8.08.2006

 

Impressioni d'Agosto

Peter Galbraith, figlio del mitico economista John Kenneth, già ambasciatore Usa in Croazia, autore del libro “Il collasso dell’Iraq” racconta che pochi mesi prima dell’invasione Bush incontrò tre esuli iracheni per discutere il futuro del paese. Quando i tre gli spiegarono che nel paese esisteva una storica spaccatura fra Sciiti e Sanniti, Gorge W si dimostrò sorpreso e infastidito. E reagì con texana insofferenza: “Io pensavo che in Iraq fossero tutti mussulmani”.

Fa impressione sapere che il destino del mondo è in mano ad un tale ignorante, fulgido esempio dell’arroganza del cretino. Dobbiamo ammettere però che non ce ne preoccupiamo abbastanza, infondo siamo stati governati per cinque anni da un tale che si dichiarò disposto ad andare a trovare il “papà dei fratelli Cervi, per scusarsi.” All’arrogante ignoranza, quindi ci abbiamo fatto il callo.
Così non stupisce nemmeno che lo stesso bush abbia chiesto all’ONU di fermare Hezbollah. Qualunque essere umano, dotato di minimale buon senso avrebbe chiesto all’ ONU di fermare l’ennesima guerra insulsa, ma aspettarsi questo, sarebbe come ammettere candidamente di credere nei miracoli.
Così, le domande banali restano inespresse e per esse non ci sarà mai né risposta, né soluzione; ormai gli accadimenti vendono assimilati con semplici prese d’atto, donando alla politica quasi un senso dogmatico. L’esercito americano non può essere processato da corti internazionali, è quindi difficilmente ravvisabile il reato di crimini di guerra. L’ONU emette delle risoluzioni che soltanto gli americani e gli amici degli americani possono impunemente disattendere. Il senso di giustizia di un cittadino medio, dotato di banale buon senso allora è indotto a porsi quelle domande che resteranno senza risposta, soprattutto guardando alla figura di Saddam Hussein, accusato di essere in possesso di armi di distruzione di massa, grazie a false prove create dalla CIA e dalle Intelligence sarà presto condannato a morte. L’Iraq è stato raso al suolo, la popolazione civile decimata da bombe più o meno intelligenti, destabilizzato e volto al terrore della guerra civile.
Fa impressione sapere che nessuno pagherà, fa impressione sapere che c’è ancora qualcuno, persino tra noi, che continua a rivendicare “la giustezza di una guerra”.
Mi ha fatto parecchia impressione ieri, non sentir parlare delle manifestazioni mondiali indette da Amnesty International, mentre parecchio tempo dell’informazione è stata dedicata al concerto romano di Madonna, con tanto di interviste impossibili ai fans, più vicini ad un ospizio che ad un liceo, in trepidante attesa, felici di aver speso 100 euro per assistere allo spettacolo più coreografico che canoro “dell’attivista pacifista”.
Mi ha fatto pensare vedere le immagini di distruzione di Beirut, col cronista, quasi un ragioniere, che contava raid e bombe gettate da una parte e missili sparati dall’altra, quasi fosse la lotteria dei rigori di una partita di calcio qualsiasi, dove nonostante la disparità dei morti segnati, non ci sarà mai un vincitore.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?