1.17.2005

 

Ha interrotto la terapia di prozac?

Temevo fosse un lunedì normale, uno di quelli che seguono le nebbie del fine settimana, la neve e il gelo, che ribatte a gran voce sui giornali la necessità della moviola in campo.
E’ bastato che il fallocefalo di Arcore interrompesse per qualche ora la terapia di prozac per riavere un po’ di poltica sui titoli cubitali.
Mi spiace il bisogno di ironizzare, ma che ci è rimasto da fare?
Sarà miseria, terrore e morte...” con la sinistra in Italia, come in quei paesi dove governa ... Il comunismo.” E’ doveroso ironizzare, perchè è comprensibile come sia impraticabile la logica di fronte a tanta idiozia.
I meno attenti non avranno notato, infatti, il primo caso di autocensura della stampa di propaganda di Arcore; nemmeno il tg4 dell’animale domestico ha avuto il coraggio di riportare la notizia testualmente. Ed ha preferito aprire con "BERLUSCONI RISPONDE all’opposizione:con voi il paese prederebbe stabilità interna e credibilità anche all’estero." Se nemmeno fede ha il coraggio di riportare testualmente la schizoide esternazione, allora vuol dire che il livello del guano che ci ricopre ha iniziato a rompere gli argini.
E’ strano che ancora nessuno abbia detto che il premier cerebroleso è stato frainteso, oppure era confuso, o che la stampa comunista ha travisato le sue illuminate parole, ma c’è ancora tempo, ed io attendo fiduciosa.
Volevo un lunedì normale, uno di quelli classici, con la problematica della moviola in campo, un arbitro di calcio messo in croce, una rivolta in uno stadio, invece no. Perchè non è stato un fine settima normale, a parte la nebbia al nord e la neve al sud, c’era anche un po’ di smog e sabato sera, in prima serata, per una svista è andata in onda una puntata di Report; una mirabile inchiesta (non se ne vedevano da tempo) sulla mafia. Era così ben fatta che, con i miei commensali, attendevo l’oscuramento del video da un momento all’altro. Questo non è accaduto ed ovviamente ora qualcuno ne pagherà le conseguenze perchè la mafia, si sa, non accetta queste cose ed in realtà non si è fatta nemmeno attendere.
Questa mattina la mafia è insorta [Virgilio News] con due interventi mirati, di Alfano (Forza Italia) e Cuffaro (UDC).
Il primo si conclude con : "Se questo è il giornalismo d'inchiesta - osserva Alfano -, bisogna davvero chiedersi cosa sia il giornalismo e cosa voglia dire oggi fare inchieste: banalità, luoghi comuni, falsità e grossolanità d'analisi hanno dato vita più che ad un buon prodotto giornalistico ad un 'fumettone' noioso, nocivo alla Sicilia e non alla mafia".
Il secondo invece inizia con una minaccia di stampo mafioso degna dello stesso Cuffaro: "La Sicilia non tollererà oltre. Qualcuno sarà chiamato a rispondere, nelle forme di legge, di questo devastante danno d'immagine prodotto alla nostra isola".

Noi sappiamo bene cos’è il giornalismo, e sappiamo bene come funzionano invece i giornali e la tv. Ormai sappiamo bene del regime, della censura, delle liste di proscrizione, della miseria che ci avvolge da sembrare carestia, del terrore che attanaglia l’Italiano che non riesce più a sopravvivere. Sappiamo troppo e forse è questo il problema.

Ma come ha detto Totò Riina ... “Queste sono tutte invenzioni dei comunisti, come il giornalista Lacchi (Arlacchi n.d.r.) o Caselle da Palermo (Caselli n.d.r.)”
... Ma non lo dice solo Riina ...

Rita Pani (APOLIDE)

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