12.03.2003

 

Spazzatura duratura

Immediatamente dopo l'atto di guerriglia che ha ucciso diciannove italiani, il sottotraccia si è rivolto al ministro degli Interni, Pisanu. Molti hanno obiettato se non sarebbe stato più corretto rivolgersi al ministro della Difesa. No. Per due evidenti ordini di motivi: primo, l'Iraq è una colonia (anche) italiana; secondo, gli autoctoni sono bassi, mori e con i baffoni,
il che rimanda immediatamente alla pista dei bombaroli anarco-insurrezionalisti sardi. Grande cordoglio è stato pubblicamente manifestato da tutte le forze politiche ed istituzionali con grande dispiego degli organi di disinformazione di massa. Ore ed ore di trasmissioni televisive dedicate all'evento, interi palinsesti di rincoglionimento nazionalpopolare stravolti e infarciti dei vari esperti ed opinionisti di settore. Sembra addirittura che, dopo l'istituzione del poliziotto di
quartiere, sia stata varata la figura del carabiniere di studio televisivo: non c'è stata trasmissione che non ne abbia ospitato almeno un battaglione. Il "Silenzio" è stato suonato ad ogni occasione e, purtroppo, non è mai stato seguito dal silenzio verbale.
Segno dei tempi che sono: i generali in alta uniforme, con medaglie e gagliardetti in bella mostra, non marciano, fanno passerella! Ma già il giorno dopo i funerali di Stato, di questi "eroi" non se ne è più parlato.
Una bella cover di "Heroes" di David Bowie: "possiamo essere eroi, anche per un solo giorno". Certo, adesso viene la parte più difficile: mantenere la promessa di assicurare i mandanti alla giustizia. Berlusconi, appena l'ha
saputo, è stato sentito dire: "Scusate un attimo...". Dopo di che si è rinchiuso nella toilette di Palazzo Chigi e nessuno lo ha più visto. Il vice sottotraccia ha colto l'occasione della temporanea diarroica latitanza del premier e si è recato in Israele dove, riuscendo finalmente a catalizzare l'attenzione dei media su sé stesso, ha pubblicamente condannato
le leggi razziali. Non appena la Mussolini si è resa conto che il biasimo non era rivolto alla legge Bossi-Fini, ma a quelle promulgate dal duce nel ventennio fascista, ha rassegnato le dimissioni da Alleanza Nazionale dichiarando stizzita: "Mio nonno non si tocca!"
Molti nostalgici del passato regime le hanno dato ragione. Secondo loro viene difficile pensare che, al giorno d'oggi, il duce si faccia le seghe. Anche se non hanno ben compreso cosa c'entri, questo.
Ma poi è successo che le indagini su un giro di prostituzione e droga della "Roma bene" hanno visto coinvolto il senatore Colombo che, alla veneranda età di ottantadue anni spippacchia allegramente cocaina. Egli, indignato, ha dichiarato di farlo a fini terapeutici. L'alter ego di Paolo Bonacelli in "Johnny Stecchino". Allora, viene da domandarsi perché non possa esistere una qualche patologia che Mussolini si curi con dosi più o meno massicce di pippe. Anche se, secondo il mio modesto parere, qui un refuso di stampa ha generato un equivoco. Il senatore, interpellato sulla questione, non si è
giustificato dicendo: "Faccio uso di cocaina a scopo terapeutico, no?!", bensì: "Faccio uso di cocaina e scopo! Terapeutico, no?!"
E finalmente è stata approvata la legge sulle norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo, la cosiddetta legge Gasparri, che regolamenta anche il "digitale terrestre"... ché, con tutti i problemi legati all'immigrazione che già ci sono, ci mancherebbe solo che ci vengano a digitalizzare degli extraterrestri!
dirtyboots

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