2.08.2007

 

Il valore della famiglia

E parlano, e parlano, e parlano sempre di “famiglia”. Il valore della famiglia, quant’è bella e sana la famiglia; quasi come se, approvando una legge sui pacs, il nostro paese sprofondasse nel degrado, mentre invece siamo nella merda.
Come se gli arrestati di Catania fossero tutti orfani.
Come se la ragazzina dodicenne, costretta a filmarsi nuda con l’immancabile telefonino, per far parte della compagnia, fosse orfana.
Parlano e io mi infastidisco, inizio a sentire quello strano prurito alle mani e sempre per lo stesso motivo, ovvero, che la scelleratezza delle stesse, passi del tutto inosservata, anzi, assunta con rigore e sobrietà.
Non ci si fanno più troppe domande, diversamente avremmo potuto perdere del tempo a chiedere ai nostri referenti politici, come mai, in uno stato libero, laico e democratico, sessanta deputati dell’area prodiana, abbiano dovuto chiedere per iscritto alla chiesa di non pressare il legislatore.
E’ ridicolo in una società come la nostra, difendere l’istituto della “famiglia” senza combattere prima, per correggere, il costume stesso delle famiglie, che più che un costume ormai è diventato un perizoma.
Ho assistito in questi giorni alla corsa che i legislatori hanno fatto per scrivere norme e decreti contro “il calcio violento”, ho assistito (perdonatemi) divertita alle chiacchiere insulse di gente preoccupata del futuro. Avevo previsto (ma non ci voleva certo l’arguzia di Frate Indovino) che il calcio sarebbe tornato nella vita degli italiani non appena il morto fosse stato sepolto. Pene severe, anzi severissime per chi porterà razzi e petardi allo stadio, per chi opporrà resistenza al pubblico ufficiale.
Sapete cosa rischiano i dodicenni che hanno fatto posare nuda la compagnetta di scuola per accettarla nella compagnia? Forse la sospensione da scuola.
Visto che comunque la famiglia non si può abolire per legge, io inviterei il legislatore ad agire penalmente verso i genitori di questa orda di barbari che stiamo allevando, istituendo pene severe con obbligo di riabilitazione genitoriale.
E’ utopia lo so.
Questa mattina ho letto su un giornale (non ricordo quale), che al marito della poveretta uccisa ad Erba insieme al figlioletto, è stato offerto un lavoro da modello. Il titolo era : “Dalla tragedia alla passerella?”, e senza nemmeno dover partecipare al grande fratello, aggiungo io.
Non so se la notizia sia vera, ma se domani dovesse capitare che qualcuno s’inventi una strage per essere notato da un creatore di moda, da Maurizio Costanzo o da un regista di film, non chiedetevi come si fa sempre: “ma in che cazzo di modo viviamo?” Perché è il nostro.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Sempre bello leggerti Rita.
Ovvio che condivido
Ladytux
 
Hola! :-) Non avevo più tue notizie da quando non leggo più la bolgia dei coglioni.
:-*
R.
 
non puoi capire che cosa sia diventato il resto...pieno di coglioni, ma quelli veri non quelli definiti tali.
Io ti leggo, sei il mio maloox di fiducia.
besos ;)
Ladytux
 
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