2.11.2006

 

NAPOLONI

Per chi ha raggiunto i 40, come me, non sarà difficile ricordare il cartone animato di Fantaman; lottava contro il DOTTOR ZERO che voleva conquistare il mondo e grugniva rabbioso: “IL MONDO E’ MIO!”
Molto spesso in questi cinque anni ci ho ripensato, sempre in concomitanza con una qualche dichiarazione pubblica del presidente del consiglio.
Nulla a che vedere con la falsa satira che lo vedeva uomo mascarato o super eroe; l’analogia nasceva dalla pericolosa patologia che sapevo, prima o poi, l’avrebbe portato alle dichiarazioni, esilaranti e/o preoccupanti di ieri.
Sentire l’arrogante capo del governo paragonarsi a Napoleone non è stato decisamente un bello spettacolo, e se ha provocato ilarità in una parte del Paese non oso pensare sotto quale tavolo sia andato a nascondersi, per esempio, Gianfranco Fini.
Ricorderete tutti la faccia di quest’ultimo mentre si accompagnava a Napoleone al parlamento europeo, che diede del Kapò al tedesco Schulz.
Non sono stata la sola a pensare che prima o poi, se non ci fosse stata la legge Basaglia a tutelarlo, sarebbe stato possibile vederlo come nelle migliori vignette umoristiche della Settimana Enigmistica, portato via in ambulanza con una camicia dalle maniche lunghe, lunghe e legate dietro la schiena.
Quando Napoleone iniziò la sua partita a Risiko con l’alcolizzato texano, D’Alema disse che prima o poi, avremo visto berlusconi con uno scolapasta in testa; insomma, il giorno è arrivato, e se non avrà lo scolapasta almeno potrà mettere liberamente la mano dentro la giacca ed un cappello a tre punte.
Vuole un’altra legislatura, non ha detto che chiede di essere votato, non ha spiegato perché e per come, ha semplicemente detto, Dotto Zero, voglio… IL MONDO E’ MIO.
Avere qualche dubbio sul futuro democratico di questo Paese è lecito. Auspicare che Napoleone sia costretto all’esilio, anche.
E’ la storia che insegna, e a proposito di storia vi segnalo un articolo di Repubblica senza aggiungere nulla di più di quanto ci sia scritto. Sì preoccuparsi è lecito, lottare per la liberazione dell’Italia non è un eufemismo.

Non sono andata all’Eliseo. Troppa gente, sarebbe stato inutile e non abito proprio a due passi da via Nazionale. Troppa gente significa semplicemente voglia di riscossa, di rivincita.
Rita Pani (APOLIDE)

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