2.02.2007

 

Chi se ne frega delle pensioni?

Che tristezza la rassegnazione, la noia e l’abitudine.
Chissà che credeva di fare l’Espresso pubblicando la lista dei pensionati miracolati dal sistema Italia, forse smuovere le coscienze fino alla “presa della Bastiglia?” Magari semplicemente indurre ad una seria e decisa riflessione che portasse ad una richiesta esplicita di reale democrazia.
Io so che credevo; quando ieri apprendevo dell’imminente pubblicazione della lista dei pensionati eccellenti, probabilmente ho pensato per un attimo, che un moto di orgoglio e rivalsa avrebbe prevalso nell’animo dell’Italiano. Ma è stato solo un attimo.
Ridestandomi dal sogno “Chaveziano” ho trovato la terra brulla che ci circonda, dove ormai nemmeno più i rovi decidono di spuntare. Il deserto della coscienza.
E’ incredibile come resistano sui giornali on line, persino in queste ore, i forum, i dibattiti e le opinioni rivolte alla farsa familiare dei coniugi plastificati di Arcore.
Anche il medico fedele ha dovuto rilasciare una dichiarazione per tranquillizzare l’Italia: berlusconi non è sesso dipendente. Non chiamatelo “er trivella” quindi. Il gossip della politica continua a rimestare il paiolo di melma, e spunta la brambilla che pretende d’esser lasciata fuori. L’onorevole carfagna, cito a memoria, “decide di parlare solo per dire che non ha nulla da dire”; ma allora perché non tacere? E persino TV7, lo speciale del TG1, questa sera si occuperà della lite a mezzo stampa dei mummificati di Arcore.
E’ vero, bisogna ammettere che l’Espresso non ha proprio fatto uno scoop, che a pagare fossimo sempre e soltanto noi, lo sappiamo bene da quando in piazza si gridava: “Come mai, come mai sempre in culo agli operai…” ma leggendo la lista, col nome e l’importo mensile accanto, probabilmente avrei desiderato leggere qualche dichiarazione in più, magari dagli appartenenti di quella sinistra, denominata radicale o estrema, in modo truffaldino; magari la promessa di intervenire, di curare il cancro dell’indebito arricchimento. Così non è stato ed è un peccato.
Come scrivevo, è triste constatare l’aberrante lassismo del popolo italiano, l’apatia di un gregge che non pascola più ma si accontenta del mangime che il buon pastore elargisce e nemmeno a piene mani.

Rita Pani (APOLIDE)


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