6.03.2006

 

Caro Romano 1 bis

Caro Romano, Caro Presidente…
Spero che questa mia valichi i filtri e ti arrivi perché come promesso, ti ho votato; ricevo inoltre gli inviti per “incontrarci” e a me verrebbe davvero la voglia. Di cose da dire ne avrei.
Ho avuto la tentazione di venire a reclamare soltanto qualche giorno dopo la tua elezione, quando di fronte agli insulsi attacchi dell’imbonitore di Arcore, da bravo cristiano porgevi l’altra guancia; ho avuto la tentazione quando Massimo D’Alema, nello stesso periodo, mimetizzato con i ramoscelli di ulivo sul cappello, andava a cercare la mano di Fini. La voglia s’è fatta matta quando tutti i tuoi ministri, in astinenza da video, parevano assetati in cerca di una fonte, e sparavano dichiarazioni a caso persino davanti alle telecamere del bancomat.
Caro Presidente, ti scrivo al termine del giorno della festa della Repubblica non perché sia colta da rigurgiti patriottici, ma semplicemente perché tu non sei Zapatero.
Questo pomeriggio, pomeriggio noioso, freddo e cupo, tentavo di guardare oltre la TV e il mio vagare annoiato mi ha portato fino al canale RAI News 24 che trasmetteva immagini in esclusiva dell’ultima democratica strage perpetrata dai nostri alleati americani in Iraq.
La testa di un bambino dell’apparente età di 3 anni era perforata da un proiettile, il braccino esile e olivastro anche. Una coperta di raso bianco che doveva aver visto giorni migliori, copriva le spoglie di un altro bimbo, che di anni forse ne aveva 7 oppure 8. Non ho guardato oltre, ho solo ascoltato per sapere che i militari americani, alleati dell’Italia, insieme a quei bimbi avevano ucciso anche la madre e la nonna, democraticamente certo, ma sempre uccisi.
Sarà che Rai News 24 pare essere un covo di comunisti come me, ma la coincidenza dei tempi mi ha particolarmente alterato. Al foro italico mi dicono siano sfilate le truppe “in tono minore” (che significa? Hai la bontà di spiegarmelo?) mentre le truppe non sfilano, ma continuano a restare in Iraq.
So bene che hai dichiarato al tuo altro alleato Tony Blair che ormai la decisione è presa, ma lui forse non ha avuto il coraggio di dirti che in realtà non avete preso alcuna decisione se non quella di edulcorare quanto stabilì precedentemente l’imbonitore di Arcore, al solo scopo, forse, di risparmiare qualche euro che non c’è.
Caro Presidente, prendere una decisione può essere difficile, e tu non hai l’aria, non mi hai mai fatto sospettare d’averla, di uno che ha il coraggio del giusto. Da elettrice del centro sinistra, pur avendo io votato PdCI, mi sento in dovere di redarguirti per il palese tradimento. Le truppe si devono ritirare, e subito, tutte insieme senza SE e senza MA, perché il solo fatto di aver contribuito ad invadere un paese per depredarlo dei suoi beni naturali, per raderlo al suolo al solo scopo di poter fare soldi per ricostruirlo è vergognoso, e peggio ci rende non alleati , ma complici dell’assassinio di quei bambini, della loro madre e della loro nonna, insieme a tutti gli altri ingiustamente uccisi dalla prepotente arroganza americana che comunque e sempre resterà impunita.
Da cittadina italiana, da elettrice del centro sinistra, da “persona” mi sento offesa e tradita dal vostro spregevole ed insulso “cerchiobottismo”.
Spero che anche tu, prima che come Presidente del Consiglio, come cittadino italiano, padre e nonno, possa provare la stessa vergogna che ti spinga a ritirare le truppe, tutte e subito.
Rita Pani (APOLIDE)

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