10.26.2005

 

I moderati di AN

Capita così, in Italia, che alcuni rappresentanti del governo, appartenenti ad AN istighino una massa di manifestanti, mostrando il dito in gesti di raffinatezze al silicone, oppure gridando “Bastardi! Bastardi!” tenendo il braccio teso nel saluto fascista, od anche avendo impellente necessità di un gelato e quindi volendo ad ogni costo farsi scortare in mezzo alla folla.
Capita nell’Italia dell’arroganza e del vilipendio al popolo.
Capita anche che le forze dell’ordine, pagate per far rispettare l’ordine, carichino i manifestanti, lasciandone a terra un bel po’ feriti e sanguinanti, ma capita anche che le stesse forze dell’ordine abbiano per un attimo l’istinto di caricare al contrario, con manganellate, un poco onorevole uomo che grida “bastardi…”; poi non lo fanno, ovvio, perché comunque indossano una divisa e sono pagati dal nemico.
Succede che poi la questura ammetta che nessuno ha dato l’ordine di caricare i manifestanti e che scarichi la responsabilità sul singolo manganello.
L’unica regola che pare valere in Italia è quella di non avere regole, quindi tutto appare normale e lecito, persino sentire Gianfranco fini che non solo giustifica i suoi sgherri deputati, ed anzi ne fa una questione di principio; intervistato da vespa ricorda come sia sacrosanto non bloccare gli accessi al palazzo dove, con solerzia e democrazia vanno a lavorare per noi. Non pago di questo, si lascia scivolare in un’altra offensiva arroganza, quando ricorda ai telespettatori che Prodi, per vincere ha bisogno anche dei voti dei disobbedienti, degli incappucciati, di chi chiama resistenti gli iracheni, sottintendendo che, chi protestava stasera e chi ha risposto alle provocazioni dei suoi, sia come minimo un filo terrorista.
L’arroganza più infame di questo governo non è solo quella di essersi resa complice di un unico proprietario che le regole voleva farsele tutte per lui, ma peggio quella di aver insultato il popolo con ogni legge ed ogni riforma apportata, alla sanità, alla giustizia, al lavoro, alla scuola, alla costituzione, che non ha mai tenuto conto delle vere esigenze del popolo stesso.
Quello che sfugge all’arrogante governo è il grado di malcontento che aleggia in ogni parte della società italiana, in ogni suo strato, in ogni sua fascia.
Fini si è appena candidato a succedere a berlusconi alla guida del paese, non lo ha fatto direttamente come avrebbe fatto qualunque persona dotata di dignità, ma nel modo più consono ai vili; lo dice senza dirlo: vince chi avrà più voti. Allora io mi sento in dovere di ricordare che se Prodi per vincere avrà bisogno dei voti dei disoccupati, dei poveri, degli ecologisti, dei pacifisti, della società civile, fini avrà bisogno di quelli dei fascisti, dei nazisti, della feccia di forza nuova, e persino di tutti i camerati che ha visto bene di rinnegare durante la sua scalata alla poltrona.
Sta a vedere che questa volta voterò Prodi!
Rita Pani (APOLIDE)

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