9.08.2006

 

Coalizione alla tedesca o porcata all'italiana?

De Gregorio lascia l’Italia dei Valori e si mormora un menzognero stupore. Non ci voleva il mago d’Arcella per prevedere che sarebbe andata così, quando si fece eleggere alla presidenza della Commissione difesa, estromettendo la Menapace, con i voti della cdl.
Casini avvisa che non morirà berlusconiano, e Follini annuncia la sua uscita dalla cdl.
Fassino, dopo aver scordato le sue filippiche, conti alla mano, contro quel ministro geniale tremonti in qualche studio TV, in difesa delle classi meno abbienti, dei poveretti e dei pensionati costretti all’elemosina da chi promise ricchezze, non demorde. Saranno i tagli a far rinascere il paese e bisognerà mettere mano alle pensioni, rivedere l’età pensionabile, incentivare ed disincentivare ( che se magari qualcuno avesse il coraggio di spiegare cosa vuol dire …)
Non credo che si debbano scomodare maghi e veggenti per capire quello che sta accadendo.
De Gregorio giura fedeltà all’Ulivo e annuncia deciso che lavorerà per una grossa coalizione alla tedesca; alla fine ne verrà la solita porcata all’italiana ed immagino che alla lunga ci sarà chi la digerirà come prioritaria in questo paese che ha le carte per riprendersi, ma ha le carte truccate e i giocatori bari.
Solo un dubbio mi resta: “Prc e PdCI saranno fatti fuori prima o dopo la finanziaria?” Durante? Prodi ammetterà finalmente la sua democristianità restando alla guida del governo o cederà la mano a Rutelli? Che ministero avrà Follini?
Come ho scritto l’altro giorno resto in attesa del 16 settembre, giorno in cui finalmente verrà svelato l’undicesimo segreto di Fatima, ovvero se la legge sul conflitto di interessi potrà davvero impedire a berlusconi di smettere i panni di ballerino, cantante capellone e tornare a farsi gli affari suoi al governo, vista anche l’aria che tira in Spagna. Se disgraziatamente la legge in fase di scrittura non dovesse essere consona, basterà meno di un anno per ricominciare tutto da dove avevamo lasciato.
Tuttavia dispiace sentire dire che “questa è la politica” e ancora di più dispiace sentire che “tanto sono tutti uguali”, frasi spesso dette con la sconsolata alzata di spalle. Questa roba non somiglia per nulla al senso della politica e se davvero sono tutti uguali lo sono perché noi non siamo francesi.
Probabilmente se fossimo stati un po’ francesi, avremmo obbligato Prodi e Fassino a leggere almeno una volta per intero il programma dell’Ulivo.

Rita Pani (APOLIDE)


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