11.03.2006

 

Il ciclo naturale della letteratura

Mi sono accorta che sta arrivando Natale. Non per le primissime, timide decorazioni che iniziano a spuntare nei negozi che le vendono, ma per la promozione dei libri in TV. Ormai è il ciclo naturale della letteratura che si rinnova al principio dell’estate, con i suoi frutti da sfogliare sotto l’ombrellone, e prima di Natale, appunto, con quelli da sgranocchiare accanto al fuoco del camino.
La letteratura e il suo ciclo. Mi auguro che al contrario di me non soffra, in quei giorni. Per la verità a me dura poco e passa, a lei, povera letteratura italiana, invece resterà indelebile la macchia periodica dei Vespa o Costanzo. Vespa però produce frutti estivi, quelli di fine stagione televisiva, probabilmente (mai sfogliato un suo libro) ispirato dalla miriade di persone che incontra per ammorbare le menti degli spettatori televisivi. Costanzo invece, imperversa in questi giorni per promuovere il cartoccio di frutta secca natalizia, utilizzando un fraseggio da portatore di sventura…
Potrete anche non comprarlo, ma …”
Io non lo comprerò, quindi in seguito saprò dirvi se mi capiterà qualcosa.
Dicevo che sono giorni di promozione, consigli per gli acquisti anche natalizi. E sono giorni di novità assolute per il ciclo della letteratura che si aggrava più di quanto già non fosse. Sarà presto in edicola il primo libro della Signora Franzoni, la mamma più famosa d’Italia. Condannata a trent’anni in primo grado di giudizio per l’uccisione di uno dei suoi figli, ha deciso di dare alle stampe la sua versione dei fatti. Il libro uscirà in Italia il 12 Novembre p.v., data che avrebbe coinciso col compleanno del suo bambino ammazzato. “Hanno deciso di farlo uscire nel giorno del compleanno del bambino per ragioni mediatiche”. “La gente comprerà il libro per scoprire qualcosa di più di quella persona che vede in televisione”. Non riuscendo a tollerare la visione della signora e il tono lamentoso che usa per parlare, queste sono le uniche frasi che sono riuscita a cogliere.
E’ aberrante, ovviamente, ed è retorico chiedersi se magari la gente la ricordi più per il fatto di essere sotto processo (già condannata a 30 anni) per aver ammazzato suo figlio, o per aver tentato in seguito la carriera da opinionista. Non saprei. L’importante è che la sua opera prima resti anche l’ultima. Lo spero per i suoi figli.
Spero inoltre che il ciclo della letteratura si trasformi ancora una volta e sia assai meno doloroso. E’ quasi una fortuna che il mondo si stia autodistruggendo. Pensate alla tragedia di sopravvivere per altri 100 anni; immaginate il “Salinari e Ricci” del futuro, stralci di brani della Franzoni, “Prooonto a mio figlio è scoppiata la testa, deve essere stato Bin Laden” oppure frammenti passionali tratti dal Calisutra “Quanno che torno a casa me piscio sur l’avandino e nun me ho da lavà le mano”. Perle di saggezza di costantino vitagliano (che il maiuscolo proprio non si può) di quando iniziò la sua carriera.
Se proprio non potete fare a meno di lasciarvi prendere la mano dal misticismo natalizio, e volete offrire “oro incenso e mirra”, regalate pure dei libri a chi volete bene, ma se volete bene davvero, non comprate questi libri. Aiutate a non soffrire la letteratura spezzando la violenza del suo ciclo.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Scommetto che esce per la mondadori.
 
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