9.05.2006

 

Lettera dal fronte

Cari genitori,
in Libano si sta completando lo schieramento delle forze Onu ma noi del contingente italiano siamo già qui, primi ad arrivare e a prendere posizione! Dopo la grande emozione della partenza con le fanfare e i discorsi delle autorità, la lunga traversata è trascorsa senza troppi problemi, a parte il mal di mare del caporale Tonno che è stato promosso per la sua meritoria sagacia tattica nel segnare indefesso la rotta col vomito, in modo da poter ritrovare subito la strada del ritorno alla bisogna.
Giunti in prossimità della costa libanese, ci siamo preparati per lo sbarco. È stato un momento esaltante e al tempo stesso carico di tensione: anche se il giorno prima alcuni artificieri avevano provveduto a bonificare la spiaggia da ombrelloni, sdraio, secchielli, palette e formine, non si può essere mai sicuri al cento per cento.
Quando il tenente ha dato l’ordine di mettere in acqua i mezzi anfibi, il caporalmaggiore Tonno è stato così reattivo da agire prima della parola “anfibi”, con il risultato che due autoblindo e una jeep giacciono nel golfo di Tiro. Almeno questa volta non lo hanno promosso. Nonostante tutto, alla fine noi del battaglione San Marco siamo sbarcati!
Cara mamma, caro papà, devo proprio dirlo: chi avrebbe mai immaginato che ci fossero così tanti turisti napoletani in Libano? Se aveste potuto vedere: non appena abbiamo messo piede a terra, tutti quanti hanno cominciato a gridare "Marò! Marò!"... sapete come fanno quando, per esprimere stupore, invocano la Madonna...
A parte questo, non si sono registrati momenti di particolare tensione, eccetto forse quando il caporalmaggiore Tonno è stato punto da una tracina sul bagnasciuga ed è stato promosso sul campo per essere la prima vittima di questa missione.
Personalmente, ho avuto dei problemi con un bambino che si ostinava a tirarmi palle di sabbia perché avevo distrutto il suo castello. Ma questa è una sporca guerra, baby...
In verità avremmo potuto sbarcare normalmente in porto, ma non si addiceva troppo a un evento di portata storica. E comunque, i mezzi anfibi ormai li avevamo portati: se non li avessimo utilizzati adesso, che ne avremmo fatto in seguito?
Questa sera, stanchi ma soddisfatti ci siamo messi in tenda a riposare, tranne il sergente Tonno che era la tenda ed è stato promosso per l'alto grado di mimetismo dimostrato. Comunque ci hanno assicurato che a breve staremo in un luogo più organizzato dal punto di vista tecnologico e potremo anche scriverci o parlarci dal computer. Certo, rosico un po' perché le operazioni di questi giorni non mi hanno permesso di seguire su e-bay l'asta per comprare la statua della cacca della figlia di Tom Cruise, ma non dispero: sono certo che prima o poi troverò una di quelle palle di cristallo con dentro la neve fatta con la forfora della figlia di Tom Cruise.
Nel frattempo, si rafforza il consenso alla nostra missione, tanto che anche un piccolo stato come il Qatar ha deciso di inviare un pur esiguo contingente di circa 200 uomini; e addirittura lo stato francobollo del Liechtenstein ha promesso ben cinque vigili urbani. Io avrei preferito l’invio di un poliziotto di quartiere, in modo da poter dire di averne finalmente visto almeno uno. Pazienza.
Adesso vi saluto perché tra poco devo alzarmi per il secondo turno di guardia: monto con l’inviato di Sky. Detto tra noi, la nostra presenza è puramente coreografica e serve unicamente a far affluire gli eserciti degli organi di stampa: ben più numerosi e molto meglio attrezzati di noi, sono loro, la vera forza di interposizione.

Vi abbraccio.

dirtyboots


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ROTFL
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R
 
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