interrogazione per abolire questa scellerata convenzione, proponendo un ritorno alle origini, scartando quindi anche i numeri romani che, come dice la parola, sono ladroni. È pertanto passata la mozione che reintroduce l’uso degli zeppetti al posto delle cifre per IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII voti a favore, rispetto a IIIIIIII voti contrari e IIIIIIIIIIIIIIIIIIII astenuti.

dirtyboots

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3.19.2007

 

Siamo in Italia

Io non me lo scordo, Bill Clinton. In diretta TV, in mondovisione, fatto a pezzi per aver tenuto una ragazzotta inginocchiata sotto il tavolo.
Il problema di Clinton, non era tanto quello di usare sigari cubani per uno “scopo” diverso dal fumo, ma di aver mentito. Ha dovuto faticare non poco per spiegare che certo sesso, non è sesso, e che quindi aveva detto la verità al paese.
A noi italiani, tutta quella vicenda, fece sorridere; la trovammo ridicola. Quell’uomo era il padrone del mondo, eppure fu lecito metterlo alla berlina. Messo in ginocchio (la vita a volte si vendica) non per la crisi acuta di porcaggine che sovente colpisce gli uomini di mezza età, ma da una bugia.
Non capii mai perché la stessa sorte non toccò a Bush, che pure mentì rispetto alle armi di distruzione di massa, che a suo dire, erano detenute da Saddam Hussein, e che valevano una guerra, che di “masse” ne ha sterminato un milione in quattro anni… ma questo è un altro discorso.
Noi siamo in Italia, un altro mondo, un altro stile.
La nostra democrazia sarebbe in pericolo, perché un giudice indaga, perché la vita riservata e personale di un politico, o di un calciatore finiscono sui giornali, e si pretendono interventi repressivi urgenti, per ristabilire la democrazia.
La prima cosa da fare, quindi, è limitare i permessi per le intercettazioni telefoniche, e la seconda, impedire che i giornali possano pubblicare notizie lesive dell’immagine di lor signori.
Siamo in Italia, e la chiesa ci controlla, quindi diventa difficile, legiferare in materia dei diritti delle coppie di fatto; la chiesa incalza, demonizzando i cittadini infedeli, un politico milanese, che non nomino per pudore (e per ribrezzo) arriva a dire, che i gay andrebbero garrotati (lui che praticò persino la castità per eccesso di purezza cristiana). Siamo in Italia.
Se ne parla, di foto, di puttanelle e troioni, di cocainomani, di ricatti ed estorsioni, e il coro delle voci è unanime. Non si può accettare che i fatti privati delle persone, finiscano sulla stampa. E’ una vergogna la censura.
C’è una cosa di cui si parla troppo poco, ovvero della naturalezza con la quale certi politici hanno ammesso immediatamente di aver ceduto ad un ricattatore, evitando di denunciarlo, così come prevede il codice penale. Eppure le leggi sono cosa loro, loro le scrivono e spesso non le leggono, difficilmente le applicano, o le applicano solo quando sono state scritte appositamente per loro.
L’Italia ormai, è un paese alla rovescia, dove le cose per andare bene, devono essere insensate.
I giudici per esempio… Una volta erano i paladini della giustizia, oggi sono loro i cattivi, e l’indagato (quando è un ex presidente del consiglio, un parlamentare o economicamente potente) è di norma un perseguitato.

Rita Pani (APOLIDE)

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3.16.2007

 

Il ciclone Zoccola

Dobbiamo riconoscere al mondo politico, che quando scatta l’emergenza, non ci sono differenze di sorta; tutti uniti e tutti puntuali, a firmare leggi e decreti, ad attivarsi per risolvere la catastrofe. Abbiamo la triste esperienza delle emergenze, in Italia, tra alluvioni e terremoti, con la morte del Papa. La sveltezza con la quale si allestiscono le unità di crisi (come sono antica, volevo dire le cabine di regia), la solerzia con la quale lavorano i ministri e i funzionari dello stato. Sono queste piccole cose che ci fanno – in fondo al cuore – sentire orgogliosi di essere italiani.
Ci voleva l’arrivo del ciclone Zoccola, per riportare quella concordia più volte auspicata dagli uomini di buona volontà. Le cronache narrano dell’unità di intenti – bipartisan – per bloccare la pioggia di merda che avrebbe ricoperto a strati tutta l’italianità che conta. Il ministro degli ispettori, manda un Ginko a Potenza, e persino il garante della privacy si affretta a scrivere un provvedimento per vietare la pubblicazione delle preferenze sessuali degli italiani. (Di tutti gli italiani, eh!)
Se non avessi promesso a me stessa di utilizzare uno stile maturo, e un lessico elegante, ora scriverei: MAVACAGARE… Ma ogni promessa…
L’ho scritto molte volte e oggi lo ribadisco: ci hanno fatto così male, che perfino ci indigniamo per le cose sbagliate. Personalmente, sapere che c’è chi va a puttane, mi lascia del tutto indifferente, semmai mi fa alterare psicologicamente ;-) leggere che c’è gente disposta a pagare una puttana 5.000 euro, ovvero 5 mensilità di un operaio comune a progetto, o somministrato, o interinale.
Mi fa strano scoprire che un tizio grasso e brutto, che si fa riprendere in posa da odalisca, mentre si fa reggere i piedi da due nerboruti prodotti della tv berlusconiana, sia così potente da potersi permettere di far tremare le chiappe a gente che ha in mano il nostro destino, o che lo ha avuto.
Mi fa ribrezzo pensare che molte di quelle signorine, che fino a ieri erano star, showgirls o aspiranti attrici, presenti sempre e comunque sui giornali, persino quelli seri, per un bacio lesbo, per non aver indossato le mutande, per essersi fidanzate con Tizio o con Caio o con Tizieccaio contemporaneamente, oggi siano semplicemente puttane, e che magari lo siano diventate spinte da mammà, che le seguono ovunque, per indirizzarle e proteggerle.
Mi fa abbastanza schifo il clamore col quale questa notizia campeggi sulle prime pagine dei giornali, gli stessi giornali, che ogni giovedì sera ci aggiornano sui risultati delle eliminazioni (mai fisiche) delle aspiranti star che partecipano, chiappe al vento e tette siliconate d’ordinanza, al grande fratello, come se anche a noi, che mai guarderemmo certa spazzatura in TV, davvero ci fregasse qualcosa.
Il ciclone Zoccola, dovrebbe nella sua inutilità servire a qualcosa. Insegnare alle mamme che portano le figlie ai provini, che le seguono nell’evolversi della loro carriera, che forse sarebbe meglio insegnarle anche a trombare oltre che a cantare in playback e dimenare le chiappe come fosse un ballo… Per non trovarsi del tutto impreparate, quando la fama e la notorietà arriveranno.

Rita Pani (APOLIDE)


3.15.2007

 

L'uomo, la bestia più immonda che ci sia

Ho visto una pubblicità del WWF che ci invita a non estinguerci. Mi piacerebbe fosse così, ma dispero. L’uomo sta scientemente uccidendo l’umanità, lo sa e non fa assolutamente nulla per fermarsi. Parliamoci chiaro, lo sappiamo che le guerre sono fatte per espropriare ricchezze naturali che piano stanno esaurendosi, e già sappiamo che come oggi per il petrolio, domani le guerre si faranno per l’acqua.
Sarebbe troppo semplice, prima di sterminare popolazioni per rubarle l’acqua, trovare una soluzione per far tornare le piogge.
L’uomo non può farlo perché è solo un uomo, la bestia più immonda che ci sia.
Questa mattina in uno studio veterinario, sono stata dolcemente aggredita da un setter bianco e nero. Finita la dose di coccole di pragmatica mi sono distaccata e parlando col veterinario, ho scoperto che l’animaletto gli era stato consegnato qualche giorno fa, per essere soppresso, in quanto incapace di “puntare” la preda.
Il proprietario dopo avergli mutilato la coda, eliminato i testicoli (la bestiola ha ancora i punti di sutura) e dopo averlo sottoposto a varie angherie, avendolo dotato di chip non poteva certo abbandonarlo, e così ha pensato bene di farlo eliminare. Il veterinario si è ovviamente rifiutato, attivandosi per un’adozione, con la speranza che una persona idiota, passasse di là per sbaglio.
Ebbene, ci sono passata, ed ora Otto è qua con me, impaurito e puzzolente, reso nevrotico dai punti, e guardato con sospetto da Ciccio, il padrone di casa, che tre anni fa fu tirato fuori da un cassonetto, nel quale giaceva con tre fratellini e il cadavere della madre.
Per un attimo ho pensato – ma come fa un uomo a … - poi mi sono ricordata che l’uomo uccide, stupra, vende, sfrutta e maltratta persino i figli, e sono stata più felice ancora di aver accresciuto la mia famiglia, ovviamente naturale.

Rita Pani (APOLIDE)


3.14.2007

 

Ricevo... Segnalo

Ciao Guevina,

Seguo ogni giorno, con molto interesse, il tuo bel blog. Mi piacciono la semplicita' e l'approccio umoristico col quale tratti i temi quotidiani che sono sotto gli occhi di tutti e che, probabilmente, suscitano in molti di noi le stesse reazioni.

Vorrei segnalare a te e a tutti i lettori che fossero eventualmente interessati, un libro che mi ha molto colpito:
"Il lavoro senza rappresentanza, la privatizzazione della politica" di Paolo Ciofi (2004 manifestolibri srl).

Molto istruttivo per capire cosa sta veramente succedendo in Italia e non solo, analizza in modo semplice ma profondo i motivi della crisi della politica (e della sinistra) e le opzioni che abbiamo davanti (*).
Per combattere il male, a volte, giova conoscerne le radici e gli scopi...

Ti ringrazio
e continua cosi'!
(R-esistiamo!)

Margo'

3.13.2007

 

Son cose serie

Un'altra giornata italiana all’insegna della serietà. Dobbiamo farci il callo.
Questa mattina berlusconi era a Milano. No. Non per partecipare all’udienza in Tribunale, dove è imputato di corruzione in atti giudiziari insieme all’avvocato Mills, ma per partecipare al consiglio comunale, ospite della sindaca joy moratti. In modo molto serio, berlusconi ha anche annunciato che parteciperà alla manifestazione per la sicurezza (in pratica un ossimoro). Lo capisco, non se ne può più, di tutti questi malfattori che ancora girano liberi per strada.
Seriamente, la notizia dell’ennesimo processo a berlusconi, è una non notizia, infatti se ne trova traccia solo sull’Unità, ma non fa testo; sono comunisti. Ormai siamo avvezzi alle cronache giudiziarie che lo riguardano, e che se ne parla a fare? Sarebbe come dare notizia ogni volta che piove. In effetti la pioggia sì, che sarebbe una notizia.
Molto seri anche gli avvocati di berlusconi, intervistati dalla brava e serissima cronista: allunga il microfono all’avvocato Ghedini, abile scrittore, del quale si ricordano mirabili opere, quali per esempio quella in materia di bancarotta fraudolenta, che in modo molto serio annuncia: “non ci interessa minimamente arrivare alla prescrizione.”
L’udienza odierna è servita (a me?) a presentare un numero considerevole di eccezioni, che allungherà notevolmente i tempi per arrivare ad una sentenza. Ora, visto che il reato N, per il quale è imputato l’ex presidente del consiglio, cadrà prescritto il prossimo febbraio 2008, è sempre più plausibile che la legge sulla prescrizione sia stata fatta per noi. È davvero un peccato che i legali di berlusconi non ne vogliano approfittare, fossi in lui li licenzierei.
Un po’ di serietà non la si toglie a nessuno, e infatti la serietà è pure al governo.
Sono iniziate oggi le consultazioni per valutare la possibilità di trovare un accordo per la riforma elettorale. Prodi ha incontrato maroni e calderoli, odontotecnico con l’hobby della scrittura. Anche lui scriveva leggi; un uomo dello stato che ha al suo attivo la precedente riforma della legge elettorale meglio nota (ipse dixit) come “porcata” e per questo sicuramente lo troveremo presto sui libri di storia.

Rita Pani (APOLIDE)

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Chi di Costituzione ferisce …


Ieri notte ho assistito, mio malgrado, ad un siparietto interno alla trasmissione di varietà “Porta a Porta” . Posto che non si trattava di una parodia demenziale sui politici italiani, devo assumere per vero il fatto che, le persone presenti sulla ribalta, fossero politici italiani.
Devo anche ammettere tutta la mia delusione, perché se al contrario, fosse stata una parodia demenziale della politica, oggi scriverei per congratularmi con l’autore dei testi. Esilarante, comicamente tragico, come ormai sono diventati molti tratti della nostra vita e della nostra società.
Per un attimo ho anche pensato che Mastella avesse ricevuto il dono della bilocazione, dal momento che ormai, dovunque si guardi, Lui spunta a spargere il Verbo, sebbene ancora non venga rappresentato con tanto di aureola sfavillante.
Oltre al Pio Mastella, erano presenti in teatro, una rappresentante della Lega (che mi scuserà per non ricordare il suo nome) un’altra signora (di destra, che dovrà perdonare la mia memoria labile), il paladino dei diritti degli omosessuali Cecchi Paone, il ministro Pecoraio Scanio, la ministra Pollastrini e il deputato, già presidente dell’Arci Gay, Grillini.
Tutti apparivano sinceramente concentrati nel parlare del tormentone del secolo, i DICO, e tutti apparivano decisamente fermi nelle loro posizioni, fino a quando la sfida e scivolata nel duello a colpi di Costituzione.
L’articolo 29, citava la signora della Lega, e lo stesso articolo veniva brandito a mo’ di scimitarra da tutti i paladini della chiesa, non ultimo il capo comico Vespa. Grillini, quasi un ninja, estraeva allora dal fodero l’articolo 33 della Costituzione, che vieta esplicitamente allo Stato, l’esborso di danari, per il sostentamento della scuola privata… Una battaglia tra il 29 e il 33, con la domanda ossessiva di Grillini, sul perché il 29 non fosse interpretabile, mentre il 33 poteva essere interpretato; fino alla resa dei conti.
Il ministro Verde, prende la parola e si lancia in una premessa: “Dobbiamo fare una trasmissione sulle variazioni climatiche” – poi si getta in un doppio carpiato con avvitamento, passo doppio e piroetta, seguendo le indicazioni della leghista: - I diritti delle giovani coppie, che a Roma pagano un patrimonio d’affitto. Perché non ci occupiamo di questo, anziché dei DICO? – Rivolgendosi poi al Pio Mastella, chiede con forza persino una legge a tutela dei diritti delle minoranze … Che l’Italia ancora non l’ha. Mi sarei aspettata che qualcuno dei presenti, estraesse dal fodero il scintillante articolo 3 della Costituzione, invece, vi garantisco che, se in quel momento Vespa si fosse collegato con Vissani, per darci la ricetta della coda alla vaccinara, l’avrei trovato del tutto normale.
A questo punto, per tutelare la mia dignità ho preferito pensare che i politici italiani, in realtà siano androidi costruiti in laboratorio, capaci di conservarsi nel tempo ed indistruttibili dalle intemperie.
Se così fosse, l’apparente distonia dei politici italiani, sarebbe attribuibile ad un malfunzionamento del software e non ad una totale noncuranza delle cose e della democrazia.
Se fossero stati veri uomini e vere donne, veri politici, veri rappresentati del popolo sarebbe stato oltremodo triste sentirli accanirsi su un unico termine “naturale”, presente nell’articolo 29, mentre a nessuno è balzato in mente di sciabolare l’articolo 7, che di fatto nega l’ingerenza della chiesa nelle cose dello stato, o via via, tutti gli articoli della Costituzione Italiana, che non essendo ricordati ed applicati, ci stanno impedendo la sopravvivenza, come quelli che regolano il lavoro e la libertà, il diritto allo studio o alla ricerca.

Rita Pani (APOLIDE)


3.12.2007

 

Il paese festaiolo.

Me l’aspettavo. Ho atteso che qualcuno lo dicesse, ed inevitabilmente…ZAK!
A Piazza Farnese è stata una festa. Cinquanta forse sessantamila persone in festa per dare la sveglia al governo. E la notizia della festa a Piazza Farnese, come la festa di Vicenza, non poteva essere ignorata dalla stampa, e soprattutto la cronaca festaiola doveva far discutere, doveva invitare il bravo cronista a proseguire la pessima tradizione di cronometrare interviste a destra e sinistra.
E come ignorare il ministro degli ispettori Clemente Mastella? Un uomo tutto di un pezzo, che dal suo insediamento a ministro dell’ispezione dei giudici, ha promesso di dimettersi un giorno sì ed uno no, ovviamente sempre guardandosi bene dall’esser di parola.
Tuttavia, non me la sento di prendermela con la classe dirigente, semmai guardo con sempre più sospetto al cittadino italiano, che va addormentato a dare la sveglia al governo.
Continuiamo a fingere di ignorare uno dei fondamenti della democrazia, ovvero che il potere è del cittadino. Sembriamo felici di essere succubi, al punto di non chiedere mai conto a nessuno.
Mastella sarebbe l’ultimo dei problemi di uno stato civile, che osasse sganciarsi dall’attuale sistema, che assai poco conserva di politico.
Prendete il caso di Milano: la moratti, sindaco, invita i cittadini a scendere in piazza (a festeggiare) per chiedere più polizia. Che fa il Viminale? Risponde sveltissimo che presto si apriranno due nuovi commissariati e si invieranno altri 110 agenti per le strutture già esistenti.
Fermi tutti, direi io… La signora moratti, quando era ministro per la distruzione scolastica e culturale del paese, sotto l’impero barbarico di berlusconi, non fu messa al corrente dei miglioramenti apportati al paese, dal diktat “città più sicure” con tanto di istituzione della figura (retorica) del poliziotto di quartiere? Evidentemente no, perché diversamente, se fosse stata ricca di dignità e avesse voluto dare prova di serietà, non avrebbe rischiato di dire apertamente ai suoi elettori… “Brutto gregge di capre, vi abbiamo preso per il culo…”
Torniamo un attimo alla festa di Vicenza, all’ampliamento della base americana, alla grande mano che dobbiamo ai nostri amici americani… Torniamo alla parola data, torniamo alla politica estera che ha rischiato di far cadere il governo.
Oggi è morto il quarantaseiesimo soldato italiano, a causa di contaminazione da uranio impoverito. La storia la ricordate no? La missione di pace in tuta mimetica, mentre gli americani giravano con tute speciali (che sono amici nostri e alleati…) La commissione parlamentare del governo berlusconi stabilì che non c’era connessione tra le morti dei soldati e l’uranio impoverito, oggi il governo è cambiato, qualcosa si inizia ad ammettere, se non altro che i parenti delle vittime hanno il diritto di far causa allo stato.
In tutto questo ovviamente il cittadino non c’è più. Il cittadino che conoscevo io, avrebbe manifestato, avrebbe rischiato anche di prendere manganellate sulla schiena, il cittadino, avrebbe fatto valere il suo grande potere, ovvero quello del voto che delega il deputato a governare.
Poi arrivò calderoli, scrisse una porcata che di fatto ci estromette anche dalla scelta del politico, e siamo qua, con Prodi che dice … Mai più una riforma elettorale senza l’accordo pieno anche dell’opposizione.
Scusa sà, Romano… Ma perché accidenti non vi limitate a fare una, e dico una, cosa per bene in questo paese dilaniato?
Mi piacerebbe poter concludere scrivendo che il problema del governo non è mastella, ma siamo noi, ma non ci credo più.

Rita Pani (APOLIDE)

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3.11.2007

 

LA FAMIGLIA, LO STATO E LA PROPRIETA’ PRIVATA

In questi ultimi tempi si è ripreso a parlare di “famiglia” in seguito al disegno dilegge sui DI.CO. (Diritti e doveri dei Conviventi), misero surrogato dei PA.C.S.(Patto Civile di Solidarietà) che hanno trovato una facile e piena applicazione dappertutto, in Europa e nell’intero mondo civile e progredito, persino nella cattolicissima Spagna, tranne che in Italia, in Grecia e in Polonia. Questi restano gli unici paesi ancora fortemente colonizzati e dominati dall’influenza egemonica esercitata dal Vaticano. Il quale, prima ha azzerato e vanificato l’ipotesi-progetto dei PACS, quindi ha affossato il governo che voleva approvare i DI.CO., annullando (forse) definitivamente l’idea di regolamentare, ratificare e legalizzare formalmente in Italia, seppure con una legge-capestro, le convivenze di fatto. Con tale espressione si intendono non solo le coppie omosessuali (di cui si sta discutendo in modo quasi esclusivo e fuorviante), ma anche quelle eterosessuali che rifiutano di legittimare e consacrare la propria unione sia in chiesa che in municipio, ripudiando l’autorità dell’altare e del trono.
Non c’è alcun dubbio che si tratta di un tema elitario, che interessa un’esigua minoranza di individui, e non certo la maggioranza degli italiani e delle italiane, ma non si può rinunciare ad assumere una netta posizione critica di fronte al turpe attacco sferrato dal potere clericale e neodemocristiano contro le spinte e i movimenti progressisti che partecipano all’emancipazione civile e culturale della società italiana, così come è già accaduto in altri Stati europei.
La curia pontificia romana ha voluto dimostrare ed esprimere tutta la sua arroganza e la sua prepotenza di stampo mafioso, liberticida, antiprogressista, ingerendo pesantemente nel dibattito pubblico nazionale e, soprattutto, minando e pregiudicando la stabilità politica del paese. Infatti, la recente crisi governativa rivela una precisa maternità (pardon, paternità), ovvero la responsabilità della chiesa cattolica apostolica romana, la cui lunga mano si è palesata nell’aula di Palazzo Madama il giorno delle Ceneri (data non casuale) in occasione del dibattito parlamentare sulla mozione in materia di politica estera, presentata da Massimo D’Alema. Il governo è stato messo in minoranza, stranamente, su un argomento di politica estera (cosa mai avvenuta prima in Italia), benché alcuni giorni dopo, a “crisi” risolta, lo stesso Parlamento abbia votato con una maggioranza bulgara il rifinanziamento della missione militare italiana in Afghanistan. Dunque, questa è la riprova (se c’era bisogno di conferme in tal senso) che il governo è andato sotto per motivi che nulla hanno a che fare con la questione della politica estera e delle guerre in cui l’Italia è coinvolta, bensì a causa di un’altra “guerra”, diciamo pure “civile”, ossia un conflitto tutto intestino e organico alla società italiana.
Si tratta di una “guerra tra froci”, come ha ironicamente affermato un gay durante una manifestazione svoltasi a Roma per protestare contro le posizioni reazionarie e misoneiste del Vaticano, ossia di uno scontro tra omosessuali dichiarati, liberi, coscienti e orgogliosi di esserlo, che rivendicano i propri sacrosanti diritti, e sodomiti non dichiarati, che da secoli praticano clandestinamente la pederastia nel segreto delle curie, delle canoniche, degli oratori, delle sagrestie, delle parrocchie, dei monasteri, delle abbazie. Insomma, ovunque vi siano parroci, prelati, vescovi, catechisti, chierici, cardinali, pontefici, priori, frati, suore, seminaristi ed ogni sorta di ecclesiastici costretti al voto di castità, ossia a logoranti e innaturali periodi di astinenza sessuale. Pretaglia cresciuta e formatasi all’interno di una visione visceralmente sessuofobica e omofobica, che contrasta con la tradizione e la storia passata dell’intera umanità. Una concezione che contraddice ed azzera la cultura dei secoli antecedenti all’avvento della cristianità, quando in tutte (proprio tutte) le civiltà umane, dall’antico Egitto alla Grecia, a Roma, dalla Persia all’India, dalla Cina alle civiltà precolombiane, la sessualità veniva vissuta e praticata liberamente, senza pregiudizi morali, senza ipocrisie, senza remore, tabù o inibizioni, senza mistificazioni, inganni o menzogne, seguendo le tendenze insite nella natura umana.
Invece, con l’avvento del cristianesimo, esattamente con l’affermarsi della chiesa medievale, protervamente cattolico-integralista, violentemente oltranzista, misogina e misoneista, offuscata e condizionata da pregiudizi bigotti e dall’intolleranza più retriva, l’antica idea della sessualità è stata completamente ribaltata, probabilmente anche per le ragioni storiche addotte e ipotizzate da Dan Brown nel suo celebre romanzo “Il codice da Vinci”.
Ricordate? La necessità di censurare e cancellare la memoria storica della presunta non verginità di Gesù, della sua unione carnale con la regina Maria Maddalena, del frutto sacro del loro amore coniugale, ossia la discendenza regale di Gesù e della Maddalena, è all’origine di una chiesa maschilista, conservatrice, ipocrita, arida e disumana, intollerante, acerrima nemica della femminilità e del femminino sacro, presente in tutte le culture e le civiltà umane del passato, un elemento (quello femminile) adorato in tutte le religioni pagane. Si sa che gli idoli femminili erano diffusi ovunque nell’antichità: si pensi ad Iside nell’antico Egitto, ad Afrodite nell’antica Grecia, a Venere nell’antica Roma, a Devi nella religione induista, alla stessa vergine Maria, che nel paleocristianesimo era una figura ispirata alla dea Iside, divenuta poi Isotta.
Una chiesa “votata” dunque alla castità, oppure all’onanismo, alla pedofilia e alla sodomia più degenere ed insana, in quanto negata e mortificata, costretta alla clandestinità più aberrante.
In tale contesto psicologico e culturale, profondamente sessuofobico e omofobico, che umilia e nega la libertà sessuale, così come viola e calpesta la libertà dello spirito (la sessualità era anticamente vissuta come momento supremo di un elevato connubio spirituale, e non solo carnale, tra le persone dello stesso sesso o di sesso diverso, nonché come sublime opportunità di incontro e congiunzione con il divino), le uniche alternative per i preti, i monaci, le suore (se di scelte alternative si può parlare per chi è costretto al voto di castità) restano l’autoerotismo (ovvero la masturbazione), l’onanismo (inteso come pratica anticoncezionale del coitus interruptus per impedire la procreazione), la pedofilia e, appunto, la pederastia.
Infatti, le chiese, le abbazie, i monasteri di clausura, sono da secoli teatro di depravazioni e scandali sessuali, di atti sessuali “innaturali”, quali la pedofilia e altre oscene perversioni, nonché luoghi in cui dilagano gli abusi e le sevizie sessuali contro i deboli e gli indifesi, in cui la pederastia si diffonde nella sua forma più morbosa e abietta, in quanto vissuta in mala fede, di nascosto, nel terrore di essere scoperti, insomma nell’ipocrisia immorale e non nella libertà.
La CEI del cardinale Ruini ha voluto scatenare e mettere in campo tutto il proprio strapotere politico di stampo codino e forcaiolo, cancellando l’opera del governo in materia di DI.CO., intimidendo e ricattando l’azione legislativa per l’avvenire, esercitando una prova di forza e di tracotanza assolutamente inaccettabile e ingiustificabile in un vero stato di diritto e in un paese effettivamente laico e democratico. Per giungere infine ad una durissima contrapposizione frontale con il movimento per i diritti dei gay, ingaggiando quindi una “lotta tra froci”, come un omosessuale dichiarato ha ironizzato (ma neanche tanto) in un’intervista rilasciata ad un programma televisivo trasmesso di recente da una rete nazionale. Una trasmissione che ha suscitato reazioni scandalose, proteste furibonde, irrazionali e inconsulte da parte dei settori cattolici più oltranzisti, estremisti e fondamentalisti del ceto politico italiano.
Abbiamo così visto ergersi a “paladini” dei sacri valori della famiglia tradizionale personaggi, lindi e puliti come Pier Ferdinando Casini. Il quale conduce notoriamente una vita davvero “incasinata”, essendosi sposato regolarmente e poi separato, ha quindi divorziato, attualmente convive con una ragazza con cui ha generato anche una figlia. Ebbene, costui, davvero puro e immacolato come la neve (dopo settimane di esposizione ai gas di scarico delle automobili e ad altre fonti inquinanti), fulgido esempio della morale più tradizionale e ortodossa, si batte accanto ad altri noti esponenti della vecchia Democrazia cristiana. Si è infatti formato e costituito uno schieramento politico trasversale che comprende, tra gli altri, il goffo e ingombrante Mastella (apparso in evidente imbarazzo durante una trasmissione televisiva, talmente si è disabituato ad un serio contraddittorio verbale, aduso ormai ad un pubblico sempre ossequioso e deferente, a giornalisti prezzolati e servili che pongono facili e comode domande con risposte già pronte e servite su un piatto d’argento), il cinico, spregiudicato, ma cattolicissimo Giulio Andreotti, il “cardinale” per antonomasia, con annessi e connessi i tanti Rutelli e Binetti (ed altri autoflagellanti) del Parlamento italiano, improvvisamente riunificati e impegnati in una nuova crociata in difesa della santità e inviolabilità della famiglia italiana, una santità e un’inviolabilità che di fatto non esistono più da tempo, semmai sono esistite in qualche angolo sperduto, isolato e idilliaco del nostro strano e sventurato Paese.
Ma si sa che in Italia contano soprattutto le apparenze esteriori, che “i panni sporchi si lavano in famiglia”, che i problemi, le contraddizioni e i mali non esistono nella realtà se non vengono riconosciuti e registrati formalmente, che basta nascondere il capo sotto la sabbia come gli struzzi per non vedere ed ammettere ciò che appare ed è sotto gli occhi di tutti, che gli omosessuali sono “liberi di esercitare” a condizione che si eclissino, non si mostrino e, soprattutto, che non rivendichino alcun diritto, tanto meno il diritto a farsi una famiglia.
Ma esiste davvero un solo tipo di famiglia, così come sostengono i teocons e democons made in Italy? Oppure esistono nella realtà effettiva molteplici e diverse tipologie familiari, dalle coppie regolarmente sposate in chiesa a quelle coniugate solo civilmente, dalle unioni di fatto tra eterosessuali ai conviventi omosessuali, e via discorrendo?
Ebbene, se esistono e sono destinate a crescere di numero, altre forme di rapporti familiari, perché non legittimarne l’esistenza? In nome di chi o cosa ci si dovrebbe opporre?
Forse in nome del “diritto naturale”? Ma questo in verità non esiste, è un’invenzione del giusnaturalismo, di quella dottrina filosofico-giuridica che afferma l’esistenza di un complesso di norme di comportamento valide per l’uomo, ricavate dallo studio delle leggi naturali.
Ma in natura non esistono né la pedofilia né la guerra tra esemplari della stessa specie vivente, eppure esistono e sono purtroppo pratiche diffusissime nelle società umane. Così come, invece, in natura ci sono numerose specie animali che praticano la sodomia: basta pensare ai maschi sconfitti dagli esemplari dominanti, che non potendo accoppiarsi con le femmine della loro specie si devono accontentare di congiungersi con altri maschi. E via discorrendo…
Ciò che esiste è invero il diritto positivo, in quanto creazione dello spirito e dell’ingegno umano, un prodotto storicamente determinato dai rapporti di forza insiti all’interno delle diverse formazioni economico-sociali. L’opera di legislazione dell’uomo ha in qualche misura registrato e sancito le varie e crescenti conquiste del progresso sociale, del processo di emancipazione materiale e culturale dei popoli, per cui, ad esempio, la schiavitù e il lavoro servile non esistono più da tempo (almeno formalmente), essendo stati aboliti dal diritto universale, mentre in passato erano comunemente ritenuti una prassi “naturale”, “normale”, “inevitabile”.

Il familismo, inteso come esaltazione dei principi e delle virtù della famiglia tradizionale, è il valore italiano per eccellenza, è un parto privilegiato della gerontocrazia, di una società invecchiata in cui comandano le generazioni più anziane, che hanno bloccato e impedito in ogni modo l’accesso al potere per le generazioni più giovani, instaurando una vera dittatura.
L’ideologia familistica è la prima, elementare tendenza conservatrice e stabilizzante dell’ideologia e della società borghese, è un aspetto fondamentale dell’ideologia più tradizionale che proclama la difesa dei principi “Dio, Stato e famiglia” su cui si impernia la società vigente. La famiglia atomizzata è l’estrema sintesi-rappresentazione dell’esasperato individualismo ed economicismo sempre più dominanti nell’odierna società capitalistica.
La battaglia per i PACS, o i DI.CO., rimane nell’ambito dell’estensione delle libertà e dei diritti civili e democratico-borghesi, e non punta certo all’abbattimento del sistema sociale vigente.
Soltanto in Italia, colonia del VaticaNato, si osa sostenere che il riconoscimento e la regolamentazione legale delle convivenze di fatto, potrebbero condurre alla dissoluzione dei valori e delle strutture tradizionali della famiglia, quindi dello Stato e della proprietà privata. Invece, nulla di simile è avvenuto laddove sono stati introdotti i PACS, come ad esempio negli U.S.A., in Gran Bretagna, nei paesi scandinavi, in Olanda, in Germania, in Francia, in Spagna, in nessuna nazione dove sono stati riconosciuti e approvati i diritti delle coppie di fatto.
Probabilmente, altre forme di comunità e di rapporti umani e sociali, come le comuni, le associazioni e le famiglie comunitarie – esatto contrario della famiglia nucleare borghese -, sperimentate ad esempio dal movimento hippy nel corso degli anni ’60, avrebbero potuto sortire effetti maggiormente eversivi e destabilizzanti per la società borghese dell’epoca.
Non a caso, quelle esperienze comunitarie fallirono rapidamente, proprio perché tentate nel quadro invariato, e non rivoluzionato, dei rapporti di sfruttamento, di alienazione economica, di supremazia e di subordinazione gerarchica presenti nel sistema capitalistico. E i “figli dei fiori” furono sgominati e spazzati via facilmente dalla reazione dello Stato, che ricorse non solo e non tanto all’intervento armato delle strutture autoritarie e repressive per antonomasia, ossia l’esercito, la polizia e il carcere, quanto soprattutto agli effetti e alla diffusione pilotata di alcune droghe devastanti quali l’eroina, l’LSD, ossia l’acido lisergico e altri allucinogeni pesanti.



Lucio Garofalo

3.09.2007

 

 

I comunisti al governo

Ho visto D’Alema, intervistato dal TG1, spiegare perché, le richieste di invio di altre truppe, non avrebbe senso. Elencava con orgoglio tutti i teatri di guerra che vedono l’Italia, fattivamente impegnata.
In Afghanistan, spiegava, abbiamo la bellezza di 2000 uomini, e non sono pochi rispetto ad altri paesi europei che ne hanno meno, la Francia 1000, la Spagna solo 500.
L’ho anche sentito ammettere che in Afghanistan c’è pericolo, perché i soldati sono in guerra. Strano, mi sono detta, pensavo stessero distribuendo caramelle come fecero gli americani in Italia nel 1945. Liberarono il paese dai tedeschi, e occuparono i denti con la carie.
Ieri ho anche visto Mastella e tutta la sua cristianità ad “Anno zero”. Mi sono fatta l’idea che pensi che l’omosessualità sia contagiosa. Da cattolico però è stato buono, applicava la regola del “a tre palmi dal mio culo” . Ovvero, non è un problema che esistano gli omosessuali, ma devono stare nascosti, possibilmente al buio, magari confinati in un isola dedicata. (Attenzione che l’Asinara è sfitta).
Fino a qualche anno fa, pensavo d’essere rimasta la sola esemplare comunista, nella riserva, invece poi ho scoperto la grande necessità che esiste di avere comunisti in ogni angolo strategico, così che, non trovandone, se li sono inventati, e fingono persino che siano al governo. Gli ha inventati berlsuconi, e gli ha inseriti nella magistratura, così, tanto per non pagare i suoi conti con la giustizia; cambiato il governo, la democrazia cristiana gli ha ereditati, questi fantomatici compagni ricoperti da colbacco, perché tornavano utili pure a loro.
Servono pure al Papa, i comunisti, così che con slancio innovativo e riformista, possa anche sparare a zero sulla legge sull’aborto. La notizia (non notizia) del bambino nato vivo per aborto è stata emblematica della schiavitù oppressiva che il nostro stato vive. L’Osservatore romano, si è lanciato sulla povera donna, vittima (e non carnefice) della tragedia, come una poiana famelica… - Non si ha più ritegno, si uccide una vita, perché si teme il diverso, il malato –

Ma allora, gli omosessuali?

Rita Pani (APOLIDE)

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3.08.2007

 

IL GOBBETTO NO-GLOBAL E IL CURATO DI CAMPAGNA


(ovvero come governare l’Italia)

Ho letto di recente alcune dichiarazioni rilasciate dal senatore a vita Giulio Andreotti, il quale ogni tanto si lascia andare a esternazioni pubbliche controcorrente, che spiazzano un po’ tutti.
In un’intervista, il gobbetto filo-clericale ha confessato di essere contrario al raddoppio della base NATO di Vicenza, affermando che ormai non esistono più le ragioni e le condizioni per autorizzare una presenza di così vaste dimensioni della NATO in Italia, dato che – aggiungo io – si tratterebbe comunque di svendere un pezzo del nostro territorio e della nostra sovranità e giurisdizione nazionale all’amministrazione statunitense, ossia a un’entità politico-militare straniera, per quanto la si possa ritenere nostra alleata e nostra amica.
Il gobbo di San Pietro (versione romanesca e democristiana di Quasimodo, il celebre gobbo di Notre-Dame de Paris) ha giustamente ricordato che l’Unione Sovietica e il Patto di Varsavia non esistono più da molto tempo, per cui “da chi dovremmo difenderci? Di certo non dal terrorismo perchè – cito testualmente le parole del senatore “pacifista” – il terrorismo non si combatte dagli aeroporti”. Parole sante, in tutti i sensi. A onor del vero, bisogna riconoscere a Giulio quel che è di Giulio, per cui propongo di tributargli un sincero e caloroso applauso.
D’altronde, il senatore Andreotti non è affatto nuovo a questo tipo di esternazioni pubbliche, che potremmo definire “pacifiste” e persino “filo-terzomondiste”.
Come quando si schierò apertamente a sostegno della causa palestinese, ammettendo che anche lui sarebbe potuto diventare un terrorista se fosse nato in un campo-profughi e fosse vissuto sin dall’infanzia in uno stato di oppressione del proprio popolo e di occupazione della propria terra natale da parte di truppe straniere.
Anche in tale circostanza non si può negare che il gobbetto no-global avesse ragione.
Il fatto è che se simili asserzioni le facesse un qualsiasi sconosciuto, un cittadino comune, il rischio minimo in cui potrebbe incorrere è di essere tacciato di filo-terrorismo, mentre se a rilasciarle è un personaggio potente e notoriamente moderato come il senatore a vita Giulio Andreotti, nessuno si azzarderebbe a muovergli simili accuse, anzi.
Insomma, mi chiedo con curiosità quali possano essere le reali intenzioni del gobbetto filo-CEI quando si lascia andare a simili esternazioni “antagoniste”, dato che le sue frasi, le sue battute, i suoi ragionamenti, le sue scelte e le sue prese di posizione non sono mai in buona fede, ma nascondono sempre un secondo fine, poiché è noto a tutti che egli rappresenta il politico più cinico e spregiudicato nella storia dell’Italia repubblicana.

Non sarebbe affatto superfluo, né assurdo o illogico, nutrire qualche piccolo dubbio sulla sincerità delle dichiarazioni pubbliche rilasciate negli ultimi tempi dal senatore filo-papalino.
La svolta in senso anti-militarista di Andreotti punta forse ad accattivarsi le simpatie del popolo pacifista e del movimento no-global? Non sarebbe un’ipotesi improbabile, ma al momento se ne ignorano le motivazioni vere. Perché mai il “cardinale” dovrebbe desiderare tale risultato?
Ormai la carriera politica di Andreotti è giunta al culmine, e data la sua veneranda età non credo che egli possa cullare qualche altra ambizione come, ad esempio, quella diventare Presidente della Repubblica. Del resto, la nomina a senatore a vita dovrebbe essere il coronamento ufficiale e conclusivo della sua scalata ai massimi livelli delle istituzioni statali. Pertanto, mi chiedo quali aspirazioni o vanità segrete possa ancora coltivare il senatore a vita.
Sarebbe davvero interessante indagare e ricercare le effettive finalità delle esternazioni e delle posizioni politiche senili di Giulio Andreotti. Probabilmente egli mira semplicemente a riscattarsi agli occhi della nazione, in particolare della sinistra pacifista, per riabilitare la propria immagine e ripulire la propria coscienza. Oppure esistono davvero scopi reconditi, riconducibili a complesse strategie di politica interna e/o internazionale, di difficile interpretazione, che tutti noi ignoriamo, mentre solo lui conosce? Magari si tratta dell’ennesimo messaggio cifrato, espresso in codice (non da Vinci, ma da Andreotti, eh, eh, eh!) e rivolto al povero curato di campagna, il ragionier Don-Abbondio-Fracchia-Prodi. Come si usava ai tempi della vecchia Democrazia cristiana, quando il gobbo (Andreotti) e il nano (Fanfani) si disputavano il potere all’interno del partito a suon di minacce, ricatti e a colpi di dossier, ricorrendo pure alle opposte fazioni dei servizi segreti. Come dicono nella Roma capoccia ex-papalina: che lenze!
Oppure, in ultima analisi, si tratta di una questione peregrina, di nessuna importanza?
Come si suol dire, consegno ai posteri l’ardua sentenza.

Lucio Garofalo

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3.07.2007

 

E' tornato Riccardo

Varrebbe la pena di pagare il canone Rai solo per tre motivi: Report, Riccardo Iacona e Carlo Lucarelli, (anche se ammetto che questa terza scelta non è del tutto pura, non limitandomi ad ammirare solo l’acume e la maestria del cicciottoso giallista).
Domenica sera ho seguito su RAI 3 l’inchiesta di Iacona “Pane e Politica” e come sempre accade, anche dopo le puntate di Report, mi sono detta: “Qualcuno s’incazzerà … qualcuno dirà qualcosa?”
No. Tutto e volato via in modo perfettamente consono all’italianità che peggiora e ci attanaglia.
Nemmeno la guardia di finanza s’è mossa, nemmeno una procura che andasse ad indagare all’università , dopo che un tale (in forza ad an), davanti ad una telecamera, in presa diretta, ha parlato con un professore universitario, perché si desse una mano ad un raccomandato, a passare un esame di … (Sic! Sob!) educazione fisica.
Nulla.
Sia chiaro, non è che mi sia svegliata di colpo dal torpore dopo aver visto l’inchiesta di Iacona in TV, so bene come vada il mondo da sempre, o almeno da quando esiste andreotti, è che quando andreotti era più giovane, queste cose si facevano con un po’ più di pudore, mentre le nuove repubbliche che si sono succedute dopo la prima, hanno avuto la disgrazia di avere a capo un tizio come berlusconi, pluripregiudicato anche per reati di corruzione, che della corruzione ha tentato di fare legge, con la complicità dell’italiano medio, spinto alla protesta solo quando, qualche folle, esigeva che le tasse venissero pagate sul serio (se pure lo esigesse scherzando).
L’inchiesta di Iacona, spiegava, meglio di quanto io non riuscirò mai a fare, cosa significhi o cosa possa significare, la distruzione del concetto reale di politica.
E’ stato emblematico, per esempio, assistere ad un comizio del candidato di centro sinistra, spalleggiato da un omino che candidamente dichiarava il suo ventennale impegno politico, prima nell’MSI e poi in AN… “Sono qui perché Olivo è il male minore, poi torneremo ad essere i nemici di sempre…” (Ma LOL) Insomma, io domenica mi ci sono un po’ incazzata, l’ammetto, solo che poi si arriva a martedì e mercoledì e non spariscono quelle voci che sembravano idiozie, sulle maggioranze cangianti che possono ballare sulle note di una canzone parimenti imbecille… Un po’ qua e un po’ là a seconda dell’opportunità.
In effetti si arriva a mercoledì e nemmeno lunedì qualcuno ha commentato l’inchiesta di Iacona, però resiste imperturbabile il putiferio di San Remo e Pippebaude.

Rita Pani (APOLIDE)


3.05.2007

 

Tutti in Olanda ... ajò!

Ogni volta che mi rimetto al computer, qualunque cosa io ci debba fare, come prima cosa accedo ai siti di informazione e vedo le ultime novità. È una gran cosa, avere il privilegio di potersi sentire sempre informati, di assorbire un elevato numero di informazioni che, se restassero relegate in poche righe di un giornale, probabilmente non verremo mai a sapere. Così mi capita spesso di sobbalzare e di dirmi … “Ah, però!” Di contro – mai nessuna cosa ha un solo risvolto – ho la pessima abitudine di soffermarmi a pensare a ciò che leggo, ci rifletto, vedo come starebbe la notizia se, putacaso, io potessi “indossarla”.
Per chi da tempo ha la bontà e la pazienza di leggere i miei post (viscerali) da tempo ormai immemorabile, non sarà certo una novità scoprire che una di quelle cose che danno più forza al mio pensare è l’evoluzione dell’uomo e le sue conquiste epocali. A volte mi chiedo cosa sarei stata all’età del fuoco o della pietra, che accidenti avrei mai potuto scrivere quando l’uomo inventò la ruota.
Così è stato per l’ultimo passo d’avanzamento dell’umanità, del progresso e della conquista, di cui ho appena letto. “Apre in Olanda la prima palestra per nudisti.” – No, credo proprio di non poterla indossare questa notizia.
Cui prodest? Pensiamoci un attimo. È già un trauma andare in palestra da vestiti, andarci da nudi deve rasentare la catastrofe; parlo di me che è più semplice. Io ci sono stata in palestra, e so bene che al confronto Pitti donna è banale. La fascia per i capelli che fa tinta col calzino, body attillati con deforestazione extra inguinale e tutte quelle pose faticose, per far apparire il culo un culetto e la ciccia salsicciosa, appena un salamino. Non che fosse diverso per gli uomini. Anche loro avevano pantaloncini in lycra aderenti, come volessero dire che erano principalmente possessori di quel muscolo protuberante (anche se tarocco), e camminavano come fossero dei quarti di macelleria, ancora da appendere al gancio, mostrando carni lucide e trattenendo il respiro. Anche loro, poi dovevano sottoporsi alla deforestazione extra inguinale, con l’aggravante di dover arrivare persino interchiappa, che suppongo non fossero così idioti da fare con la ceretta.
Come potrebbe essere, allora, andare in palestra da nudi? Non c’è trucco non c’è inganno, venghino siori venghino … Pallette mosce che ballonzolano sul tapis roulant, e il muscolone smascherato in tutta la sua fragile normalità, pallette schiacciate sul sedile di una cyclette, e pancette e pancioni …
E le signore? Con chilate di tette che saltellano in su e in giù, sedili pericolosamente insidiosi, e lo step per l’interno coscia? Continueranno a farlo davanti allo specchio?
Che invidia, però. Prima o poi, ne sono certa, anche io avrò un lampo di genio, e darò il mio personale contributo all’avanzamento della società.

Rita Pani (APOLIDE)

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3.03.2007

 

Ma che belle notizie ...

Ci sono notizie che fanno fare pace col mondo e con la vita. Proprio quando pensavo che non c’era più speranza eccole, le notizie che tanto attendevo.
La vita può ricominciare a 50 anni, così come è accaduto alla suocera di Totti, operaio della Roma, scrittore, e testimonial della Vodaphon.
La signora, mamma di Ilary Blasi, attrice, soubrette, ballerina, presentatrice, e nonna del piccolo Totti, e della bimba modella in età fetale, protagonista di servizio ecografico, direttamente dalla pancia della celebre madre, è da oggi un vigile urbano della città di Roma.
È davvero ammirevole, perché come riportano tutti i giornali (ma proprio tutti eh!) ha rilasciato delle dichiarazioni che segneranno i cuori di tutti i lettori: “Ho sempre sognato di fare qualcosa per la gente” … (e si sa quanto la gente ami i vigili urbani, quanto aneli trovarseli davanti al mezzo che guida) … “Non lo faccio certo per bisogno ma per passione, da sempre ho desiderato indossare una divisa” … (Ma non erano gli extracomunitari a rubarci il lavoro?)
È sempre un piacere leggere di queste notizie, soprattutto quando l’attento cronista non può fare a meno di riferirci a che ora la signora è uscita da casa, il tragitto che ha percorso e persino quante volte ha usato il fischietto; poveretta, solo tre … due per far spostare un camion, e uno perché una signora aveva parcheggiato sulle strisce pedonali, narrano le cronache che passeranno alla storia.
L’altra notizia, in vero, riesce a dare ancora un po’ più di speranza, perché è una cosa seria.
Arriva dall’america il riso “umanamente” modificato. Gli agricoltori americani potranno finalmente dare il via alle coltivazioni, dopo che il prodotto è stato testato (cito) “su bambini peruviani che hanno fatto da cavia”, sebbene la sperimentazione non abbia dato gli esiti sperati, sulla cura della diarrea.
Non è fantastico immaginare un futuro prossimo nel quale si potrà cannibalizzare un piatto di riso ai funghi porcini, o un risotto umano al gusto di granchio? Non vedete l’ora di azzannare una barretta dietetica al riso, gustando la sensazione di mordere il vostro vicino di casa – quello che vi sta sulle palle- o il vostro capo – che non si capisce perché sia lui a comandare - o vostra suocera che per fortuna ora fa il vigile urbano?
Ho provato a leggere oltre, perché già una volta, dando da mangiare alle mucche farina di mucca, queste impazzirono, e avrei voluto sapere perché, dato che i bambini peruviani hanno ancora la diarrea, il governo americano abbia comunque dato il via alle coltivazioni.
Poi, non avevo dubbi che l’esperimento non funzionasse; la sola idea, fa cagare.

Rita Pani (APOLIDE [che il forcone ha ormai le punte acuminate] )

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