10.02.2006

 

Limoni e veleni

Eccomi di ritorno dopo qualche giorno passato a casa, in Sardegna, durante i quali ho cercato di disintossicarmi dalle scorie della quotidianità. Non ci sono riuscita completamente perché è proprio la vita in sé, che è carica di veleni.
Veleni sottili come polveri, che respiri quando in un supermercato ti trovi davanti ai “limoni provenienza Argentina” . Facile ricordare che spesso la produzione italiana viene sepolta perché marcia ed invenduta, ma peggio quando basta girare in città per notare che in ogni giardino c’è un albero di limoni e spesso i frutti giacciono ai piedi della pianta perché è fatica raccoglierli. Non solo, dopo aver visto i limoni argentini al banco della frutta e verdura del supermercato francese, sito a Carbonia, scopri che il mercato civico pian piano si adegua al resto dell’isola, desertificandosi. I banchetti sono vuoti: “Hanno chiuso” … Sussurra un passante … “Non avevano più clienti.” Il problema è che vendevano i prodotti dei loro campi, biologici e naturali, vendevano anche i limoni.
Veleni pesanti come le polveri di piombo ti inquinano quando leggi il piano di cessione del patrimonio geominerario ai privati, da parte di una regione, La Sardegna, guidata da una sorta di antagonista/clone di berlusconi, Soru. “Vendesi miniera e patrimonio immobiliare connesso a due passi dal mare in zona praticamente vergine. Affarone. Astenersi perditempo.” E’ necessario per le casse della Regione, a detta di Soru, è l’ennesima regalia al Paperone di turno di pezzi di terra, storia e cultura sarda, secondo noi. Non è nemmeno secondario lo scandalo degli sfratti imposti ai dipendenti delle miniere o ex dipendenti delle miniere che ancora abitano nelle case della miniera, quel patrimonio immobiliare che fa tanta gola a Ligresti della Pirelli Re.
Oggi però non è di moda difendere l’operaio o il cassintegrato, è roba antica. Oggi a protestare è il cetomedio.
Devo ammettere di essere finalmente grata al governo Prodi. Sono molto contenta di questa finanziaria e dei cambiamenti fondamentali che porterà al Paese.
Stravolgimenti radicali della nostra storia che sempre più ci portano all’auspicata somiglianza con i paesi dell’America Latina. L’idea del cetomedio che scende in piazza a protestare, per me è una visione quasi orgasmica della vita. In anni e anni di militanza comunista ho partecipato ad un numero incredibile di manifestazioni di protesta, occupazioni e sit-in al punto di potermi riconoscere una certa esperienza. Sempre minatori, operai dalle tute blu, baschetti gialli, disoccupati affamati, derelitti senza diritti ma con troppi doveri. Che noia! Non vedo l’ora di assistere a questa novità assoluta, soprattutto per spiare il modello organizzativo che a grandi linee riesco già a vedere. Ad aprire i cortei i tartassati dei SUV costretti a procedere a passo d’uomo bruciano centinaia di euro di gasolio, che viene respirato dalla seconda fila, i deputati ai quali sono stati abbassati gli emolumenti, a seguire tutti i fancazzisti nobili titolati, ricchi da generazione senza nemmeno sapere perché, magari sospettando che tanta ricchezza venga da atti illeciti o dallo sfruttamento dei lavoratori, e per chiudere il corteo un gruppo misto di evasori fiscali, ladri, notai, avvocati, liberi professionisti, imprenditori. Gli striscioni saranno ovviamente griffati e la manifestazione sarà sponsorizzata da una fabbrica di crema antirughe, trasmessa in diretta TV, presentata da Cristiano Malgioglio, con tanto di interruzioni pubblicitarie.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Non ho, in effetti, alcunchè da commentare, ma volevo solo dire che anch'io non vedo l'ora di assistere a siffatti cortei!!!
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?